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La tragedia di Saman
Da sinistra insulti e balbettii per coprire un disastro sociale e politico

DI GIANLUCA TORTORA*

16/6/2021 – La triste vicenda che sta dipanandosi, che ha visto coinvolta Saman la ragazza pachistana vittima delle volontà tribali della sua comunità, riapre il confronto sul tema culturale dell’integrazione.

Nel silenzio poco comprensibile sulla vicenda da parte del mondo della sinistra, a livello nazionale e locale, solo la destra ha espresso solidarietà verso coloro che avevano amato, provato a difendere Saman e preso posizione di netta condanna di quanto accaduto.

La sinistra ricorre invece ai professori e cattedratici, ritenuti i soli legittimati paladini dei diritti, per alzare il livello dello scontro, offendendo ed attribuendo alla destra posizioni xenofobe mai espresse da leader come Giorgia Meloni, come da lei stessa in più occasioni ribadito.

Le riflessioni che mi hanno fatto molto riflettere risalgono ad un fondo apparso su un quotidiano sabato scorso, in cui un professore di sinistra ha apostrofato la destra come la forza politica che “….non si è mai curata dei diritti ……in particolare quelli legati al genere e alla libera sessualità….”.

Saman Abbas

Faccio molta fatica a comprendere come tale affermazione possa essere conciliata con il dramma di una comunità, quella pachistana, che in un’area geografica definita “aperta” all’integrazione come l’Emilia, sia non solo rimasta chiusa in sé stessa, ma soprattutto non abbia mostrato segni di integrazione. Quale sarebbe stato il non contributo della destra secondo il professor Piero Ignazi?

Da quanto accaduto se ne ricava che qualche ingranaggio del tanto sbandierato processo di integrazione caro alla sinistra non abbia affatto funzionato e nessun alert sia stato raccolto in tempo per salvare una giovane innocente. Se chi lo denuncia o esprime solidarietà non può permettersi di farlo, salvo essere additato di speculare su tali episodi, mi sembra quanto meno poco democratico oltre che bizzarro.

Forse meglio sarebbe stato, soprattutto da parte degli ultras della sinistra, avanzare qualche riflessione in più, comprendere cosa forse sarebbe da migliorare o rivedere. Invocando invece il principio secondo il quale la miglior difesa è l’attacco, giù contro chi si è permesso da destra di esprimere sgomento per l’accaduto. Nel fondo ci si è persino avventurati in un articolato revival dei cavalli di battaglia delle politiche di integrazione della sinistra: “…messa a disposizione delle risorse, di mediatori culturali per favorire politiche di socializzazione rispetto ai nostri valori…”.

Resta tuttavia il problema sul tappeto, dal momento che se l’accoglienza e tutto quanto riepilogato dal professore non ha sortito quell’integrazione tanto auspicata, evidentemente a chi viene offerta integrazione probabilmente non interessa.

Provare a porsi questa domanda significa essere xenofobi o realisti? Che Saman sia stata sacrificata sull’altare delle leggi della comunità sciita per non aver quella comunità accettato leggi ed i valori del nostro Paese può attribuirsi a chi l’integrazione in tale modalità non la condivide?

La sinistra farebbe bene a riflettere per comprendere quanto fino ad oggi tale politica dell’accoglienza e dell’integrazione abbia realizzato integrazione e non ghetti che convivono con la nostra cultura e le nostre regole senza averle mai accettate; quanto sia costata visto che il professore rivendica le risorse destinate a tali iniziative nel suo articolo. Ed ancora quanto alcune aree del Paese siano divenute zone franche, sottratte al controllo della nostra collettività e delle nostre Autorità, in quanto inaccessibili.

*Presidente del Circolo Culturale “G. Gentile”Fratelli d’Italia

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5 risposte a La tragedia di Saman
Da sinistra insulti e balbettii per coprire un disastro sociale e politico

  1. Maria Rispondi

    16/06/2021 alle 18:47

    Si discute della povera Saman e si dimentica il terribile caso di Asia Bibi. L’ Islam in Pakistan giustifica il rapimento di adolescento e bambine cristiane per obbligarle a matrimoni forzati con uomini musulmani.La legge in Pakistan non sta mai dalla parte delle donne!

  2. L'Eretico Rispondi

    17/06/2021 alle 06:24

    Non credo che la comunità pakistana di Novellara sia all oscuro di ciò che è successo. Fatti di questo genere, è noto, sono condivisi. Per questi selvaggi è roba normale. Al punto che hanno fatto prendere i biglietti da “colleghi”. Questi non sanno nulla?
    Torno alla mia precedente proposta: rinchiudeteli in una porcilaia e tirateli fuori quando gli è tornata la memoria.

    • Precisino Rispondi

      17/06/2021 alle 11:16

      Complimenti alla testata che consente di postare commenti nei quali una intera comunità viene definita “selvaggi”.
      Solo a me sembra un commento razzista?

      • L'Eretico Rispondi

        18/06/2021 alle 07:57

        Si, solo tu lo scambi per razzismo perché non conosci il significato delle parole.

        Si tratta di un omicidio figlio di una cultura e abitudini tribali, condivise dall intera comunità.

        Nessuno se lo vuole sentire dire ma questa è la triste realtà.

        • Fausto Poli Rispondi

          18/06/2021 alle 18:03

          Di simili tragedie be’ ne sono anche nelle famiglie Reggiane tra reggiani.

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