18/3/2021 – La terza commissione del Csm ha deliberato il trasferimento dell ex procuratore di Reggio Emilia, Marco Mescolini alla procura di Firenze dove, se accetterà, andrà a ricoprire un posto vacante con le funzioni di sostituto procuratore. Anche se al momento non si può escludere un ricorso al Tar dell’ ex pm del processo Aemilia, con questa decisione cala il sipario su una vicenda dagli echi nazionali, iniziata in settembre con l’esposto di 4 sostitute della procura reggiana al Consiglio superiore della Magistratura e culminata il 24 febbraio con la decisione assunta all’unanimità dal plenum Csm di trasferire Mescolini, per cause di incompatibilità ambientale, da Reggio Emilia a una sede esterna al distretto giudiziario che fa capo a Bologna.
Nel plenum del 24 febbraio il consigliere togato Nino Di Matteo, intervenuto come relatore della prima commissione disciplinare aveva ribadito: “Siamo alla presenza di un procuratore al quale è sfuggita la possibilità o la volontà di adempiere al suo lavoro di procuratore della repubblica a Reggio Emilia”. Un trasferimento su cui hano pesato in modo determinante da un lato le chat in cui Mescolini premeva su Palamara per la nomina a Reggio Emilia, dall’altro da decisioni realtive all’inchiesta appalti pilotati e all’inchiesta Angeli e Demoni sugli affidi illeciti in Val d’Enza, che hano dato consistenza ai sospetti di trattamenti di riguardo nei confronti delle amministrazioni locali in un contesto di rapporti ritenuti privilegiati col Pd.
Nell’esposto le quattro magistrate Maria Rita Pantani, Isabella Chiesi, Valentina Salvi e Giulia Stignani sostenevano di non essere più nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro con la serenità necessaria, dopo la pubblicazione sulla stampa delle conversazioni con Palamara (ma negate da Mescolini agli stessi magistrati del suo ufficio) e segnalavano appunto varie vicende connesse alla gestione dell’ufficio giudiziario. Lo stesso Mescolini – 55 anni, di Cesena, ex pm della Dda di Bologna, ruolo con il quale ha condotto l’accusa (assieme alla collega Beatrice Ronchi) del processo Aemilia contro la ‘ndrangheta – aveva indicato, come si legge nell’odg della terza commissione del Csm firmato dal consigliere relatore Giovanni Zaccaro, il capoluogo toscano tra le preferenze di destinazione.
Ora sarà il magistrato Isabella Chiesi, per la quarta volta nella sua carriera, a svolgere le funzioni di reggente sino alla nomina del nuovo Procuratore.