14/4/2021 – Se tutto procederà come previsto dal Governo (il condizionale è dobbligo per la vicenda delle forniture di Johnson & Johnson) anche l’Emilia-Romagna, diopoi altre regioni, partirà a breve con le vaccinazioni degli Over 60. La regione ha comunicato oggi che lunedì 26 aprile saranno aperte le prenotazioni per i cittadini dai 65 ai 69 anni, quindi i nati dal 1952 al 1956 compresi, e due settimane dopo, lunedì 10 maggio, quelle per la fascia d’età 60-64 anni, cioè le classi dal 1957 al 1961. E quindi per tutti loro subito data, luogo e ora per la somministrazione.
I canali saranno gli stessi adottati finora (farmacie, Cup, Fse, web, numeri di telefono predisposti dalle Aziende sanitarie): un sistema che anche lunedì scorso, giorno di apertura delle agende per i 70-74enni, ha permesso a oltre 100mila emiliano-romagnoli di fissare data, luogo e ora dell’appuntamento. Il procedimento regionale, infatti, permette da subito di fissare la data della somministrazione, e non la sola possibilità di dare la propria disponibilità, a cui deve seguire poi una successiva comunicazione con l’effettivo appuntamento.
L’Emilia-Romagna si sta dunque allineando alle indicazioni della struttura commissariale anche sulle categorie da vaccinare, perché più a rischio, e ha recepito la circolare del ministero della Salute sul vaccino Vaxzevira, noto come Astrazeneca: non sarà più somministrato a chi ha meno di 60 anni, ad esclusione di chi deve completare l’immunizzazione dopo aver già ricevuto la prima dose con quel vaccino.
Dalla struttura commissariale si attendono invece conferme se è possibile procedere a vaccinare il personale scolastico, universitario, delle forze dell’ordine e delle forze armate che si era già prenotato (perché considerato prioritario dal precedente piano nazionale), così come ulteriori indicazioni sono necessarie anche per capire come regolarsi con le carceri.
Obiettivi prioritari
La campagna si concentra dunque su due obiettivi principali: entro la prima settimana di maggio l’immunizzazione totale degli over 80, che al momento hanno ricevuto la prima dose nell’85% dei casi e la seconda nel 50%, e la prima dose per tutti i soggetti estremamente vulnerabili e i disabili gravi entro la fine del mese maggio. A vaccinare tutte queste categorie saranno le Aziende sanitarie locali, utilizzando i prodotti Pfizer-BionTech e Moderna.
Proseguono anche le prenotazioni e le vaccinazioni per le persone dai 70 ai 79 anni (con Vaxzevira-Astrazeneca), e quelle ai genitori, tutori o affidatari dei minori di 16 anni estremamente vulnerabili (cioè quei minori che non possono essere vaccinati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia d’età. In questo caso i vaccini per genitori, tutori o affidatari sono Pfizer e Moderna), naturalmente a prescindere dall’età, considerando prioritario in questo caso tutelare bambini e ragazzi che si trovano in situazioni di grande fragilità.
Avanti anche con le vaccinazioni a domicilio per anziani, disabili gravi e altri patologici a forte rischio impossibilitati a recarsi al punto vaccinale (che effettuano le Ausl con Moderna, quando possibile e in presenza di specifici accordi, con l’ausilio dei medici di medicina generale). E’ uno degli più probòlematici della campagna di vaccinazione, perchè persino i centeneri – se non affetti da patologie invalidanti – sono obbligati a recarsi con i loro mezzi al centro vaccinale e a restare in coda.
Per le somministrazioni a conviventi e caregiver, comprese le assistenti familiari, di persone con disabilità gravi o patologie estremamente vulnerabili la data di inizio prevista è la prima settimana di maggio, quando arriveranno le nuove forniture di vaccino: i primi ad essere chiamati saranno gli ultrasessantenni, dal momento che il prodotto che al momento si prevede che possa essere utilizzato è Vaxzevira-Astrazeneca.
E procede la somministrazione del vaccino per il personale sanitario. Al momento ha ricevuto una dose di vaccino l’84,7% degli infermieri, l’88,1% dei medici di famiglia, l’87,7% degli altri medici e il 78,6% degli operatori socio-sanitari (Oss). Un’adesione massiccia, ma anche in ragione dell’obbligatorietà stabilita dal Governo, si conta di completare al più presto queste categorie professionali. Si ricorda che in caso di rifiuto al vaccino, saranno applicate le norme nazionali in materia.
Altra novità, primo esempio in Italia, l’avvio nei prossimi giorni delle prenotazioni per le persone che soffrono di obesità. Per questo verrà proposto un accordo alle associazioni di categoria dei farmacisti.
“ Ci viene spesso chiesto- sottolinea l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini – della possibilità di vaccinare in farmacia: ecco, noi al momento non abbiamo bisogno di ampliare i punti vaccinali, che sono più di 140, ma di avere più vaccini a disposizione. Quando sarà il momento, coinvolgeremo i farmacisti come abbiamo già fatto per i tamponi e i test sierologici e come faremo per le persone gravemente sovrappeso, con un accordo regionale che proporremo alle associazioni di categoria”.
“Come Emilia-Romagna abbiamo dimostrato proprio in questi giorni di poter tranquillamente superare le 30mila somministrazioni giornaliere– prosegue Donini– ma dalla Struttura commissariale viene stabilito per noi un ‘passo vaccinale’ di 22mila dosi per non rischiare di esaurirle prima della fine del mese di aprile: è una situazione frustrante, per tutti i cittadini che aspettano il vaccino per tornare alla normalità e per il personale sanitario che lotta da oltre un anno senza mai risparmiarsi contro questa pandemia”.