21/6/2021 – L’Assemblea straordinaria degli Azionisti di Credem, presieduta da Lucio Igino Zanon di Valgiurata, ha approvato oggi il progetto di fusione per incorporazione di Cassa di Risparmio di Cento in Credito Emiliano, e la correlata modifica dell’art. 5 dello Statuto Sociale (numero di azioni e relativo valore nominale) funzionale al concambio di fusione deliberato a 0,64 azioni di Credito Emiliano per ogni azione della Cassa di Risparmio di Cento.
Lo ha comunicato il Credem in serata, ricordando che “previa autorizzazione pervenuta dalla Banca Centrale Europea ai sensi dell’art. 57 del Testo Unico Bancario, il progetto di fusione era stato approvato in data 7 maggio 2021 dai Consigli di Amministrazione di Credito Emiliano e di Cassa di Risparmio di Cento”.
L’operazione “consentirà ad entrambe le realtà di beneficiare di importanti sinergie, grazie al forte radicamento territoriale della Cassa di Risparmio di Cento ed all’ampia e competitiva gamma di servizi specialistici offerti dal Gruppo Credem”.
Il gruppo bancario ferrarese è una primaria realtà bancaria, controllata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, con una storia di oltre 160 anni a supporto del territorio: a fine 2020, serviva oltre 71 mila Clienti attraverso 408 persone, una rete di 42 filiali e 5 Centri Private e Wealth Management, prevalentemente distribuiti tra le provincie di Ferrara, Modena, Bologna e Ravenna, con una Raccolta Complessiva da Clientela per 4,1 miliardi di euro ed Impieghi alla Clientela per 3 miliardi di euro.
Il Gruppo Credem, tra i principali istituti bancari italiani e tra i più solidi d’Europa, è presente sul territorio in 19 regioni con 598 tra filiali, centri imprese, centri small business e negozi finanziari, 6.288 dipendenti, 839 consulenti finanziari e 490 tra agenti e collaboratori di Avvera. Il Gruppo opera con 14 società specializzate in diversi settori di attività quali wealth management, leasing, factoring, finanziamenti ai privati, assicurazioni.
RETRIBUZIONI CARICENTO, TRATTATIVA FALLITA: SINDACATI SUL PIEDE DI GUERRA
Con un comunicato congiunto, i sindacati FABI FIRST-CISL FISAC-CGIL UNISIN attaccano il Credito Emiliano “che vuole negare il mantenimento di alcune voci
della retribuzione per i dipendenti di Cento”. “Riteniamo indispensabile un immediato cambiamento di
comportamento del Gruppo”, dichiarano, e annunciano iniziative a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
scrivono le organizzazioni sindacali: “Con grandissima amarezza da parte del fronte sindacale, la trattativa con Credem non ha portato ad un accordo. La negoziazione sindacale era finalizzata a scongiurare le dannose ricadute
economiche per il personale Caricento nella fusione tra le due banche.
Nel rispetto di una prassi consolidata in questo genere di trattative abbiamo chiesto a Credem di
mantenere ai lavoratori di Caricento le voci economiche in essere, peraltro risalenti agli accordi ex
Acri degli anni 80 e, per la previdenza complementare, al 2009. Alla richiesta è stato posto un fermo
rifiuto da Credem e quindi, dalla data di fusione, non saranno più corrisposti. Questo per noi è
inaccettabile.
La portata di tale diniego appare ancora più evidente se si considera che l’aggregazione in questione
avviene tra banche sane, finalizzata alla crescita del giro d’affari congiunto.
Le voci economiche di
cui chiedevamo il mantenimento avrebbero inciso per circa lo 0,1% dei costi del personale: nulla per
Credem, ma un importo non trascurabile per i circa 350 dipendenti della Caricento, che non hanno
certo scelto da chi farsi acquistare e che si aspettavano un accordo in linea con avviene nel settore
in situazioni simili. È giusto che queste persone, semplici spettatori di un disegno concepito sopra
le loro teste e senza essere stati minimamente coinvolti, debbano rischiare di vedersi decurtata
la retribuzione? E che ciò vada a beneficio di un acquirente che dichiara nel 2020 più di 200 mln di
utile e di “pensare al benessere delle persone che lavorano con noi”?”.
Concludono le delegazioni sindacali: “Riteniamo indispensabile un immediato cambiamento di comportamento del Gruppo. Nei prossimi giorni delineeremo le iniziative per tutelare le retribuzioni dei dipendenti Caricento e
ci aspettiamo il sostegno di tutte le istituzioni centesi, provinciali e regionali”.
Fausto Poli
21/06/2021 alle 22:14
Credem, utile enorme. Bravi.