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In manette il violentatore del parco Nilde Iotti
E’ un albanese di 26 anni: ha aggredito due straniere

7/6/2021 – Nella giornata di sabato, nell’ambito di una operazione congiunta, Polizia e Carabinieri hanno arrestato, in esecuzione di misura cautelare in carcere emessa dal Gip reggiano su richiesta del sostituto procuratore Valentina Salvi, un albanese di 26 anni residente a Reggio indiziato di due episodi di violenza sessuale avvenuti il 29 maggio e il 2 giugno al parco Nilde Iotti e al vicino parco Diamante (zona Orologio-Ottavi).

Polizia e Carabinieri al parco Nilde Iotti

Nel primo episodio del 29 maggio, seguito dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Emilia, la vittima, una 24enne abitante in città, è stata avvicinata nei pressi del parco Nilde Iotti da uno sconosciuto. Prima i complimenti, poi la richiesta del suo profilo Instagram ed infine, nonostante i dinieghi della ragazza, l’afferrava alle spalle stringendola forte a sé e baciandole le spalle. Quindi la richiesta di un bacio per poi allontanarsi.

Le indagini dei carabinieri reggiani, a cui la vittima ha denunciato l’accaduto, si sono subito indiikzzate verso il giovane albanese, riconosciuto in fotografia dalla vittima.

Ancora più grave il secondo episodio, la sera del 2 giugno, seguito dalla Polizia di Stato. Una ragazza ha chiamato il 113 riferendo di essere stata avvicinata, nel parco Diamante da un giovane che aveva richiesto indicazioni stradali. Dopo essere stata, evidentemente, seguita all’interno del parco Nilde Iotti, la giovane era stata nuovamente raggiunta dall’uomo che l’ha spinta a terra con forza, palpeggiandola e cercando, con una mano, di impedirle di urlare. La ragazza, pur spaventata, riusciva a divincolarsi, mordendo la mano dell’aggressore, ed a dare l’allarme. Il violentatore se la dava a gambe.

L’aggressore individuato e rintracciato a casa: la mano sinistra portava ancora i segni del morso della vittima.

Entrambi i gravi episodi di violenza sessuale venivano riuniti dalla Procura della Repubblica, dott.ssa Salvi, che richiedeva la misura cautelare in carcere che veniva disposta ed eseguita in data 5 giugno dal personale dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato.

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