18/3/2021 – Anche Reggio Emilia celebra oggi, con diverse iniziative la Giornata nazionale in memoria delle vittime Covid-19, istituita per ricordare tutte le persone che sono decedute a causa della pandemia, nel primo anniversario in cui – il 18 marzo di un anno fa – il mondo assistette impietrito al tragico corteo di camion militari che uscivano da Bergamo carichi di bare dei morti di Covid.
La cerimonia sè in programma simbolicamente in piazza Prampolini, cuore della città, dove alle 17.30 le autorità civili e religiose si ritroveranno – opportunamente distanziate – per osservare un minuto di silenzio, seguito poi dal suono della campana civica della torre del Bordello a cura dell’associazione Unione campanari reggiani. Saranno presenti il sindaco Vecchi e il vescovo Massimo Camisasca.
Le celebrazione non prevede la partecipazione del pubblico, che potrà seguire l’evento in diretta attraverso i canali social del Comune e quello personale del sindaco Luca Vecchi, e unirsi così a distanza al minuto di silenzio.
Si potrà invece partecipare alla Messa solenne che sarà celebrata dal Vescovo Camisasca subito dopo, alle 18 in cattedrale.
Chi desidera partecipare in presenza alla Messa di giovedì, deve contattare l’Ufficio Liturgico della Diocesi alla mail [email protected] specificando il numero dei partecipanti e i nomi dei defunti che si chiede di commemorare.
La celebrazione sarà trasmessa in diretta tv su Teletricolore (canale 10) e in streaming sul canale YouTube La Libertà Tv e sulla pagina Facebook del settimanale La Libertà. La Messa segnerà anche l’inizio della campagna di preghiera voluta dal vescovo per chiedere la liberazione dalla pandemia.
E proprio questa mattina nelle 17 residenze per anziani associate alla Fe.Di.S.A (Federazione Diocesana Servizi Anziani) (Fe.Di.S.A.) si è un momento di condivisione e di preghiera corale per le persone che hanno pagato il prezzo più altoall’epidemia covid. Alle 18 è previsto il collegamento alla Messa in cattedrale. ù
“Oggi 18 marzo è la giornata dedicata alla memoria delle vittime del COVID. Un momento di riflessione simbolico, ma necessario, per commemorare con affetto – ha dichiarato Carlo Perucchetti, sindaco di Sant’Ilario – le persone care che ci hanno lasciato, in silenzio e senza il conforto della vicinanza dei familiari.
È anche la giornata dedicata a tutti coloro che hanno contratto la malattia e stanno soffrendo in queste ore; il pensiero va agli operatori della Sanità che si sono assunti il ruolo arduo e di grande valenza umana di sostituirsi ai congiunti per vegliare e curare le persone in condizione di isolamento.
SANT’ILARIO DEDICA UNA PIAZZA ALLE VITTIME DELLA PANDEMIA
Il comune di Sant’Ilario dedica da oggi alla memoria delle vittime delCovid la piazza di “mezzoQ”, tra piazza della Repubblica e piazza IV Novembre. Lo ha annunciato il sindaco Carlo Perucchetti, che ha posservato un simbolico minuto di silenzio davanti al tricolore del Municipio a mezz’asta in segno di lutto.
“Oggi 18 marzo è la giornata dedicata alla memoria delle vittime del COVID. Un momento di riflessione simbolico, ma necessario, per commemorare con affetto le persone care che ci hanno lasciato, in silenzio e senza il conforto della vicinanza dei familiari – ha dichiarato Perucchetti – È anche la giornata dedicata a tutti coloro che hanno contratto la malattia e stanno soffrendo in queste ore; il pensiero va agli operatori della Sanità che si sono assunti il ruolo arduo e di grande valenza umana di sostituirsi ai congiunti per vegliare e curare le persone in condizione di isolamento.
Il 18 marzo quindi come giorno di unità e condivisione sociale ha aggiunto – per questo il comune di Sant’Ilario dedica da oggi la piazza “di mezzo”, compresa tra Piazza della Repubblica e Piazza IV novembre a S.Ilario, proprio alla Memoria di chi non c’è più e di coloro che si prodigano quotidianamente per aiutare il prossimo”.
CGIL: BANDIERE LISTATE A LUTTO
Nella giornata nazionale della Memoria delle vittime di Covid bandiere listate a lutto alla Camera del lavoro di Reggio Emilia.
“Oggi ricordiamo chi non c’è più a causa di una pandemia che un anno fa stravolse le nostre vita e che ancora oggi limita fortemente le nostre libertà e la nostra quotidianità.
A partire da chi ha combattuto in prima linea per aiutare gli altri – medici, infermieri e operatori sanitari – . – Così Cristian Sesena, da pochi giorni segretario della Camera del Lavoro di Reggio Emilia – Pensando a tutte le famiglie reggiane che in quest’anno hanno perso un affetto, o sono state colpite dalla malattia, e sapendo di dover continuare a spenderci per tutelare i lavoratori più esposti, crediamo sia necessario accelerare con il piano vaccinale, in sicurezza e per tutti a partire dalle fasce più fragili della società, per ricostruire insieme una nuova normalità”.
LA CERIMONIA CON DRAGHI AL CIMITERO MONUMENTALE DI BERGAMO
Il premier Mario Draghi ha posato una corona d’alloro sulla stele dedicata alle vittime del Covid al cimitero monumentale di Bergamo, mentre veniva letta la poesia di Ernesto Olivero cscolpita sulla stele. Il premier ha infatti deciso di celebrare la prima giornata nazionale delle vittime del Covid nella città più colpita dalla prima ondata, con oltre 3400 vittime ufficiali per coronavirus anche se quelle stimate sono circa 6000.
“Non possiamo abbracciarci ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti più uniti – ha detto Draghi – Cari bergamaschi, avete vissuto giorni terribili, sono tante le immagini di questa tragedia ma una è indelebile, la colonna di carri militari carichi di bare”.
E ha aggiunto: “Questo luogo è un simbolo del dolore di un’intera nazione. È anche il luogo di un impegno solenne che oggi prendiamo. Siamo qui per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette. Solo così rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato”.
“Ricordare ci aiuta a fare buone scelte per la tutela della salute pubblica e per la salvaguardia del lavoro dei cittadini. Ricordare i tanti e magnifici esempi di “operatori del bene” espressi nell’emergenza da questa terra ci dà la misura della sua capacità, del suo sacrifici. Vorrei ricordare gli operatori dell’ospedale Papa Giovanni XXIII – ha rimarcato il premier – In questi mesi hanno dato un contributo straordinario di professionalità e di dedizione, spesso pagato con la vita. Vorrei ricordare il miracolo – e non si può definire diversamente – dell’ospedale da campo della Fiera di Bergamo. Allestito in pochi giorni dagli Alpini, dalla Protezione Civile e dagli artigiani volontari. E sostenuto dalla grande generosità dei cittadini bergamaschi. Il sindaco Giorgio Gori ricorda nel suo libro – che ha come titolo “Riscatto” – anche i mille volontari, ragazze e ragazzi, che hanno aiutato le persone in difficoltà. Il sindaco li ha chiamati, a ragione, i “nuovi mille” di Bergamo”.
Draghi ha anche aggiunto che “L’incremento nelle forniture di alcuni vaccini aiuterà a compensare i ritardi da parte di altre case farmaceutiche, Abbiamo già preso decisioni incisive nei confronti delle aziende che non mantengono i patti”.
“Tutta la comunità bergamasca ha dato prova di saper reagire, di trasformare i lutti e le difficoltà in voglia di riscatto, di rigenerazione. Il suo esempio è prezioso per tutti gli italiani che, sono certo, non vedono l’ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese.” conclude Draghi alla cerimonia per la Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Covid, a Bergamo.