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Otto anni di maltrattamenti: in carcere il reggiolese che minacciò di darsi fuoco

28/3/2021 – Per otto anni, tra il 2007 e l’agosto del 2015, aveva dovuto subire dal marito una serie di comportamenti di prevaricazione fisica venendo picchiata anche in presenza dei figli e minacciata con un coltello, nonché privata del danaro che guadagnava, soprattutto dopo che il marito aveva perso il lavoro. La donna, che ha 59 anni e vive a Rolo, era finita anche all’ospedale per le lesioni riportate a causa della violenza del marito. Infine si è separata da lui e lo ha denunciato ai carabinieri di Fabbrico.

Il 3 marzo 2019, il giorno prima del processo, l’uomo aveva dato in escandescenze sino a minacciare di darsi fuoco, tenendo col fiato sospeso carabinieri, operatori sanitari e alcuni residenti del palazzo per quasi tre ore. Poi si era arreso venendo sottoposto al provvedimento del trattamento sanitario obbligatorio.

Il 9 luglio dell’anno scorso l’uomo, un 66enne residente a Rolo, è stato condannato dal Tribunale di Reggio Emilia a 2 anni e 2 mesi di reclusione per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. La sentenza divenuta esecutiva ha visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura reggiana emettere a suo cario un ordine di carcerazione per l’esecuzione della condanna, eseguito dai carabinieri di Fabbrico con l’arresto del 66enne.

L’uomo, comunque, tornerà sul banco degli imputati anche nel prossimo futuro. Dopo la separazione con la moglie avvenuta nel 2015, tra febbraio e maggio del 2018 si e3ra reso protagonista di un’altra serie di condotte persecutorie con pedinamenti, botte e minacce (dopo averle dato un pugno in testa le ha lanciato un sasso che fortunatamente non non ha colpito la donna grazie alla sua prontezza di riflessi). Per questo era scattato il divieto di avvicinamento, misura che tuttavia non era bastata ad arginare la condotta persecutoria, tanto che l’uomo era finito agli arresti domiciliari.  Sebbene infatti il Tribunale di Reggio Emilia a maggio del 2018 avesse imposto il divieto di avvicinamento all’ex moglie e alla stessa abitazione nonché ad ogni luogo frequentato dalla donna, una 56enne abitante a Reggiolo, l’uomo aveva violato in maniera reiterata il provvedimento continuando a perseguitare l’ex attraverso l’invio di messaggi vocali con minacce ed offese, pedinandola e raggiungendola in un bar dove l’ha ripetutamente offesa, e presentandosi sotto la sua abitazione nonostante il divieto.

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