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Giorgia Meloni a testa in giù
Quando il Commendatore difende l’odiatore
Ma che bell’esempio, professor Melloni

DI PIERLUIGI GHIGGINI

2/6/2021 – Questa mattina in prefettura a Reggio Emilia, fra i nuovi insigniti al merito della Repubblica, c’era anche il professor Alberto Melloni, Accademico dei Lincei, storico della Chiesa e del Cristianesimo tra i più conosciuti, autorevole editorialista, direttore del dipartimento di Scienze dell’educazione di Unimore, segretario generale dell’istituto di Scienze religiose di Bologna (collegato alla comunità di Bose e all’ex priore Enzo Bianchi). Melloni ha ricevuto dalle mani del prefetto Iolanda Rolli il nastrino di Commendatore: il titolo più elevato tra i 22 assegnati a Reggio in questa Festa della Repubblica, e che viene riconosciuto – così recita la legge – per “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”.

I libri di Giorgia Meloni a testa in giù

Proprio in questi giorni, tuttavia il neo commendatore, onusto di cariche e riconoscimenti, si è distinto per un gesto non proprio civile: su twitter ha difeso il professor Sullam, il ricercatore di Cà Foscari che ha postato nei social una foto con i libri capovolti dell’autobiografia di Giorgia Meloni, “Io sono Giorgia”. Richiamo plateale e voluto ai cadaveri appesi a testa in giù a Piazzale Loreto. Melloni, con corporativa indulgenza verso un collega, ha sostenuto che quella foto orrenda non è hate speech, vale a dire non è un’espressione violenta. Del resto, il Linceo non è nuovo a sortite del genere: nel corso di una lectio magistralis il 7 gennaio al teatro Valli, di fronte a un allibito presidente del Consiglio (era il mite Gentiloni) arrivò a chiede di spaccare il ritratto di Mussolini appeso nella galleria dei presidenti a palazzo Chigi. Come se per essere democratici e antifascisti sia obbligatorio esercitare violenza sulla storia.

Il professor Alberto Melloni

Viene da chiedersi quale esempio possa costituire Melloni per gli studenti di Scienze dell’Educazione, e soprattutto se tra i meriti di un Commentatore della Repubblica sia contemplato l’odio irriducibile verso gli avversari politici e il sostegno a chi li vorrebbe a testa in giù.

E se a Melloni in quando dossettiano di ferro evidentemente è permesso tutto, non così la pensano tante persone che da un accademico e plurinsignito si aspetterebbero ben altro.

In proposito Marco Eboli, portavoce cittadino di Fratelli d’Italia, rileva che “chi è insignito di ruolo professionale e onorifico dovrebbe per primo dimostrare di essere, dal punto di vista etico, all’altezza dei ruoli ricoperti e ricordare che la tolleranza è il collante della democrazia e della Repubblica. Difendere l’indifendibile Prof. Sullam è il peggior modo per ricevere l’onorificienza di Commendatore della Repubblica”.

Il prefetto Iolanda Rolli consegna la Costituzione a una studentessa

Ecco di seguito la dichiarazione diffusa da Marco Eboli

Giorgia Meloni, persona, donna, leader di destra, sta diventando, da troppo tempo e senza un corale moto di condanna, oggetto di offese, oltraggi. Spesso, purtroppo, sono proprio le donne di sinistra a restare mute come pesci, quasi che Giorgia Meloni, donna, appartenga, per loro, ad un genere indefinito, non degna delle difese sdegnate, e doverose, allorché ad essere offesa è una qualsiasi altra donna. Peggio fanno alcuni uomini, è il caso del Prof. Alberto Melloni, nostro concittadino, fresco di nomina a Commendatore il quale, nei giorni scorsi su Twitter, ha difeso il professore veneziano Sullam che in una libreria Feltrinelli ha postato il libro di Giorgia Meloni, con la sua immagine, a testa in giù, intuibile e vergognoso richiamo alla esposizione del corpo di Benito Mussolini a Piazzale Loreto.

Cosa voleva significare se non un becero augurio alla Meloni di fare la stessa fine? Ebbene il nostro concittadino Prof. Melloni, nel suo post, a difesa del collega Sullam, sostiene che la foto fatta dal collega non è hate speech, dietro la dizione inglese, fatta perché i più non capiscano, vi è un tentativo goffo e leguleio di difendere il collega veneziano.

Il significato di quella espressione inglese è incitamento all’odio, al pregiudizio, all’intolleranza. Ebbene postate una foto con la copia del libro del leader Giorgia Meloni a testa in giù, come Mussolini a Piazzale Loreto, cosa sarebbe se non la citazione letterale della espressione inglese usata dal Prof Melloni?

Il 2 giugno è la festa della Repubblica e il Prof Melloni diventa Commendatore. E’ una data importante per tutti gli italiani, chi è insignito di ruolo professionale e onorifico dovrebbe per primo dimostrare di essere, dal punto di vista etico, all’altezza dei ruoli ricoperti e ricordare che la tolleranza è il collante della democrazia e della Repubblica. Difendere l’indifendibile Prof Sullam, caro Melloni, è il peggior modo per ricevere l’onorificenza di Commendatore della Repubblica. (Marco Eboli, portavoce Fratelli d’Italia Comune di Reggio Emilia)

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8 risposte a Giorgia Meloni a testa in giù
Quando il Commendatore difende l’odiatore
Ma che bell’esempio, professor Melloni

  1. Ivaldo Casali Rispondi

    02/06/2021 alle 15:54

    Il noto storico (???) Prof. Melloni, “democratico” e “antifascista”, è stato insignito dell’0norificenza di Commendatore della Repubblica Italiana.
    Per questo conferimento onorifico, il professore avrà probabilmente presentato le sue benemerenze, inclusi gli attacchi “cortesi” ai leader del centrodestra e, soprattutto, contro Giorgia Meloni.
    Sottoscrivo la precisa dichiarazione di Marco Eboli!

    • Marco Eboli Rispondi

      02/06/2021 alle 16:10

      Grazie Ivaldo

  2. Giorgia Benassi Rispondi

    02/06/2021 alle 16:56

    Illustrissimo Prof Melloni, come avrebbe reagito se sulla prima pagina di quel libro capovolto un civile cultore di destra ci avesse messo, ad esempio, Dossetti? Dalla risposta a questa semplice, banale, rude, poco sottile domanda, molte cose potrebbero comprendersi. Se la violenza e’ sonistrorsa, o non lo e’ o ha sempre una giusta causa. Se e’ a destra, e’ violenza atroce, fascista. Da violentare. Relativismo della verità. Inammissibile. Un encomio al comunicato di Eboli, unica voce di destra ad oggi fuori dal coro ad affermare con coraggio la verità di questi scempi relativisti.

  3. umberto borghi Rispondi

    02/06/2021 alle 21:16

    Certe persone, farebbero meglio a tacere

  4. Carlo Menozzi Rispondi

    03/06/2021 alle 12:41

    Lui ha una elle in più nel cognome, ma molto meno sale nella zucca…..

  5. don Egizio Rispondi

    04/06/2021 alle 18:10

    Ma chi? Melloni segretario della fondazione FSCIRE di Bologna la quale nel 2012 ca. ha donato all’università UNIMORE (dove lui stesso insegna) ca. 400.000 euro per 3 posti di ricercatore? di cui un posto è andato al dipartimento in cui Melloni è ordinario? ove poi il concorso (2014, 2015) per quel posto stato vinto dall’allievo di Melloni a Reggio nonché suo collaboratore alla fondazione donatrice? e che l’ha vinto in un concorso in cui Melloni era membro della commissione che lo aggiudicava? Poi (tranquilli) nel 2014 la fondazione ha ricevuto ca. 400.000 euro dallo stato, come è scritto su dagospia. Non è mica reato, è tutto legale, almeno credo, però è curioso. Ovviamente dall’università di Modena hanno fatto uscire le carte, è tutto come scritto sopra

  6. don Egizio Rispondi

    04/06/2021 alle 18:11

    p.s., non solo è andato al dipartimento in cui Melloni era ordinario, ma pure alla disciplina che Melloni insegna, “storia del cristianesimo”

  7. Nicola Barbieri Rispondi

    06/06/2021 alle 09:23

    Il libro capovolto di Giorgia Meloni è una grandissima sciocchezza, ma che lei e la sua parte politica, che da anni seminano odio e insulti a destra e soprattutto a manca, adesso si lamentino di essere oggetto di odio e insulti e diventino i paladini del fair play nella dialettica politica, a me pare insopportabilmente ipocrita.

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