21/4/2021 – Sono in molti a chiedersi in questi giorni cosa vi sia veramente sotto piazza San Prospero, il luogo più antico del centro storico di Reggio Emilia. Una domanda che corre specialmente dopo il sondaggio-lampo della Soprintendenza e l’altrettanto rapida ricopertura del buco nella piazza a destra del sagrato. Ma, se sull’indagine archeologica è calata una coltre di silenzio, una prima risposta è arrivata questa mattina nel corso degli scavi per i lavori propeduetici alla nuova pavimentazione della piazza: a sinistra della chiesa sono venuti alla luce almeno due scheletri a una profondità di oltre due metri.
Si tratta di resti di sepolture altomedievali, si dice successivi all’anno Mille, in prossimità dell’edificio della prima Basilica. Nulla di particolarmente straordinario, perchè mille anni fa i cimiteri erano a ridosso delle chiese o nelle cripte. Del resto, negli anni 50 uno scheletro fu rinvenuto proprio al centro di piazza San Prospero. A questo punto, ci si interroga legittimamente sulla durata delle indagini archeologiche e quindi dei lavori nella piazza, proprio nel momento in cui bar e ristoranti, per poter tornare in attività, avrebbero bisogno di tutto lo spazio all’aperto disponibile.
A ciò va aggiunto che gli scavi di questa mattina – come si intravede da una fotografia – potrebbero aver riaperto l’accesso ad ambienti sotterranei tutti da esplorare, anche perchè nella piazza correvano le mura del Vescovo: come ha documentato Giovanni Tadolini nei suoi saggi, fu quella la prima vera fortificazione della Reggio medievale edificata nel IX secolo per proteggere la città dalle invasioni ungariche.
Nondimeno, sotto lo strato altomedievale, piazza San Prospero cela importanti vestigia d’epoca romana: secondo alcuni studiosi, vi sarebbero i resti del foro di epoca imperiale, cuore pulsante degli affari, dei commerci e della politica. Una vocazione mercantile che di epoca in epoca si è confermata e sviluppata sino ai nostri anni: un motore economico-sociale bimillenario che oggi ha bisogno di essere difeso e al tempo stesso rinnovato.
carlo
22/04/2021 alle 09:17
se effettivamente Piazza S.Prospero era la sede del Forum romano, varrebbe la pena , mentre si fanno i lavori, mettere in evidenza qualche reperto , qualificando così la nostra città, d’origine romana, qualche segno che la qualificherebbe.
Non facciamo come con la Via Emilia e la copertura della significativa scoperta con asfalto.