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Strage di Bologna
Processo Bellini, il generale Mori si rifiuta di testimoniare: “Da 20 anni sono un indagato in Spe”
Ascoltato Antonio Russo, ex capo della Mobile reggiana

2/7/2021 – “Sono stato un ufficiale in servizio permanente per tanti anni, ma da 20 anni sono anche un indagato in servizio permanente, quindi non intendo rispondere”.

Queste le uniche parole pronunciate oggi in Corte d’Assise a Bologna dal generale dei Carabinieri Mario Mori, che non ha quindi testimoniato nel processo sulla strage del 2 agosto 1980 a carico di Paolo Bellini, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia.

Il generale Mario Mori

Mori ha potuto avvalersi della facoltà di non rispondere perché considerato testimone assistito, in quanto è finito sotto indagine per falsa testimonianza al termine del processo sull’attentato che in primo grado si è concluso con la condanna all’ergastolo per l’ex Nar Gilberto Cavallini. Inoltre, il legale del generale ha evidenziato che il suo assistito è imputato a Palermo nel processo sulla trattativa Stato-mafia, dove è stato condannato in primo grado a 12 anni e nel quale “sono stati affrontati temi oggetto delle citazioni di parte civile” nell’ambito del procedimento a carico di Bellini, Segatel e Catracchia.

Discorso simile per l’ex compagna di Cavallini, Flavia Sbrojavacca, anch’essa indagata per falsa testimonianza nel processo a carico dell’ex Nar. Anche lei, come Mori, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Nell’udienza odierna è stato poi sentito l’ex dirigente della Squadra mobile di Reggio Emilia, Antonio Russo, che nel 1986 svolse degli accertamenti su colloqui avvenuti tra un detenuto del carcere di Parma e il padre di Alceste Campanile (militante di Lotta continua di cui Bellini ha confessato l’omicidio).

Infine, oggi ha testimoniato Caroline Whitby-James, che nei primi anni ’80 fu la compagna di Sergio Vaccari, antiquario che viveva a Londra e che trovava rifugio a dei neofascisti italiani. Vaccari fu assassinato nel settembre del 1982, pochi mesi dopo la morte di Roberto Calvi, e secondo alcune testimonianze fu l’ultimo a vedere vivo il presidente del Banco Ambrosiano. La testimone ha confermato quanto già dichiarato alla Dia di Firenze nel 2004, vale a dire che l’editore Bill Hopkins, che faceva stampare i volantini di Terza posizione, le disse che la morte di Vaccari era un mistero e che era collegata a quella di Calvi. Non si è presentato, infine, il finanziere-faccendiere Flavio Carboni, che al momento risulta irreperibile.

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