DI PIERLUIGI GHIGGINI
27/5/2021 – Ora si indaga anche per omicidio sulla scomparsa di Saman Abbas, la ragazza pakistana di 18 anni, di Novellara, che si era ribellata a un matrimonio combinato nel paese d’origine chiedendo aiuto ai servizi sociali e denunciando i genitori ai carabinieri.
Un’ipotesi terribile, ma alla quale ora crede anche la Procura di Reggio Emilia, che ha deciso di allargare le indagini – sinora per il reato di sequestro di persona – all’ipotesi peggiore, quella appunto dell’ omicidio. I carabinieri, come da da una dozzina di giorni a questa parte, continuano a battere senza sosta anche con i cani molecolari non soltanto i campi dell’azienda agricola dove lavoravano il padre e il fratello e i dintorni della casa di via Colombo occupata dalla famiglia Abbas, ma hanno allargato le ricerche a poderi, serre, strade e sterrati anche in comune di Campagnola e alla Bernolda di Reggiolo. E passano al setaccio anche una grande quantità di immagini delle telecamere ai varchi di Novellara, che potrebbero aver registrato il passaggio della giovane nei giorni della sua scomparsa.
Gli inquirenti mantengono uno strettissimo riserbo, ma non si esclude che fra dei familiari figurino tra le persone indagate.
La vicenda è seguita con apprensione in tutta Italia, anche dal mondo politico. Questa mattina il leader della Lega Matteo Salvini ha telefonato al Prefetto di Reggio Emilia, Iolanda Rolli, per chiedere informazioni. Lo ha fatto sapere con una breve diramata dall’Ansa: “Denunciò i genitori che volevano costringerla a un matrimonio combinato. Saman, 18 anni, ora è scomparsa nel nulla e si teme per il suo destino. Ho chiamato poco fa il Prefetto di Reggio Emilia per avere informazioni aggiornate su una vicenda molto preoccupante”.
A provocare la svolta repentina nelle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Laura Galli, potrebbero essere elementi nuovi emersi nel corso degli ultimi accertamenti.
La vicenda è costellata da numerosi punti oscuri, a cominciare dalla repentina partenza nel giro di poche ore della famiglia Abbas, rientrata in Pakistan in fretta e furia senza neppure avvertire i Bartoli, titolari dell’azienda agricola Le Valli e loro datori di lavoro, che pure abitano a una cinquantina di metri dalla cascina a disposizione dei pakistani come alloggio, e che al piano terra ospita anche lo spaccio aziendale di frutta e verdura.
Saman, dopo la licenzia media, non era più andata a scuola: usciva da casa di rado, come del resto la madre. Si sa che il 22 dicembre l’intera famiglia doveva prendere un volo per il Pakistan dove Saman avrebbe dovuto sposare un cugino con rito islamico.
Ma in novembre la giovane – che era ancora minorenne – aveva chiesto aiuto ai servizi sociali di Novellara per non essere costretta al matrimonio. L’avevano subito accompagna alla stazione Carabinieri per la denuncia, alla quale è seguito il deferimento dei genitori alla Procura di Reggio per il reato di costrizione o induzione al matrimonio.
Nel frattempo i servizi sociali trasferivano la giovane sotto protezionein una comunità di Bologna, e lì è rimasta sino a quando, nel mese di aprile non ha compiuto 18 anni. Diventata maggiorenne, Saman ha deciso di tornare in famiglia. O forse, vista la piega presa dalla vicenda, vi è stata costretta. Il fatto certo è che di lei non si è saputo più nulla.
I carabinieri avrebbero saputo della sparizione della ragazza da Novellara quando sono andati a notificare un atto giudiziario al padre: questi avrebbe detto che Saman si trovava in Belgio. Ma dai successivi accertamenti è risultato che in Belgio non sarebbe mai arrivata. Poi la repentina partenza della famiglia per il Pakistan senza avvertire nessuno e lasciando la casa come per un’assenza di poche ore.
Dopo qualche giorno i titolari dell’azienda agricola sono riusciti a rintracciare il padre in Pakistan, che si è giustificato con l’urgenza di raggiungere la sorella ammalata, e ha promesso che sarebbe tornato presto. Ma nella casa di località Villa Reatino, nella campagne di Novellara, non è tornato nessuno. Dov’è finita Saman?