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“ADESSO BASTA”: ristoratori e ambulanti inferociti, cortei di auto in A1 e nella circonvallazione di Reggio

1/4/2021 – Un giorno da leoni, leoni visibilmente feroci, per ristoratori, esercenti e ambulanti reggiani. Questa mattina una folta rappresentanza di ristoratori, in testa fra i più noti, come Davide e Fiore Cocconi delle Terme del Colesterolo, è entrata in autostrada e ha partecipato con delegazioni provenienti da Emilia, Romagna, Toscana e Lazio, all’occupazione simbolica per protesta dell’area di servizio Cantagallo sull’A1.

Adesso basta: la protesta degli esercenti

Dietro lo striscione “Adesso Basta” hanno manifestato contro le restrizioni Anti-Covid. Fermati all’inizio delle rampe da polizia e Carabinieri, alla fine i partecipanti sono risaliti sui mezzi e hanno percorso un tratto di A1 alla velocità di circa 50 km/h, suonando i clacson tutti insieme, e sono usciti al casello di Sasso Marconi Sud, sempre controllati dalle forze dell’ordine.

La pazienza è finita

A Reggio Emilia intanto andava in scena una manifestazione degli ambulanti, che sono ormai allo stremo. Dopo un anno di aperture a singhiozzo, ristori giudicati insufficienti e norme considerate penalizzanti perchè ammettono la vendita nei negozi degli stessi prodotti vietati nei mercati all’aperto, gli ambulanti hanno deciso di alzare il volume. Lo hanno fatto letteralmente in mattinata con un corteo strombazzante di circa 150 furgoni che ha invaso la circonvallazione di Reggio per sottolineare le difficolta’ di un settore praticamente distrutto.

Alla manifestazione  -a cui ne seguira’ una in Romagna – hanno partecipato ionsieme ai commercianti reggiani anche quelli della provincia di Modena, Parma e del mantovano. “Aperti al chiuso e chiusi all’aperto” uno degli slogan dell’iniziativa organizzata da Anva-Confesercenti Emilia-Romagna, che ha anche stilato un documento di richieste da spedire sul tavolo di Mario Draghi.

Ambulanti in corteo nella circonvallazione di Reggio

“La situazione di questo settore è ormai critica. Siamo ancora chiusi e siamo le uniche attività che non possono vendere prodotti di prima necessità, nonostante siano stati approntati nuovi piani di sicurezza in collaborazione con i Comuni e dopo aver messo in atto tutti i provvedimenti utili per il distanziamento sociale e per garantire tutti gli standard di sicurezza”:lo afferma Dario Domenichini, presidente regionale della Confesercenti e dell’associazione degli ambulanti (Anva).

Inoltre, “la cosa piu’ assurda è che i mercati sono all’aperto, dove tutti concordano sul fatto che i contagi risultano molto piu’ difficili. Vogliamo ora sapere se è intenzione del Governo di far morire gli imprenditori del settore oppure a prevalere sarà il buon senso, prevedendo seri piani per la ripartenza”.

Ma “di sicuro – conclude Domenichini – non possiamo piu’ andare avanti così”. Lo conferma Alberto Guaitoli, a capo degli operatori mercatali di Modena: “Gia’ l’anno scorso – sottolinea – abbiamo accumulato dei debiti. Ora abbiamo assolutamente bisogno di lavorare perche’ abbiamo famiglia anche noi”. I mercati “soprattutto nei piccoli paesi di campagna o in Appennino, sono anche un servizio sociale per le comunità’”,

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Una risposta a 1

  1. belle domande Rispondi

    13/04/2021 alle 12:30

    Quanto avete DICHIARATO negli anni ?
    Siete realmente consapevoli del pericolo contagio, oppure lo negate ?

    Non si capisce ANCORA BENE NULLA di questo ‘covid-affaire'(molto cinese).. ma secondo me dovreste cercare più informazioni possibili a riguardo, e così difenderVi.
    Sulla Gazzetta Ufficiale pare che ieri sia uscito qualcosa sull’inutilità delle mascherine..lo sapete?…

    Ghiggio illuminami..

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