L’altra notte la polizia ha arrestato a Bagno di Rubiera, dove vive, Pierluigi Barbieri, 53 anni, detto lo Zingaro, come presunto autore materiale del delitto di Ilenia Fabbri, la donna di 46 anni sgozzata nella sua casa di Faenza il 6 febbraio scorso. Come presunto mandante è finito in manette l’ex marito di Ilenia, Claudio Nanni, meccanico di 54 anni, portato via dalla sua abitazione di Faenza. Per entrambi l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip Corrado Schiaretti su richiesta dei pm Daniele Barberini e Angela Scorza, base alle indagini condotte dalla Squadra mobile di Ravenna e dello Sco.
Barbieri, uscito dal carcere il 10 agosto dopo l’arresto per una psedizione punitivia, viene dipinto dagli inquirenti come “un professionista del crimine a pagamento“.
Il movente sarebbe riconducibile, per gli inquirenti al “profondo astio” provato dall’ex marito nei confronti della donna “a causa delle sue pretese economiche” conseguenti alla separazione del 2018 e ancora pendenti (compresa una causa di lavoro da 500 mila euro) . L’inchiesta di Procura e polizia ha permesso di acquisire “gravi elementi indiziari” nei confronti di Nanni e dello Zingaro, nato nel Ravennate ma residente in comune di Rubiera.
Nanni avrebbe fornito a Barbieri le chiavi dell’appartamento di Ilenia, descrivendogli il posto, indicadogli gli orari e forse anche “accompagnando il killer in un sopralluogo di massima”,come ha scritto il giudice dell’inchiesta.
Il 6 febbraio, entrato in casa, l’assassino ha cercato di strangolare Ilenia, che sul momento è riuscita a scappare: secondo l’accusa Barbieri, che è “armadio d’uomo” l’avrebbe raggiunta per le scale, gettata a terra, trasciata in cucina – secondo l’ordinanza- e lì uccisa con un coltello in ceramica trovato lì per lì. Tuttavia non si èreso conto che nell’appartamento c’era Arianna, la figlia di Ilenia, altrimenti “il killer non avrebbe lasciato vivere una scomodissima testimone”.
La polizia ha accertato, da immagini della videosorveglianza pubblica e dai tabulati telefonici, che il 19 gennaio Nanni si trovava nei pressi dell’abitazione di Barbieri a Bagno. Il 20 e il 29 gennaio, inoltre l’auto di Barbieri era stata individuata a Faenza dal sistema comunale di lettura targhe. E sempre il 29 la telecamera di un distributore davanti all’officina di Nanni aveva ripreso i due mentre confabulavano.
Infine, la mattina del delitto, sempre le telecamere avevano immortalato un uomo di stazza analoga a quella dello Zingaroe un’ahuto “sovrapponibile” alla sua, nel quartiere di Faenza dove viveva la povera Ilenia.