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Malformazione rara: neonata di tre giorni
operata e salvata al Santa Maria Nuova

26/3/2021Bimba nata con una grave malformazione alla laringe che non le consente di respirare viene operata a soli tre giorni di vita e viene salvata. Ne dà notizia la direzione Ausl di Reggio Emilia.

La neonata è stata assistita nella Terapia intensiva neonatale (TIN) dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia in ventilazione meccanica fino all’ intervento chirurgico correttivo, “effettuato con completa risoluzione delle problematica”.

“La procedura chirurgica, estremamente delicata e complessa, è stata resa possibile dall’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati, associati all’esperienza nella gestione di casi complessi e dalla perfetta integrazione all’interno di un’ équipe multidisciplinare guidata dal dottor Giancarlo Gargano, direttore della TIN, dal dottor Angelo Ghidini direttore della struttura di Otorinolaringoiatria e dall’anestesista pediatrica dottoressa Elisa Iannella“.

Giancarlo Gargano, Elisa Iannella e Angelo Ghidini

IL PRIMO INTERVENTO D’EMERGENZA AL FRANCHINI DI MONTECCHIO

La piccola, nata il 2 marzo scorso all’Ospedale Franchini di Montecchio al termine di una gravidanza a decorso normale, aveva presentato subito alla nascita, in maniera del tutto inaspettata, un’insufficienza respiratoria con dispnea severa e progressiva e impossibilità di ossigenazione adeguata. Solo il pronto e tempestivo intervento del pediatra-neonatologo, che ha provveduto alla rianimazione cardiopolmonare con intubazione endotracheale della bimba, ha permesso di superare le difficoltà cliniche e consentirne la stabilizzazione.

La neonata è stata trasportata d’urgenza con il Servizio di Trasporto di Emergenza Neonatale al Santa Maria Nuova dove è stata immediatamente sospettata la presenza di una malformazione laringea che impediva la respirazione. “L’immediata consulenza del dottor Ghidini, ha confermato attraverso l’effettuazione di una fibro-laringoscopia la presenza di una voluminosa cisti che impediva il regolare flusso respiratorio. Durante il decorso post-operatorio la bimba, sempre assistita dal personale della Neonatologia in sinergia con i genitori, ha iniziato ad alimentarsi dapprima attraverso un sondino nasogastrico e poi direttamente al biberon. E’ stata quindi dimessa in ottima salute e in allattamento al seno”.

“L’assistenza neonatologica in sala parto che riusciamo a garantire anche negli ospedali provinciali – mette in evidenza Gargano – è di altissimo livello e in questo caso ha evitato esiti negativi sulla piccola. La piena integrazione con Otorinolaringoiatri e Anestesisti ha fatto il resto consentendo di effettuare un intervento chirurgico che fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile. Un grande ringraziamento a tutti i professionisti coinvolti e gli auguri più cari alla bambina e alla famiglia”.

L’ingresso dell’ospedale Franchini di Montecchio

LA MALFORMAZIONE

“Si trattava di una rara malformazione delle vie aeree – spiega Ghidini – una cisti sacculare laterale sinistra che occludeva quasi completamente la laringe. L’intervento chirurgico è stato eseguito per via micro-endoscopica con tecnica laser miniinvasiva. In tal modo è stato possibile asportare la massa e quindi consentire alla piccola di tornare a respirare regolarmente già in seconda giornata postoperatoria. Questi interventi, assai delicati perché eseguiti su pazienti in età neonatale, sono possibili solo grazie all’affiatamento all’interno di un team chirurgico-anestesiologico-neonatologico-infermieristico, ma in questo caso specifico va sottolineato il valore imprescindibile del grande lavoro in squadra che è iniziato al momento della nascita in un ospedale periferico e ha portato, attraverso step perfettamente coordinati alla risoluzione del problema nel centro hub”.

L’Ufficio Stampa

ALLEGATO: in foto da sinistra Gargano, Iannella, Ghidini

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Una risposta a 1

  1. Jack Rispondi

    26/03/2021 alle 17:02

    Ah,l’ospedale S.Maria salva. Ha fatto il Suo dovere.
    Mi rivolgo alla redazione di Reggio Report e ai Suoi redattori, da Ghiggini. La struttura del S.Maria…….? Bo!!

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