DA PORTO FRANCO*
6/7/2021 – Nessuna giustificazione per l’uccisione di 5 persone disarmate, ma Eboli chiede, crediamo, non di giustificare ma di capire e condividere un periodo storico in cui la violenza era diffusa e non veniva soltanto da una parte.
Chiedere di capire, a partire dal dolore da chi vissuto l’esperienza di un genitore accecato a forza di botte, ci pare legittimo e sarebbe salutare per la qualità della democrazia e della convivenza civile a Reggio Emilia e non solo.
Momenti di confronto sono avvenuti, per esempio, tra terroristi e vittime del terrorismo con effetti positivi dal punto di vista umano e per quanto riguarda la capacità di rileggere un periodo storico. Vi consigliamo la lettura di “C’eravamo tanto odiati” scritto insieme da Bentivegna protagonista della lotta partigiana e Mazzantini arruolato a 18 anni in un battaglione di camicie nere.
Non è che i due sono d’accordo sulla lettura storica ma parlarne insieme aiuta a capire che l’altro è una persona e con gli anni forse non è più neanche un nemico.
Del resto un libro di Padellaro racconta gli incontri riservati tra Berlinguer e Almirante per discutere come combattere insieme il terrorismo. E questa era gente che ai tempi della Resistenza era disposta a spararsi addosso ed era chiaro, al momento degli incontri, chi era dalla parte della ragione.
L’unico che aveva il coraggio di aprire le discussioni era Vincenzo Bertolini che purtroppo non c’è più e ci manca molto. Chi lo frequentava conosceva il suo bisogno costante di andare al cuore dei problemi e l’insofferenza con la quale viveva le innumerevoli stanche celebrazioni di cui Reggio Emilia è protagonista.
Anche lui, di fronte a certe vicende che aveva vissuto in prima persona, come per esempio l’adesione morale di tanti reggiani al terrorismo rosso, pur senza arrivare a sparare, si fermava, da comunista non pentito, come avesse paura di mettere in piazza troppe verità che avrebbero messo in cattiva luce la storia del PCI.
Siamo certi però che, di fronte alla richiesta di Eboli se avesse avuto un qualche ruolo dirigente avrebbe accettato di aprire il confronto. Bertolini non c’è più e tra chi svolge un ruolo nel Centrosinistra reggiano non c’è nessuno che abbia voglia di prender in mano il suo testimone. E allora avanti con le celebrazioni sempre più stanche e meno partecipate…
(*DALLA PAGINA FACEBOOK DI PORTO FRANCO)
https://www.reggioreport.it/…/7-luglio-rispetto-per-i…/