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7 Luglio : “Rispetto per i morti,
ma ricordiamo anche i poliziotti massacrati”
Lettera aperta di Eboli al ministro Orlando

5/6/2021 – Il 7 Luglio il ministro del Lavoro Andrea Orlando sarà a Reggio per commemorare i martiri del 1960. Nell’occasione Marco Eboli, figlio di un poliziotto partigiano massacrato in un’imboscata nel centro di Reggio (rimase cieco tutta la vita), ha indirizzato a Orlando una lettera aperta che pubblichiamo di seguito.

Marco Eboli

“Signor Ministro,

Sono un uomo di destra, a lungo nelle istituzioni locali, terzo figlio di un poliziotto in servizio in piazza il 7 luglio 1960, partigiano sulle natie colline piacentine, assunto in Polizia di Stato dopo l’amnistia Togliatti. Porto con orgoglio il suo nome di battaglia.

Tutti gli anni sento il dovere morale di far sentire la voce dei familiari dei poliziotti, criminalizzati a lungo dalla sinistra, perché per cercare la verità bisogna sentire le due campane. A Reggio Emilia, da sempre, suona solo quella della sinistra, anche su quei tragici fatti. Esprimo come da sempre vicinanza ai familiari dei manifestanti uccisi. Occorre però ricordare anche i poliziotti che patirono sofferenze mai ricordate.

Reggio Emilia, gli scontri del 7 luglio 1960

Mio padre Paolo, ad esempio, dopo qualche tempo dal 7 luglio fu oggetto di una imboscata che, da lì a non molto gli provocò la cecità assoluta, fu riconosciuto grande invalido per servizio. Aveva poco più di 40 anni e rimase cieco sino a 92 anni, nel 2015, quando morì. Lui, ai miei fratelli ed a me ha sempre raccontato che la manifestazione organizzata dal Pci, non autorizzata, non fu pacifica. La Polizia prima di sparare fu oggetto di aggressioni da parte dei manifestanti.

Uno dei morti del 7 luglio 1960 a Reggio Emilia

Ora voglio riportare una parte di un’intervista rilasciata l’anno scorso A NextStopReggio da Vincenzo Bertolini, segretario provinciale del Pci a Reggio Emilia negli anni 80, e deceduto di recente.

In merito ai fatti del 7 luglio, Vincenzo, che ho conosciuto e apprezzato come avversario leale sui banchi del Consiglio comunale, disse: “C’era uno strano clima, quasi insurrezionalista a sinistra, non sempre giustificabile. E’ importante avere una visione un po’ più obiettiva dei tempi. Ricordo che due sere prima del 7 luglio, in via del Vescovado, vennero aggrediti tre poliziotti. Li picchiarono a sangue con una ferocia pazzesca, poveretti e poi li portarono via mezzi morti. Io ero un ragazzo ma mi impressionai molto e quella scena non la scorderò mai“.

Vincenzo Bertolini

La signora Marina Menozzi, che abitava vicino alla piazza ove avvennero gli scontri, l’anno scorso, alla stampa, rilasciò una intervista nella quale ricordava che il 7 luglio, suo padre e suo fratello erano scesi a vedere la manifestazione del Pci ed erano tornati bianchi in viso per le aggressioni alla Polizia a cui assistettero. Purtroppo, da lì a poco si udirono gli spari e sul selciato rimasero cinque manifestanti, che meritano il mio e non solo rispetto.

In questi giorni ho ricevuto testimonianze di amici, figli di poliziotti in servizio con mio padre che mi hanno raccontato delle sofferenze patite dalle loro famiglie dopo il 7 luglio 1960, quando la polizia non era “fascista“, secondo la vulgata di sinistra, ma al servizio della Repubblica, con il Governo Tambroni, monocolore Dc, al quale il Msi aveva dato il voto in Parlamento, senza essere al Governo.

Mi preme però ricordare che, in altre occasioni, prima del 7 luglio 1960, il Msi aveva dato l’appoggio esterno a monocolori Dc, senza che ciò provocasse moti di piazza.

Signor Ministro, mi auguro che la mia lettera le sia utile, per il discorso che dovrà tenere in piazza il 7 luglio prossimo e che in lei prevalga il senso dello Stato, non quello di partito, e possa ricordare, insieme ai manifestanti uccisi dalla Polizia, i patimenti e le sofferenze dei poliziotti, perché, dalle due campane, si giunga ad una memoria condivisa. Rinnovo l’invito, ai familiari dei manifestanti uccisi, ad un incontro riservato con me, mio fratello Aldo e i figli dei poliziotti in piazza in quella tragica data”. 

Marco Eboli, figlio di un poliziotto. 

IL PROGRAMMA DEL 7 LUGLIO

Mercoledì 7 luglio 2021 Reggio Emilia ricorda i Martiri del 7 Luglio 1960 – Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli, caduti sotto il fuoco della polizia.

Il programma della celebrazione – promossa da Comune di Reggio Emilia, Provincia, Cgil, Cisl e Uil, Anpi, Alpi-Apc, Anppia, Istoreco e Comitato democratico e costituzionale – prevede:

ore 17:30, Cimitero Monumentale (Ingresso da via Beretti)

Omaggio alle tombe dei Caduti da parte dei rappresentanti istituzionali, sindacali e delle associazioni partigiane.   

Ore 18.15, Piazza Martiri 7 Luglio

Deposizione di una corona al cippo dedicato ai Martiri del 7 luglio, alla  presenza di Gonfaloni e Labari.

Percorso sulle Pietre d’inciampo in memoria dei Caduti, poste nei cinque punti di piazza Martiri del 7 luglio 1960, in cui i giovani dalle Magliette a strisce furono colpiti.

Ore 18.30, Giardini pubblici, piazza della Vittoria

Interventi di:

Luca Vecchi sindaco di Reggio Emilia

Giorgio Zanni presidente della Provincia di Reggio Emilia

Ettore Farioli figlio di Lauro Farioli

Andrea Orlando ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

In caso di maltempo gli interventi saranno trasmessi in diretta sul sito www.comune.re.it

Iniziative collaterali

Venerdì 2 luglio

Ore 21 – Cortile di Palazzo Ancini, via Farini 1

PALESTINA. La drammatica situazione continua: riconoscere lo stato di Palestina.

Incontro pubblico. Promosso da Anpi, Arci, Auser,; Cgil-Uil, Libera, Donne in Nero.

Lunedì 5 luglio

Ore 21 – Cortile di Palazzo Ancini, via Farini 1

Violenza contro le donne: la battaglie dei diritti continua.

Assemblea pubblica, promossa da Anpi 

Martedì 6 luglio

Ore 18.30 – Cortile di Palazzo Ancini, via Farini 1

7 luglio 1960. Memoria e attualità: proposta di un Centro di Documentazione. Incontro pubblico promosso da Anpi

Mercoledì 7 luglio

Ore 10.30 – Sala Di Vittorio, Camera del Lavoro, via Roma 53

Presentazione di ‘Sangue del nostro sangue’ di C. Bolognini e F. Fabbri. Una graphic novel sui fatti del 7 Luglio 1960 a Reggio Emilia.   Promosso da Cgil

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Mercoledì 7 luglio

Ore 20.30 – Arena ex Stalloni

Incontro e film su Nilde Iotti

Per le 20.30 Arci Reggio Emilia organizza un incontro dedicato alla figura di Nilde Iotti con Viviana Saccani (vicepresidente di Istoreco), Federico Amico (presidente Commissione Parità e diritti della Regione Emilia Romagna) Marwa Mahmoud (consigliera comunale) ed Eletta Bertani (ex parlamentare e amica di Nilde Iotti)

Ore 21.30 proiezione del film Nilde Iotti, il tempo delle donne di Peper Marcias

Venerdì 9 luglio

Ore 18.30 – via Dante Alighieri 11

Ritrovo presso la sede di Istoreco

Visita guidata sui luoghi dei fatti del 7 Luglio

Promosso da Istoreco. Obbligo di prenotazione, fino ad esaurimento posti

Per info e prenotazioni: [email protected] – 0522 437327

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Una risposta a 1

  1. Marina Menozzi Rispondi

    05/07/2021 alle 20:02

    Bravissimo Marco : era una manifestazione non autorizzata ,all’improvviso lancio di pietre ,urla.Per me che abitavo in vicolo Trivelli un’angoscia spaventosa. Ogni anno il 7 luglio mi tornano i brividi! Meno male intervennero i poliziotti a difendere chi si trovava a passare di li .SEMPRE I NOSTRI ANGELI,COME ORA A difesa di chi x caso si trova in mezzo a queste aggressioni.

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