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Un bambino venduto alla nascita
Storia da Medioevo nella bassa reggiana

2/7/2021 – Una storia da Medievo profondo, ma solo una delle tante che avvengono ancora nell’Occidente post moderno. Non parliamo dell’utero in affitto, capitolo a sè stante e dilagante, ma della pratica arcaica della compravendita dei neonati. Un caso eclatante è avvenuto tra i 2019 eil 2020 nel reggiano, e vede tutora tre persone indagate dalla Procura della Repubblica per compravendita di minore: i genitori biologici e la donna che ha comprato il bambino. Sarebbero da tempo in Germania

L’indagine era partita dalla polizia locale della Bassa Reggiana, perchè qualcosa non tornava nella banca dati: un bambino risultava residente sia in uno dei comuni dell’Unione Bassa reggiana, sia in provincia di Parma.

Si è così scoperto che a inizio 2019, la madre si era presentata a una visita ginecologica a Parma con il suo vero nome. Invece mesi dopo, al momento del parto effettuato al Maggiore, aveva fornito quello della donna alla quale aveva già venduto il bambino e che da quel momento in ploi doveva apparire come la “vera” madre. I genitori biologici e l’acquirente si erano messi d’accordo molto prima: il bambino, insomma, era stato concepito molto prima, in cambio di una sostanziosa somma di denaro.

I genitori biologici venditori, e la “nuova” madre acquirente del bambino, risultano trasferiti in Germania: ilcomandante della polizia Bassa Reggiana, Carlo Alberto Romandini, ha fornito alle autorità tedesche le informazioni che dovrebbero permettere di rintracciare i genitori biologici che hannovenuto ilbambinop e la “nuova” madre che lo ha comprato.

Carlo Alberto Romandini

MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA E VIOLENZA DI GENERE: DUE ANNI DI ATTIVITA’ DELLA POLIZIA LOCALE BASSA REGGIANA

ANNO 2019

Al di là dell’attività corrente, a cui va aggiunta anche la prosecuzione dell’attività di indagini iniziate nel corso del 2018, un aspetto importante dell’attività di Polizia Giudiziaria ha riguardato il contrasto ai fenomeni di maltrattamento in famiglia e di violenza di genere.

Su questo tema, nel corso del 2019 sono state avviate 21 indagini di cui:

  • 12 indagini hanno visto vittime di maltrattamento altrettante donne e coinvolto 29 minori per violenza diretta o assistita.
  • 4 indagini hanno visto minori vittime di abusi sessuali,
  • 3 indagini hanno riguardato minori coinvolti in attività illecite (furti),
  • 1 indagine ha riguardato un minore autore di violenza sessuale a danno di altro minore,
  • 1 minore è stato indagato per spaccio di sostanze stupefacenti e nella stessa indagine sono stati segnalati alla Prefettura altri 4 minori assuntori.

Si evidenzia che, vista la delicatezza dei temi trattati, il personale impiegato in questa attività ha effettuato un costante aggiornamento professionale che nel corso del 2019 si è concentrato su corsi di specializzazione sulla violenza di genere e sulla nuova normativa del cosiddetto Codice Rosso.

Gli operatori hanno anche partecipato fattivamente al tavolo interistituzionale, costituito da rappresentanti di Polizia Locale, Ausl Servizi Sociali area minori e adulti, Associazione non da sola, Medico Legale, e Carabinieri, per la stesura di un protocollo in materia di violenza di genere.

Particolare eco ha suscitato l’attività condotta a margine di un precedente procedimento penale per reati di violenza in famiglia che ha consentito di rintracciare e fermare l’indagato al rientro dal Marocco e consegnare alla madre i due figli minori che lo stesso aveva sottratto e portato illecitamente all’estero.

Nel corso del 2019 numerose sono state le richieste di assistenza e supporto al servizio sociale area minori, in occasione delle comunicazioni dei provvedimenti del Tribunale per i Minorenni di Bologna, ai famigliari dei minori sotto tutela. La Polizia Locale ha sempre partecipato, garantendo lo svolgimento di tutte le attività, ivi compreso l’allontanamento tramite le procedure previste dall’art. 403 CC, nella sicurezza di tutte le persone presenti.

Al fine di favorire lo svolgimento di tali attività in un clima accogliente e nello stesso tempo poter garantire adeguata protezione agli utenti deboli e agli stessi operatori, presso gli uffici di via Castagnoli a Guastalla è stata attrezzata una apposita stanza da utilizzare per colloqui protetti congiuntamente agli operatori dei Servizi Sociali.

ANNO 2020

Anche l’attività dell’Ufficio di Polizia Giudiziaria, così come quella di tutto il Corpo Unico, nel corso dell’anno 2020 è stata notevolmente influenzata dalle situazioni createsi nel nostro territorio, legate all’andamento epidemiologico del virus SARSCOV-19.

L’Ufficio di Polizia Giudiziaria ha tuttavia mantenuto la sua piena operatività, anche se l’apertura al pubblico è stata organizzata solo attraverso un accesso regolamentato su appuntamento.

Per quanto riguarda l’impegno in tema di violenza di genere e di reati posti in essere da minori o a danno di questi, il dato non tiene conto del fatto che gli operatori hanno dato corso a numerose deleghe della Magistratura anche in prosecuzione di indagini iniziate nel 2019.

Su questo tema, nel corso del 2020 sono state avviate comunque nuove indagini di cui:

  • 4 indagini hanno visto vittime di maltrattamento altrettante donne e coinvolto 4 minori per violenza diretta o assistita;
  • 1 indagine ha visto un minore vittima di abuso sessuale;
  • 1 indagine ha riguardato la compra/vendita di un minore, attività che ha avuto sviluppi anche all’estero;
  • 2 indagini hanno portato al deferimento all’autorità giudiziaria di tre persone per il reato di Stalking.

Gli operatori dell’Ufficio hanno garantito la loro partecipazione al tavolo interistituzionale, costituito da rappresentanti di Polizia Locale, Ausl Servizi Sociali area minori e adulti, Associazione non da sola, Medico Legale, e Carabinieri, per la stesura di un protocollo in materia di violenza di genere, documento che è stato formalizzato e sottoscritto tra tutte le istituzioni in campo in occasione della giornata contro la violenza di genere 25 novembre 2020.

Anche nel corso del 2020, la collaborazione con il servizio sociale area minori in occasione delle comunicazioni dei provvedimenti del Tribunale per i Minorenni di Bologna, ai famigliari dei minori sotto tutela, ha assunto una importante valenza. La Polizia Locale ha sempre collaborato con gli Uffici preposti, garantendo lo svolgimento di tutte le attività, ivi compreso l’allontanamento tramite le procedure previste dall’art. 403 CC, in sicurezza per tutte le persone presenti.

Dopo la sottoscrizione avvenuta in data 3 dicembre 2019 del protocollo “SCUOLE LIBERE DALLE SOSTANZE ILLEGALI” condiviso con le direzioni e i consigli di classe degli Istituti Rassel, Carrara e C.F.P. di Guastalla, l’Ausl, l’Unione dei Comuni della Bassa Reggiana e l’associazione “Prodigio”, la collaborazione instaurata con la rete sopra individuata ha consentito di intervenire preventivamente e di limitare e circoscrivere episodi di violenza che vedono coinvolti minori, in particolare:

  • Sono state svolte 3 indagini che hanno riguardato diciotto minori coinvolti in risse svoltesi davanti ai plessi scolastici;
  • 3 minori sono stati indagati per spaccio di sostanze stupefacenti, con attività di perquisizione domiciliare e personale svoltesi anche fuori regione e delegate dall’autorità giudiziaria minorile di Bologna.

Due inoltre gli interventi operati in tema di porto abusivo di armi che hanno portato al sequestro di fucili, pistole, proiettili e segni distintivi delle forze di polizia, contraffatti.

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