23/7/2021 Ayub Saqib, il fidanzato di Saman Abbas, ha espresso la volontà di costituirsi parte civile se ci sarà un processo per il presunto omicidio della ragazza pakistana scomparsa da Novellara nella notte fra il 30 aprile e il primo maggio. La 18enne, secondo chi indaga, potrebbe essere stata uccisa dai familiari (i genitori, lo zio e un cugino, oggi tutti latitanti e ricercati internazionali, mentre un cugino che è stato arrestato in Francia e si trova in carcere a Reggio Emilia) per non essersi piegata al matrimonio combinato in Pakistan che avevano organizzato per lei.
Saqib, 24 anni, è stato ascoltato oggi per oltre tre ore in tribunale a Reggio, nell’ambito dell’incidente probatorio chiesto per lui dalla locale Procura che lo considera un testimone. Il ragazzo, oltre a confermare le pressioni degli Abbas sulla sua famiglia in patria affinché interrompesse la relazione con Saman, avrebbe aggiunto elementi anche contro gli altri indagati: i cugini e lo zio della ragazza, Danish Hasnain, quest’ultimo considerato esecutore materiale del delitto. Per i loro difensori, però, sar ebbe caduto in più di una contraddizione. Claudio Falleti, legale che assiste Saqib ha lanciato un appello alle autorità pakistane perchè collaborino a proteggered la famiglia di Ayub in patria: “Il mio scopo è portare i suoi genitori in Italia per farli stare più tranquilli“. Le ricerche del corpo di Saman nelle campagne di Novellara si sono interrotte il 12 luglio scorso, dopo 67 giorni. di lavoro che hanno impegnato oltre 500 carabinieri.
Un racconto lunghissimo
“Il fidanzato di Saman ha fatto un racconto lunghissimo, è stato ben preparato. Ha aggiunto tante cose nuove, dobbiamo guardare bene gli atti”. Così Lalla Gherpelli, avvocato difensore di Danish Hasnain, lo zio latitante della 18enne pachistana, ritenuto dalla Procura l’esecutore materiale dell’omicidio. Fuori dal tribunale la legale ha spiegato ai cronisti alcune delle contraddizioni contestate ed emerse durante l’incidente probatorio – al quale si è sottoposto il 21enne fidanzato di Saman – che si è svolto stamattina in tribunale a Reggio Emilia. “Il fratellino di Saman aveva dichiarato nell’incidente probatorio di aver ricevuto offese dal fidanzato, anche rispetto ai propri familiari. Ma oggi il ragazzo ha negato. C’è da verificare l’attendibilità di entrambi”.