DI MARCELLO NIZZOLI*
L’8 giugno 2013, oltre otto anni fa, era stata una giornata storica per la città di Reggio Emilia: pur con ritardi, criticità e difficoltà varie si celebrava l’inizio del servizio passeggeri TAV, Treno ad Alta Velocità con fermata a Reggio Emilia. L’inaugurazione del servizio sull’intera linea del TAV era già avvenuta qualche anno prima, nel 2008.
Sono passati circa 11 anni dalla posa della prima pietra dell’opera monumentale di Calatrava, avvenuta nel settembre 2010, ma è evidente come, ancora oggi, i vari enti responsabili della fermata Mediopadana e dei suoi servizi, continuano a rimpallarsi le responsabilità ed hanno anche le idee confuse sul futuro sviluppo di un’infrastruttura della mobilità d’interesse europeo, comunitario, che potrebbe offrire un ottimo servizio ad un’Area Vasta enorme, strategica, coinvolgendo due regioni italiane e svariati milioni di cittadini residenti e visitatori, non meno di 2,5 milioni.
Rfi ci ha fornito interessanti dati aggiornati: il numero dei treni AV, con fermata a Reggio Emilia AV, è progressivamente cresciuto dal 2013, fino ad un massimo di circa 90 treni (giorno medio pre-Covid19). Dopo il calo di corse legato agli effetti della pandemia, dal 13 giugno 2021 sono tornate a 73 le fermate dei TAV alla stazione Mediopadana (giornata media), con prospettive di aumento in relazione all’evolversi della situazione.
Visto che Trenitalia e Italo NTV decidono le loro strategie in piena libertà, cioè in un mercato competitivo ed aperto, l’aumento delle fermate di TAV equivale ad un netto segnale di crescita della domanda di mobilità ferroviaria veloce da e per l’Area Vasta Mediopadana.
Nonostante la manifestazione pubblica del 6 luglio 2020, in piena pandemia, organizzata dal Comune e RFI, passati quasi 12 mesi da quella affollata conferenza, dentro al caldissimo atrio dell’AV Mediopadana (non climatizzato), non si vedono ancora concreti miglioramenti ai limitati servizi della Stazione per i viaggiatori, anzi, tutto sembra procedere a rilento. Tuttavia procedono speditamente i lavori per il nuovo parcheggio di Terminal One, e soprattutto fra pochi giorni, il 30 giugno, si chiuderà la gara per gli enormi spazi ancora vuoti sotto al viadotto, lungo circa 500 metri, della stazione di Calatrava. Le cose dunque potrebbero cambiare in tempi relativamente brevi. Ma al momento siamo ancora, in termini di servizi ai viaggiatori, all’anno zero o giù di lì.
Nonostante Rfi ci comunichi un’affluenza all’AV Mediopadana nel 2019 di ben 800.000 viaggiatori, l’Infrastruttura appare oggi ancora trascurata, poco adeguata al suo importante ruolo.
Nuovo parcheggio privato di Terminal One
Sicuramente gli imprenditori privati di Terminal One si sono rimboccati le maniche e con la laboriosità, tipica della nostra terra, stanno completando i lavori previsti per il loro nuovo parcheggio, sul lato est della stazione di Calatrava. I lavori, anzi, sembrano in anticipo sulla tabella di marcia: è stata scavata la trincea del sottopasso alla ferrovia locale Reggio-Guastalla, indispensabile per raggiungere il nuovo parcheggio est. facendo i debiti scongiuri, l’opera di Terminal One potrebbe essere completata anche prima della fine dell’anno. Tra i buoni intenti, da segnalare anche la dotazione una notevole infrastruttura elettrica di ricarica, per pressoché tutti i posti auto, destinata ai servizi di rifornimento d’energia per i veicoli elettrici ed ibridi plug-in.
Parcheggio a pagamento del Comune: ritardo dei lavori in corso
Oggi, tutto quanto annunciato dal Comune e da RFI è di fatto incompleto ed in forte ritardo, il nuovo parcheggio comunale a pagamento, oggi è ancora inutilizzabile e appare come una impermeabile colata di asfalto, ancora priva degli annunciati nuovi alberi ed apparentemente lungi dall’essere completato e disponibile per la sosta. I lavori promessi da Rfi, nessuno mai iniziato, fino ad oggi.
Servizi dubbi per le auto in sosta nel parcheggio del Comune, ma anche per il resto della mobilità sostenibile alternativa …
Il Comune non dichiara ancora, in modo trasparente, quante stazioni di ricarica per veicoli elettrici ed elettrificati saranno a disposizione e di quale tipo, se a ricarica rapida o tradizionale, all’interno del nuovo parcheggio a pagamento. Manca cioè un progetto pubblico, chiaro, che preveda la ricarica, anche rapida, all’AV Mediopadana, sia per le auto private, ma anche per i taxi elettrici che sono già in servizio a Reggio Emilia, da anni e che purtroppo possono godere solo di due colonnine fast di Enelx e Europe Assistance da 50 kW, ancora le uniche in tutto il Comune e la Provincia di Reggio Emilia.
Mobilità ciclabile
Per le biciclette e le ebike, i viaggiatori attendono da anni servizi di parcheggio adeguati, coperti e custoditi, anche per le moto, ma la realizzazione è ancora attesa ed incerta, visto che sembra mancare ancora un vero progetto del Comune. Il servizio di bike-sharing di Mobike esiste, ma durante il nostro sopralluogo non c’era neppure una bicicletta disponibile. Anche le piste ciclabili a servizio della imponente stazione di Calatrava, sembrano insufficienti, non vi è alcun collegamento verso nord, verso Bagnolo, Pratofontana ma neppure per il vicino villaggio industriale Mancasale Nord.
Nella pianificazione formale del Comune esiste un progetto per una pista ciclopedonale complanare alla ferrovia Reggio-Guastalla, sul lato ovest, per collegare la stazione Mediopadana al vicino Stadio Mapei, ma non è stato fatto ancora nulla e, secondo voci ai piani alti del Comune, non verrà mai realizzata. Speriamo che le voci siano smentite dai fatti.
Alla Mediopadana si potrebbe pensare anche ad una vera velostazione, con servizi tecnici di riparazione, vendita di accessori e custodia per le biciclette, come succede in molte stazioni europee, ma tutto ciò non sembra esistere, neppure nella più fantasiosa pianificazione.
Mancano ancora un punto informazioni, un bancomat ed Easypark non funziona … L’ultimo mini bar chiude alle 20
Manca ancora un bancomat all’interno della monumentale fermata Mediopadana, ma non vi è neppure un banco informazioni d’accoglienza turistica, e i due video presenti, gestiti dall’amministrazione pubblica locale sono spenti, rotti. Il bancomat che era più vicino, inoltre, su via Gramsci, è stato soppresso qualche mese fa.
Il parcheggio comunale a pagamento, con linee blu, è servito dal pagamento digitale Easypark, ma la segnaletica è scarsa, poco chiara. I due bar aprono alle 5,30 ma solo uno chiude alle 20,00, l’altro alle 19,00, in abbondante anticipo con l’ultima partenza delle 23,30.
Insomma, l’ AV Mediopadana – in pieno contrasto con la grandiosa architettura . appare ancora un luogo decisamente inospitale ed ostile, nel 2021, privo di servizi minimi al viaggiatore. Anche i bagni sono solo 2 per ogni sesso e uno per le persone disabili.
Navetta comunale non attiva …
Il Sindaco, un po’ a singhiozzo, ha annunciato, varie volte, poi contraddetto dai fatti, l’utile servizio di navetta gratis per il vicino parcheggio delle Fiere, tuttavia, anche a causa della pandemia, di fatto questo promesso servizio di minibus ha sempre sofferto d’incertezza e poca chiarezza. Oggi il Comune di Reggio Emilia ci ha scritto chiaramente che la navetta non è attiva, nonostante che, attualmente l’area della Mediopadana sia oggetto di parcheggio selvaggio, un po’ ovunque, significato che, a riconferma dei dati di Rfi, la domanda per il servizio ad Alta Velocità, a Reggio Emilia, è buona come quella per la sosta dei veicoli privati ivi diretti.
Mancanza di veri progetti mediopadani
Avevamo già scritto che gli accordi siglati a luglio 2020 tra RFI e Comune di Reggio Emilia erano incompleti, privi cioè della partecipazione di enti importanti dell’Area Vasta. Infatti, a luglio 2020 erano ancora clamorosamente assenti le firme dei rappresentanti delle amministrazioni pubbliche di Modena, Parma, Mantova ed ancora oggi non è chiaro quanto la Regione, l’Assessore Andrea Corsini siano effettivamente interessati allo sviluppo vero del Nodo Mediopadano. Nella concretezza dei fatti la Stazione AV Mediopadana continua ad essere più la fermata del TAV per Reggio Emilia e via via che ci si allontana si perdono potenziali clienti, pare infatti che molti modenesi preferiscano andare a Bologna e così per i parmensi con altre soluzioni di mobilità.
Mancanza di un progetto di mobilità sostenibile
È oggettivo che tutti i lavori in corso alla Stazione Mediopadana si focalizzano sull’unico mezzo privato di trasporto: l’automobile, senza considerarne però le difficoltà, l’impatto ambientale e sul traffico locale, in perenne congestione. Non c’è chiara evidenza di progetti di mobilità sostenibile d’accesso, moderna, che coinvolgano eventualmente le ferrovie locali, con navette provenienti dall’Area Vasta.
Francamente, pensare che l’auto sia l’unico mezzo d’accesso ad una stazione del TAV è da considerare un’idea datata, anni ’90, che ignora le diffuse preoccupazioni ambientali e per la qualità della vita. Sembra che oggi ben il 74% dei viaggiatori che raggiunge l’AV Mediopadana lo faccia in auto, il Comune dovrebbe quindi pensare anche a fornire servizi per mobilità più sostenibili, alternative, per togliere veicoli dalle congestionate ed insufficienti strade di Reggio.
Gli autobus di servizio di SETA, su gomma, soffrono di abbondanti disservizi, sono scomodi, rumorosi e capita che finiscano in panne, anche per obsolescenza dei mezzi, situazione ulteriormente aggravata dall’incendio del deposito di via del Chionso di gennaio 2021. È stata promessa una nuova navetta dedicata, su gomma, dal centro di Reggio, ma non ci sono notizie sull’effettiva data di entrata in servizio.
Ferrovie locali: un buco di tre ore tutte le mattine …
La strategica ferrovia locale Reggio Guastalla, che interseca la linea AV alla Mediopadana, potrebbe facilmente essere estesa fino alla Lombardia, alla città di Mantova, visto che i binari ci sono già, manca “solo” un servizio passeggeri adeguato.
La ferrovia storica per Guastalla è ancora percorsa da obsolete e puzzolenti motrici diesel (l’elettrificazione, prevista da FER, dalla Regione, va avanti in modo incerto da decenni, nonostante i milioni di Euro spesi davvero malamente).
Il servizio ferroviario passeggeri da e per Guastalla è irregolare, l’orario valido fino all’11 dicembre 2021 è stato, ancora una volta, compilato da TPER in modo scoordinato con i TAV, ma soprattutto non cadenzato. La Reggio Guastalla funziona solo al lumicino, rispetto al promesso servizio di metropolitana di superficie, fermo, pare, definitivamente, da anni, nessuno ne parla più. Oggi la ferrovia locale Reggio Guastalla ha solo 12 coppie di trenini feriali, giornalieri, con un clamoroso buco di 3 ore dalle 8,19 alle 11,19, nella direzione Reggio – Guastalla. Attualmente, a causa dei lavori per il sottopasso di collegamento al parcheggio Terminal One, tutti i trenini sono sostituiti da bus. Ma quando la ferrovia riprenderà a funzionare, sarà bene che qualcuno metta mano agli orari cadenzati con l’alta velocità, e soprattutto tappi l’incredibile buco del mattino.
Il problema delle lastre di cristallo
Alla Mediopadana nonostante i frequenti lavori di manutenzione, continua ad esserci una situazione preoccupante per le costose vetrate, che varie volte sono cadute a terra. Abbiamo notato una lastra di cristallo rotta, giustamente transennata, uno dei problemi più seriemersi in questi otto anni di apertura, oggettivamente non ancora risolto.
Ascensori e scale mobili malfunzionanti, Ferrovia locale interdetta alle persone disabil
Durante la nostra visita tre dei sei ascensori di cui è dotata l’AV Mediopadana non funzionavano. Tre scale mobili su quattro erano ferme, fuori servizio. La banchina 1, per i treni in direzione Milano, Torino, di fatto aveva solo l’ascensore piccolo funzionante, quello che non contiene però, una barella, in caso di emergenze. Abbiamo avuto conferma che l’8 giugno alcune persone sono rimaste bloccate in ascensere, e c’è chi dice chesia accaduto anche alcuni giorni fa. Ci siamo francamente stancati di scrivere a FER e TPER per avere informazioni circa il mancato funzionamento degli ascensori d’accesso ai binari della ferrovia Reggio Guastalla che di fatto impediscono alle persone disabili ma anche a quelle con bagaglio pesante, voluminoso di raggiungere l’AV Mediopadana, anche partendo dalla Stazione Centrale di Piazzale Marconi e da Bagnolo.
Inoltre la pulizia generale della Stazione Mediopadana è sempre carente, la buona volontà dell’unico addetto è insufficiente.
Pioggia dalla copertura e porte automatiche bloccate
La pioggia continua ad infiltrarsi abbondantemente dalla copertura in molti punti. Ci sono poi porte automatiche rotte da tempo e segni di vandalismi gravi ai cristalli.
Investimenti incerti per i grandi spazi ancora inutilizzati
Con un investimento di 6.000.000di euro in luglio 2020, Rfi prometteva di adeguare i servizi di ristorazione (manca ancora un ristorante), accoglienza ed espositivi per le eccellenze locali, utilizzando gli spazi vuoti enormi, previsti da Calatrava, ancora oggi in gran parte inutilizzati. apsetticamo, come detto, la gara che si chiudera il 30 giugno. I due bagni pubblici, per ogni sesso, appaiono davvero pochi.
Torpore mediopadano
La presenza di numerose autorità a Reggio Emilia, in luglio 2020, nella sostanza, non ha quindi risvegliato dal torpore, attività dovute, dormienti, ormai da oltre 10 anni. Si punta tutto sull’auto privata, l’intermodalità ferroviaria non pare interessare e si teme rimanga del tutto invariata: FER insieme a TPER curano un insufficiente servizio di ferrovie locali, con potenziali altissimi, ma i trenini diesel ad orari irregolari, inspiegabilmente irrazionali, continuano a viaggiare quasi vuoti. Nessuno parla di possibili navette ferroviarie dalle stazioni di Parma, Modena, Mantova, cadenzati o con coincidenze garantite con i servizi dei TAV Italo e Frecciarossa. Passati 8 anni dall’inaugurazione, TPER e FER, cioè la Regione Emilia Romagna, non hanno ancora capito l’importanza delle coincidenze dei treni locali della Reggio Guastalla, gestiti da loro, con i convogli del TAV alla Mediopadana e la possibilità di collegare due regioni, l’Emilia Romagna con la Lombardia, senza la necessità di dover posare un solo centimetro di nuovi binari, perché sono già tutti esistenti, seppur, oggi, non elettrificati.
Anche i semplici progetti, promessi in luglio 2020, dal Comune di Reggio Emilia, non sono stati realizzati: il bus navetta per il Centro solo annunciato. Oggi i poveri viaggiatori diretti all’AV Mediopadana rischiano ancora di non trovare posto per l’auto e nessun servizio utile se non quello di lasciare il mezzo sulla riva di un canale o su un prato. Alla Mediopadana nonostante gli enormi capannoni, ancora vuoti, di Rfi, i bagni pubblici sono oggettivamente insufficienti, mal progettati, per l’alto afflusso di persone.
Conclusioni: fermata del TAV alle Fiere di Parma?
Siamo decisamente contrari ad una fermata del TAV alle Fiere di Parma, ma non possiamo nascondere che le insistenti richieste parmensi non cadono nel vuoto, visti i disservizi oggettivi di cui soffre l’AV Mediopadana.
Continuano ad essere assenti dagli insufficienti progetti proposti dal Comune di Reggio Emilia, un utile e semplice collegamento di navetta con autobus per l’Area Vasta Mediopadana, coincidente coi treni TAV, in parte già sviluppato solo da Italobus, servirebbe anche per i Frecciarossa: sarebbe davvero un deciso punto a favore, di consolidamento rapido della stazione AV di Reggio, rispetto alle pretese per una nuova fermata sulla linea AV alle Fiere di Parma. Anche se le autorità pubbliche reggiane non ne vogliono parlare, il progetto di Parma pare procedere.
È indiscutibile che l’AV Mediopadana passati tanti anni, sia ancora un corpo estraneo all’Amministrazione Pubblica di Reggio Emilia: va sviluppato un vero piano strategico che integri la Stazione con tutta l’Area Vasta, per offrire servizi adeguati alla potenziale domanda.
* Marcello Nizzoli è un marketing manager del settore automotive, specializzato nel settore della mobilità sostenibile, elettrica, autobus, mezzi commerciali. Dal 1987 studia l’economia della mobilità