DI PAOLO COMASTRI
7/3/2021 – Reggiana letteralmente asfaltata 0 – 4 da un Lecce nemmeno poi stratosferico, anzi…
Se i pugliesi dopo il 4 – 0 non avessero quasi smesso di giocare per non infierire ancora di più contro gli impresentabili giocatori granata, il bottino sarebbe stato ancora più pingue.
Definire la squadra salentina la bestia nera dei granata appare persino riduttivo visto le 7 pere rimediate all’andata e le quattro tra le mure amiche del “Città del Tricolore “ / “Mapei Stadium”; 11 schiaffoni davvero difficili da digerire e, soprattutto, comprendere.
Ma tant’è.
Dopo quattro gare, i granata tornano alla sconfitta interna che mancava dal 9 gennaio (0-2 contro il Cittadella) così come, per gli amanti dei numeri, lo 0-4 interno mancava dall’11 aprile 2018, quando arrivò lo stop contro il Mestre e che chiuse definitivamente i sogni della squadra guidata da Eberini, La Rosa e Tedeschi in C (Kirwan allora in campo nel Mestre).
Squadra davvero da “ zero “ in pagella come zero i tiri in porta dei granata nel corso di una serata dove non è andato bene niente; un solo dato, ben più che significativo ed emblematico, due sole opportunità fuori dallo specchio contro le 14 del Lecce.
La Reggiana che si è presentata con quattro giocatori diversi rispetto all’ultima contro il Venezia: dentro Siligardi, Ardemagni, Rozzio, Radrezza, panchina per Del Pinto, Mazzocchi, Gyamfi e Lunetta.
Il Lecce cambia Mancosu e Rodriguez, inserendo Coda e Hjulmand.
Panchina per l’ex Roma, Genoa e Verona Panagiotis Tachtsidis, mentre Christian Maggio è regolarmente in campo insieme a Massimo Coda.
Una gara iniziata male fin da subito con il Lecce che parte meglio, gioca a tutto campo e si avvicina subito dalle parti di Venturi con la punizione di Coda. Ospiti che mettono la freccia già al 15’: Costa commette fallo da rigore su Pettinari.
Coda trafigge Venturi.
Il Lecce prende vigore, la Reggiana fatica a reagire e trovare spazio, ostacolata da un Lucioni in forma che non concede opportunità in area. In poco più di tre minuti (3’16”) la Reggiana crolla.
Al 29’ il gol di Majer, una fucilata sotto l’incrocio sulla quale bisogna solo alzarsi e applaudire; secondo gol per lui, coincidenza vuole che il primo lo segnò all’andata. Coda torna al gol su azione dopo l’ultimo segnato lo scorso 30 gennaio contro il Pordenone e raggiunge Mancuso dell’Empoli al vertice della classifica.
Il secondo tempo è uno specchio della ripresa, Ajeti espulso all’8’ del secondo tempo mentre Meccariello fallisce due clamorose opportunità da pochi passi.
Il poker finale arriva al 37’ della ripresa: Lunetta spinge Nikolov e per il direttore di gara è il secondo rigore di serata: Stepinski firma il settimo gol stagionale e cala il sipario sul match.
Nel pre-gara, il capitano granata Paolo Rozzio ha deposto una corona di fiori per Alberto Poletti, tifoso granata scomparso nella notte.
MARCATORI: 16′ pt su rig. e 32′ pt Coda (L), 29′ pt Majer (L); 37′ st su rig Stepinski (L)
REGGIANA (4-2-3-1) Venturi; Libutti, Ajeti, Rozzio, Costa; Varone (35′ st Kirwan), Pezzella; Siligardi (1′ st Lunetta), Radrezza (11′ st Mazzocchi), Laribi (11′ st Espeche); Ardemagni (11′ st Gyamfi). A disposizione: Voltolini, Cambiaghi, Del Pinto, Zamparo. Allenatore: Massimiliano Alvini.
LECCE (4-3-1-2) Gabriel; Maggio, Lucioni, Meccariello (32′ st Pisacane), Gallo (26′ st Zuta); Hjulmand, Majer, Bjorkegren (32′ st Nikolov); Henderson; Coda (21′ st Stepinski), Pettinari (26′ st Yalcin). A disposizione: Bleve, Borbei, Tatchsidis, Maselli, Felici. Allenatore: Eugenio Corini.
ARBITRO: Alberto Santoro di Messina;
Assistenti: Alessio Tolfo di Pordenone e Fabio Schirru di Nichelino. Quarto uomo: Ivan Robilotta di Sala Consilina.
NOTE – Espulso Ajeti per doppia ammonizione all’8′ del secondo tempo. Calci d’angolo 4-1 per il Lecce. Ammoniti Varone, Laribi, Meccariello, Pezzella
Paolo Comastri