24/10/2021 – E’ Dante Sestito, imprenditore di 70 anni originario di Cutro e residente a Cadelbosco Sopra, il presunto assassino di Salvatore Silipo, 28 anni, nato a Crotone e residente a Gualtieri, ucciso con un colpo di pistola ieri pomeriggio nell’officina di ricambi pneumatici di cui lo stesso Sestito è il titolare a Cadelbosco, in via Verga. L’arresto è avvenuto nella notte a conclusione di un interrogatorio condotto dal sostituto procuratore dott. Giannusa, negli uffici del nucleo investigativo di Corso cCairoli a Reggio Emilia, e nel quale Sesisto si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ora l’uomo si trova in carcere a Reggio Emilia accusato di omicidio, ricettazione e porto di armi illegali e munizioni. Sino poco tempo fa Salvatore Silipo era dipendente di Sestito.
La salma della vittima, padre di due bambine (uno di due anni e la femminuccia nata solo 20 giorni) è a disposizione della Procura di Reggio Emilia che dovrà decidere sull’esame autoptico.
La pistola del delitto, una Smith & Wesson 44 Magnum (arma resa famosa nel cinema dall’ispettore Callaghan), e risultata rubata e detenuta illegalmente da Sestito. E’ stata sequestrata Le indagini sono condotte dal nucleo investigativo del Comando Provinciale insieme ai colleghi della Nucleo Operativo della compagnia di Guastalla e della stazione di Castelnovo Sotto.
Il delitto è avvenuto alle 15,30 di ieri, sabato 23, all’interno dell’officina Dante Gomme al culmine di una lite – generata da motivi in via di accertamento, e su cui procedono le indagine – in cui Sesisto ha sparato un colpo di 44 Magnum al suo dipendente, uccidendolo sul colpo. Un delitto comunque maturato nell’ambiente dei cutresi di Reggio. Antonio Sestito, figlio del presunto omicida figura tra circa duecento persone indagate nella maxi-inchiesta Billions su un giro di fatture false per decine di milioni di euro: giro “compartimentato” in cellule operative, molto attive a Cadelbosco e nella bassa reggiana, con ai vertici diversi calabresi fra i quali, appunto, uno dei figli di Sestito.
Il giovane ucciso, Salvatore Silipo, a metà del 2020 era stato arrestato con un’altra persona per un giro di spaccio di cocaina, che aveva base in un garage di Gualtieri. I clienti dell’officina comunque lo ricordato come un “gran lavoratore, serio, sempre pronte ad aiutare le persone e i compagni di lavoro”.
Sono stati due giovani carabinieri che transitavano in zona, diretti a Reggio Emilia per il servizio di ordine pubblico allo stadio, a bloccare l’omicida e a disarmarlo. A chiedere aiuto ai due militari è stato un parente della vittima, scappato dall’officina saltando una rete insieme al fratello di Salvatore Silipo, e i due carabinieri, nonostante la situazione di oggettivo pericolo si sono subito precipitati nei locali riuscendo a fermare Dante Sesisto: aveva ancora la pistola con sè.
Pascha'
24/10/2021 alle 12:17
Purtroppo sono faide che ai reggiani non frega nulla.
Le persone coinvolte sono di origini calabresi, lambite già da alcune indagini. L’azienda era rimasta coinvolta in una maxi-inchiesta, chiamata «Billions», che indagava su un’associazione a delinquere che faceva profitti grazie a delle fatture false. Un’udienza in merito è fissata nei prossimi giorni anche per il figlio, Antonio Sestito, imputato insieme ad altre 190 persone. Qualche anno fa la Dante Gomme aveva poi subito un attacco a colpi d’arma da fuoco. Anche l’assassinato aveva avuto problemi con la giustizia: a metà del 2020 era stata arrestato insieme ad un’altra persona per un’attività di spaccio di cocaina, con la base in un garage nel paese di Gualtieri. Era stata sequestrata cocaina e il materiale per confezionarla.
Kafka
24/10/2021 alle 22:26
Se è lui aprì, il Sestito pure un negozio di camice a Parma.