8/7/2021 – Almeno 3 dei 14 senza tetto delle ex-Reggiane, contagiati dal Covid, sono fuggiti dalla struttura alberghiera dove sono stati collocati dall’ausl in isolamento domiciliare. Lo scrive la Gazzetta di Reggio di questa mattina. Si tratta di stranieri probabilmente clandestini, fuggiti per il timore di venire espulsi alla fine dell’isolamento. E’ probabile che cerchino di rientrare nella corte dei miracoli dell’ex-Reggiane.
Sta di fatto che sono in circolazione almeno tre persone positive al Covid, che sanno di esserlo e possono contagiare gli altri. E che forse hanno bisogno di cure.
La fuga ha messo in luce le falle nel sistema di prevenzione e protezione: evidentemente queste persone non erano sorvegliate a sufficienza. E non si venga a parlare di isolamento fiduciario, visto che alle Reggiane erano del tutto abusivi, probabilmente clandestini eforse anche ricercati per qualche reato.
In queste ore, il comune viene bersagliato di critiche per aver lasiato marcire la situazione delle ex -Reggiane: la deputata Benedetta Fiorini ha chiesto al sindaco Vecchi di agire subito, “altrimenti se ne vada”.
Il sindaco naturalmente tace, come spesso accade quando i problemi scottano, e manda avanti l’assessore Daniele Marchi, che risponde con flemma inglese e con la sperimentata “dignitosa indifferenza” alla Peppone. Ma le cifre, da lui stesso citate, confermano una sostanziale impotenza di fronte al buco nero dell’antico complesso industriale di via Agosti.
Marchi annuncia che sono terminate le pulizia nel perimetro ex-Reggiane con la rimozione di 430 metri cubi di materiale, pari a 220 tonnellate. Ma è una montagna rifiuti di poco inferiore quella raccolta e portata via dagli operatori di Iren tra fine maggio e 22 giugno 2018: erano allora 233 tonnellate di rifiuti solidi urbani, 10 tonnellate di residui di amianto, due tonnellate di guaina bituminosa e lana di roccia e quasi 40 tonnellata tra olii, vernici e sostanze chimiche).
Allora si parlò di “bonifica completata”. Ma se in soli 3 anni dopo è stata raccolta una quantità di rifiuti quasi equivalente, significa che le ex-Reggiane sono state utilizzate consapevolmente come recinto per gli illegali che arrivano a getto continuo e sui quali per troppo tempo si è chiuso un occhio, anzi due, nonostante anni e anni di denunce e di proteste inascoltate. E che la risposta cristiana in termini di assistenza, senz’altro necessaria e lodevole, ha fatto passare in secondo piano, sempre con l’assenso tacito delle autorità, i problemi di sicurezza connessi a uno stato di precarietà permanente.
Il Comune peraltro ha annunciato la demolizione “entro il mese” di due edifici residuali delle ex-Reggiane, già sgombrati dagli inquilini e svuoltati.