Archivi

Follie post-pandemiche
Giappone: ciliegie vendute all’asta a 230 euro l’una

22/7/2021 – Questo potrebbe essere l’indicatore più improbabile di una ripresa economica post-pandemia: una confezione composta da 15 ciliegie di prima qualità è stata venduta all’asta al prezzo di 450.000 yen, pari a circa 3.400 euro cioè 230 euro a pezzo.

Nello specifico, la ciliegia della varietà più ricercata, conosciuta per il sapore dolce e la gradevolezza ha una larghezza minima di 31 millimetri ed è chiamata con il nome di “Battiti del cuore di Aomori”..

La confezione è stata la prima dell’anno ad essere messa all’asta al mercato all’ingrosso di Sapporo ed è stata acquistata da un’azienda locale di alimenti, il cui presidente ha detto che sperava che l’acquisto diffondesse un po ‘di buon umore.

Le ciliegie vendute a 230 euro l’una

“Anche se ci sono ancora molte notizie negative, spero che possano aiutare le persone a sorridere e superare la pandemia”, ha detto alla stazione televisiva nazionale NHK. I giapponesi hanno un culto della frutta di lusso. Pur pagando tali somme, i giapponesi non guardano al costo di acquisto, in particolare quando offrono la frutta, un dono prezioso nell’arcipelago. Nei reparti dei grandi magazzini dedicati o negozi specializzati, le opere d’arte della natura  sono esposte come gioielli, protette da una rete bianca.  Spesso vendute singolarmente, mele, pere, pesche, uva che possono essere vendute a 10-15 euro a pezzo, presentano forme perfette e lasciano un gusto squisito al palato. Anche nei supermercati di base, la frutta è ancora costosa: una sola mela spesso costa l’equivalente di 2 euro. I motivi sono da ricercare nella scarsità di terreno agricolo e dalla presenza di piccole aziende il più delle volte a gestione familiare che non sono in grado di produrre grandi quantità di frutta.

C’è poi la Japan Agricultural Cooperative che supervisiona il settore e predispone capitolati molto rigidi, selezionando la frutta oltre che per calibro e colore anche per il sapore. Per questo motivo i frutti in vendita al dettaglio sono assolutamente privi di imperfezioni ed esteticamente perfetti. Eppure, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in Italia diciamo che la frutta è cara: “Se amate la frutta e non potete farne a meno… beh, cominciate ad ipotecare casa vostra, come avviene in un qualunque supermercato “Tokyo food show”. Godiamo la frutta noi che possiamo!”

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *