12/3/2021– Operazione Perseverance: dall’alba di questa mattina la Polizia di Stato di Reggio Emilia e il Comando Provinciale dei Carabinieri di Modena hanno eseguito 10 misure cautelari personali, (7 custodie in carcere, 2 arresti domiciliari e una misura interdittiva), nei confronti di persone gravemente indiziati di reati quali l’appartenenza ad associazione di tipo mafioso, finalizzata, tra l’altro, all’attività di recupero credito di natura estorsiva e al trasferimento fraudolento di valori mediante l’attribuzione fittizia della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità.
Ciò al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, ovvero di agevolare la commissione dei delitti di riciclaggio e di reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, anche tramite falsità ideologiche in atti pubblici commesse da pubblici ufficiali e da privati.
Al centro della nuova inchiesta, che prende le mosse dalle indagini Aemilia e Grimilde, viene collocato Giuseppe Sarcone Grande, 59 anni, l’unico rimasto in libertà dei quattro fratelli Sarcone, e finito in manette questa mattina sempre per associazione mafiosa, ritenuto dagli inquirenti ai vertici della struttura della ndrangheta reggiana. Arrestato d alla Polizia reggiana anche Salvatore Muto classe 85, fratello di Luigi cl. 75 e di Antonio Muto cl. 78 (entrambi condannati anche di recente dalla Corte d’Appello dl Bologna, nel processo Aemilia, per il reato dl associazione dl stampo mafioso). Salvatore, rimasto in libertà, proseguiva l’attività illecita dei fratelli: fra l’altro aveva messo in contatto la cosca emiliana con un’insospettabile coppia dl cittadini modenesi incensurati e spregiudicati, che cercavano un sicario per colpire la badante di due anziani parenti: la donna ostacolava i loro disegno di mettere le mani sul patrimonio dei congiunti.
In questo contesto i poliziotti e i carabinieri hanno eseguito anche 35 perquisizioni nelle province di Reggio Emilia, Modena, Ancona, Parma, Crotone, Milano, Prato, Pistoia e Latina. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip presso il Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna – Direzione distrettuale antimafia, sulla base degli esiti delle risultanze di due filoni investigativi coordinati dal Procuratore della Repubblica Giuseppe Amato e Beatrice Ronchi, e che complessivamente vedono indagati 29 italiani.
“Al di la’ delle responsabilità individuali che andranno accertate nelle aule di giustizia, ciò che colpisce e l’avere rivelato come persone incensurate e insospettabili ancora si rivolgano e facciano ricorso alla ‘ndrangheta per commissionare reati come estorsioni e gravissimi delitti contro la persona, che per fortuna in questo caso siamo riusciti a prevenire”.
E’ il commento del questore di Reggio Emilia Giuseppe Ferrari all’operazione “Perseverance” .
Il questore elogia il lavoro di raccordo tra le varie unità investigative, ribadendo infine che “la lotta ad ogni forma di illegalità, in particolare a quella pervasiva e soffocante della criminalità organizzata, deve proseguire in aree come quella di Reggio Emilia dove il fenomeno è radicato e certificato da approdi giudiziari ormai passati in giudicato”.
AIMI (FORZA ITALIA): COMPLIMENTI A CARABINIERI E POLIZIA
“Complimenti all’Arma dei Carabinieri, al Comandante Provinciale di Modena Colonnello Marco Pucciatti e alla Polizia di Reggio Emilia per l’importantissima operazione contro la ‘ndrangheta messa a segno nelle scorse ore. Un altro duro colpo a quella terribile criminalità organizzata che, purtroppo, da tempo ha messo radici anche sul territorio dell’Emilia-Romagna con grande capacità di infiltrazione. E’ sempre più evidente che la guardia su tali fenomeni deve restare altissima e che non ci si può più permettere alcun tipo di sottovalutazione. Agli inquirenti che hanno condotto l’indagine il nostro più profondo ringraziamento per il loro operato costante, quotidiano e vigile.” Così Enrico Aimi, senatore di Forza Italia e coordinatore regionale azzurro.