DI PIERLUIGI GHIGGINI
18/5/2021 – Silk-Faw non sarà una cattedrale nel deserto verde di Gavassa. Intorno al mega progetto delle supercar elettrica a Reggio Emilia, in cui la joint venture sino-americana annuncia un investimento da un miliardo 300 milioni di euro, si sta muovendo tutto un mondo di competenze ingegneristiche, di cervelli, imprenditori e finanziatori che coinvolge anche, ma non solo, Fondazione Rei, il presidente di Unindustria Fabio Storchi, Unintesa e il comune di Reggio, pur se in via indiretta attraverso l’a.d. di Stu Reggiane, Luca Torri. Tutta ruota intorno all’ingegner Giuseppe Corcione, 42 anni, napoletano, laureato al Mit, profeta e genio dell’automotive elettrica con decine di brevetti, che sino all’anno scorso era il capo del polo ingegneristico di Avl a Graz, in Austria (colosso che a Reggio ha una sede a Corte Tegge, dalle parti di Landi Renzo).
Rientrato in Italia -racconta Massimo Degli Esposti su vaielettrico.it – è diventato subito un punto di riferimento per le sfide industriali della filiera elettrica, aprendo nuovi scenari e mettendo mano a un progetto di rete per le Pmi dell’automotive muovendo da una constatazione semplice. continua a sfuggire ai più: “Emilia-Romagna, Lombardia, parte del Veneto e della Toscana – afferma Corcione – sono la culla mondiale dell’automazione industriale: il know-how non le manca di sicuro”.
Così ‘ingegner Corcione concepisce il progetto Reinova, cuore e anima nella Motor Valley, partito prima del Silk-Faw ma che certo non è estraneo al kolossal in joint venture. Stabilimento a Soliera, dove un capannone di 10 mila metri quadrati si è riempito delle “apparecchiature più sofisticate al mondo e dove sono già al lavoro 22 ingegneri e matematici per lo più rientrati dall’estero, che diventeranno 62 a regime nel 2022. L’inaugurazione è in programma il 10 luglio, giorno scelto perchè è la data di nascita Nikola Tesla. La sede legale e la mente – specifica ancora Vaielettrico.iy – è a Reggio Emilia presso la casa madre del ReiLab nel Tecnopolo delle ex-Reggiane. ReiLab è una filiazione della Fondazione Rei, quella Fondazione Reggio Emilia Innovazione di cui Fausto Mazzali ha assunto di recente la presidenza, rilevando il testimone da Guido Prati, e con vicepresidente Luca Torri amministratore delegato di Stu Reggiane, la società di rigenerazione dell’area Nord del comune di Reggio Emilia. Guido Prati è il presidente di ReiLab srl, valuta e abbraccia le idee dell’ingegner Corcione e insieme a lui promuove la nascita di ReiNova.
In questo momento la startup ReiNova vale 35 milioni di investimenti iniziali (otto milioni finanziati da Italintesa) , messi sul piatto da una cordata di imprenditori guidata da Fabio Storchi, fondatore del gruppo meccatronico Comer Industries, già presidente di Federmeccanica e oggi alla guida di Unindustria Reggio, oltre che della quotata Vimi Fastener, e che da anni batte instancabilmente il tasto della rivoluzione digitale.
ReiNova sarà almeno due cose – rivela ancora Vaielettrico.it – “Sarà uno dei principali centri europei di testing e omologazione per componenti e sistemi di trazione elettrici. E sarà un polo di sviluppo per progetti innovativi al servizio delle imprese. Non si occuperà solo di veicoli a quattro e a due ruote, ma anche di micromobilità, nautica, mezzi da lavoro e agricoli, aviazione, sistemi di ricarica e nuovi servizi di mobilità”. ReiNova, figlia dell’ingegner Corcione, di Reilab e di Fabio Storchi è un sogno che si realizza, una porta spalancata nel futuro, e non solo per Reggio e la Motor Valley. Certo, bisogna crederci sino in fondo.
Sergio Bevilacqua
18/05/2021 alle 11:07
Infatti, ottimo fishing da grande cronista di Pierluigi Ghiggini.