25/5/2021 – Affaire Ferrarini: hanno provocato gran scompiglio le affermazioni contenute nel rendiconto del concordato Vismara, in cui il commissario Franco Cadoppi aveva attaccato Banca Intesa e Unicredit per la “forte pressione esercitata (con ogni mezzo e in ogni occasione) per cercare di ostacolare il successo della proposta concordataria di Vismara… Le due banche sono letteralmente scomparse dallo schermo per concentrarsi totalmente su quello che, da subito, era parso essere il loro principale obiettivo: Ferrarini”.
Affermazioni rilanciate da alcuni organi di stampa e riprese anche dalla Rsu Ferrarini, ma che hanno provocato non poca irritazione nella cordata Bonterre, che contende il gruppo di Rivaltella alla cordata Pini-Amco, con un’epica guerra legale all’ultima carta bollata.
Bonterre-Gsi ha inviato una richiesta di rettifica al commissario, e infatti la marcia indietro è arrivata a stretto giro. Cadoppi specifica che si trattava di una prima versione del rendiconto (evidentemente partita per sbaglio) riconosce di dover fare chiarezza su “alcune mie frasi evidentemente mal formulate”. Ecco di seguito il comunicato di Cadoppi, a conferma che il clima intorno ai concordati Ferrarini si è fatto a dir poco rovente.
“Le notizie diffuse da alcune testate giornalistiche a seguito della prima versione del rendiconto da me depositato in data 30 aprile 2021 nella procedura di concordato preventivo di Vismara Spa, mi impongono alcune precisazioni e rettifiche. Precisazione e rettifiche finalizzate, in primo luogo, a correggere alcune informazioni inesatte da me riportate nel documento e, in secondo luogo, a fare chiarezza su alcune mie frasi (evidentemente mal formulate) dalle quali sono state fatte discendere conclusioni non corrette e non veritiere.
In primo luogo, preciso che Unicredit Spa è stata citata nel rendiconto per un mero errore. Tale soggetto non ha svolto alcun ruolo nel concordato Vismara se non quello di mera creditrice, e – a differenza di altri istituti bancari – non ha formulato richieste e/o proposto reclami in tale concordato, nel quale ho svolto il ruolo di commissario giudiziale, confrontandomi anche con le richieste di accesso agli atti, ed altre, avanzate da alcuni istituti bancari. Il concordato di Vismara è stato poi omologato nel pieno rispetto delle regole, da parte di tutti i soggetti coinvolti.
In secondo luogo – visto il travisamento, operato da alcuni, del significato di certe frasi riportate nel rendiconto del 30 aprile scorso – segnalo che l’unico obiettivo che intendevo perseguire con tali frasi era quello di ricordare ai creditori destinatari che le sorti del concordato Vismara restano legate, a mio avviso, a quelle del concordato Ferrarini, rispetto al quale concordato sono e resto estraneo.
Dopo essermi accorto che il rendiconto di cui sopra conteneva frasi ed affermazioni esorbitanti rispetto all’oggetto e ai fini del rendiconto stesso, in grado di essere male interpretate e strumentalizzate in danno dei soggetti ivi menzionati, ho quindi proceduto alla sua sostituzione con un nuovo rendiconto che ho già depositato in Tribunale e che verrà a breve comunicato ai creditori di Vismara.
Per quel che mi riguarda, smentisco – perché non è vero – quanto si legge su alcuni mezzi di informazione, ossia, in particolare, che “le due principali banche italiane si sono adoperate ‘con ogni mezzo ed in ogni occasione’ per il fallimento di Vismara, con la conseguente messa sulla strada di 164 persone”. Tant’è che ciò non è accaduto ed attualmente Vismara prosegue nella sua attività.
E neppure è vero – così come non è mai stata mia intenzione affermarlo – che “il piano Bonterre prevede l’esubero della produzione di Vismara” o che “il piano Bonterre non garantisce il mantenimento dei posti di lavoro, ma lo considera una conseguenza diretta e trascurabile per l’aggiudicazione del concordato Ferrarini”.
Ho già reso edotti dell’accaduto sia il Tribunale sia il commissario del concordato Ferrarini, rispetto al quale – ripeto – sono e resto estraneo. Mi spiace per gli equivoci che si sono generati”. Franco Cadoppi
Alessandro Costi
25/05/2021 alle 22:28
Ormai siamo alla farsa.
E di questa ennesima figuraccia pubblica delle RSU aziendali ne vogliamo parlare??? Ma sono dipendenti??? Non avanzano anche loro parecchi soldi dall’azienda??? E in tutto questo circo, la magistratura di Reggio che fa??? Dorme???