28/7/2021 – Il 4 agosto 1980, due giorni dopo la strage alla stazione di Bologna, all’albergo Mucciatella di Aldo Bellini- padre di Paolo, ora a processo per concorso nell’attentato- non erano presenti solo lo stesso Aldo Bellini e l’allora procuratore capo del capoluogo emiliano Ugo Sisti, ma anche una terza persona che però non venne identificata nel corso della perquisizione svolta quel giorno dalla Digos di Reggio Emilia.
Questo nuovo particolare è emerso oggi in Corte d’Assise a Bologna, nell’udienza del cosiddetto processo ai mandanti della strage (che sono tutti morti, quindi non processabili) durante la testimonianza di Salvatore Bocchino, all’epoca maresciallo di pubblica sicurezza, che partecipò alla perquisizione dell’hotel, in quei giorni chiuso.
Il ‘terzo uomo’, spiega Bocchino, si allontanò a bordo di un’auto, mentre Aldo Bellini e Sisti se ne andarono su un’altra auto. Il poliziotto, rileva però il sostituto pg Nicola Proto, non aveva mai accennato a questa terza persona nei verbali e nelle relazioni degli anni ’80.
Il teste non è riuscito a giustificare con chiarezza questa omissione, limitandosi a dire che in un primo momento aveva pensato che quell’uomo fosse l’autista di Sisti, ma dalle relazioni si legge che il procuratore Sisti, che era in stretti rapporti con Aldo Bellini, era arrivato all’hotel la sera prima accompagnato da un avvocato, che gli aveva consigliato di passare lì la notte per sfuggire al caldo di quei giorni.
Incalzato dai pg e dalle parti civili, Bocchino ha dato delle risposte confuse, contraddicendosi a più riprese. Su un punto, però, il teste non ha mai tentennato lungo le due ore della sua deposizione: il ‘terzo uomo’ non venne identificato, anche se Bocchino afferma di non ricordare perché questa identificazione non fu fatta.
(FONTE: AGENZIA DIRE)