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Gioco legale, il consiglio approva il giro di vite
Macchinette accese 10 ore in due fasce. Bar e tabacchi, basta cartelli con le vincite
Per chi sgarra multe sino a 9 mila euro e chiusura dell’esercizio

21/6/2021 – Oggi pomeriggio il consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato – con 24 voti favorevoli (Pd, Più Europa, Immagina Reggio, Reggio è, M5S, Panarari del gruppo misto, Rubertelli di Alleanza Civica), 4 voti contrari (Lega Salvini premier) e 1 astenuto (Bassi di Forza Italia) – la proposta di delibera dei consiglieri relativa al nuovo Regolamento sul gioco d’azzardo.
Contestualmente alla delibera è stato approvato – con 26 voti favorevoli e 2 astenuti (Piacentini del Pd, Forza Italia)  – un ordine del giorno presentata dalla consigliera Rubertelli. Entra così in vigore una serie di norme ulteriormente restrittive, contestate dagli imprenditori del gaming legale, in particolare per il giro di vite sugli orari di accensione di slot e videolottery. Orari che saranno stabiliti dal sindaco, tuttavia in una conferenza stampa di questa mattina, poche ore prima del consiglio comunale – con l’assessore Sidoli e il presidente di Sala del Tricolore Matteo Iori, personalità di spicco del movimento anti azzardo – è stato ventilata un’accensione di dieci ore in due fasce orarie (con interruzione fra le 13 e le 15) rispetto alle 24 ore non stop di oggi.

Delibera e regolamento portano la firma bipartisan di quasi tutti i gruppi di maggioranza e opposizione, ma non del gruppo Lega per Salvini premier, che infatti, ha votato contro, e nemmeno del consigliere Vinci, deputato di Fratelli d’Italia. Forza Italia ha avuto un parziale ripensamento: dopo aver firmato la proposta di delibera, il presidente vicario Claudio Bassi si è astenuto, invocando approfondimenti tecnici.
   Il nuovo regolamento, da un’idea di quattro anni fa del Movimento 5 stelle, camminerà poi sulle gambe di un’ordinanza del sindaco Luca Vecchi. La principale novità introdotta è appunto la limitazione da parte del Comune dell’accensione degli apparecchi di gioco, che dovrebbe essere consentita dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 22. Sul rispetto di questa prescrizione l’amministrazione vigilerà attraverso “l’applicativo Smart“, un software acquisito dall’Agenzia dei monopoli e delle dogane per monitorare in tempo reale il funzionamento degli apparecchi presenti sul territorio comunale. Per chi non osserverà le prescrizioni, si prevedeno la chiusura dell’esercizio e sanzioni sino a 9 mila euro.
Il comune non darà poi più in concessione i propri spazi pubblicitari per promuovere le sale dove si gioca d’azzardo e, per quanto riguarda le sponsorizzazioni (ad esempio nelle rotonde) si è deciso che i contratti in essere saranno mantenuti fino alla scadenza e poi non rinnovati.
   Un articolo specifico del regolamento riguarda infine i circa 200 tra bar e tabacchini che vendono i gratta e vinci, comprati sempre di più anche da minorenni (soprattutto donne). Ai gestori sarà vietato esporre cartelli che pubblicizzano le vincite avvenute nel locale che, in assenza di quelli su quanti soldi sono stati persi, indurrebbero i giocatori ad una “percezione alterata” della realtà.

Nella delibera, sono in premessa citati anche i numeri del gioco d’azzardo sul territorio che, nel solo Comune di Reggio, registrano una spesa complessiva di 314 milioni nel 2019. Di questi una buona parte è stata restituita ai giocatori tramite “vincite”, mentre 65,3 milioni sono quelli che hanno definitivamente perso in un anno. I dipendenti patologici dal gioco presi in carico dai servizi specifici dell’Ausl di Reggio Emilia sono passati da 16 nel 2010 a 198 nel 2019.

Nella conferenza stampa si è intanto appreso che sono attualmente 12, tutti ancora in primo grado di giudizio, i contenziosi legali in essere tra il Comune di Reggio Emilia e i gestori di sale gioco e videolottery in città. Le cause riguardano la chiusura dei locali (27 il totale di quelli non in regola) ubicati a meno di 500 metri da scuole, chiese e ospedali, cosa vietata dal cosiddetto “distanziometro” introdotto dalla legge regionale del 2017, e applicato in maniera retroattiva.
    Il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori, già presidente della cooperativa sociale Papa Giovanni XIII attiva con diversi progetti contro la ludopatia, è ottimista sui risultati che il nuovo regolamento porterà. “In Piemonte, dove norme analoghe sono già state varate, non si è assistito ad una crescita del gioco online come qualcuno temeva e in media i giocatori hanno speso 130 euro in meno in un anno“. Un dato che però non tiene conto dello spostamento dei giocatori verso i siti illegali, che non possono essere monitorati, ma che assorbono la quota di gran lunga maggiore del gioco on line.
Gianni Bertucci, capogruppo del M5s, considera l’atto “un buon primo punto di partenza. L’obiettivo è tutelare le persone più fragili dagli interessi divergenti delle aziende, che sfruttano il gioco per fare guadagni facili”. Il capogruppo del Pd Gianluca Cantergiani sottolinea a livello pratico un aspetto di presidio di legalità “perché molti giocatori cadono nel vortice dell’usura” e a livello politico “un’azione giusta, che per questo non ha bandiere o colori politici”. L’assessore al Commercio Mariafrancesca Sidoli ha annunciato annunciando un nuovo progetto triennale contro il gioco d’azzardo tra i giovani, finanziato con 300 mila euro, che coinvolgerà le scuole superiori e gli spazi di aggregazione.

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