DI GIANLUCA TORTORA*
22/3/2021 – Il 21 marzo è una data di ricorrenze importanti, non solo per il susseguirsi delle stagioni. E’ altresì l’occasione, per restare in tema di Legalità, per tracciare qualche bilancio rispetto a significativi avvenimenti politici che hanno visto Reggio Emilia protagonista.
Risale a qualche giorno fa la notizia, come riportata dalla stampa ad esempio, che tra i numerosi indagati coinvolti nelle indagini condotte dalla Procura reggiana sull’amministrazione comunale vi è anche il Sindaco.
Circostanza quest’ultima riferita dal diretto interessato e, questa volta realmente, dopo le rimostranze, interventi, articoli e “sollevazioni” spontanee della destra reggiana che chiedeva trasparenza per l’intera collettività.
Il timing potrebbe essere raccolto come un assist per coloro che vengono definiti complottisti, ma è pur vero che dell’avvenuta iscrizione del primo cittadino nella lista degli indagati della Procura della Repubblica si apprenda solo in data 15 marzo; a distanza di pochi giorni dall’avvenuto trasferimento del Procuratore Mescolini alla nuova sede, come deliberato dalla Terza Commissione del CSM.
Si aggiunga poi che alcuni importanti filoni di indagine per ipotesi che vanno sotto il titolo di reati contro la pubblica amministrazione sono ripresi recentemente con un certo dinamismo, sebbene la Procura sia guidata, a dispetto di alcuni che temevano per il dopo Mescolini, da un Magistrato esperto come la Dottoressa Chiesi – e non per la prima volta. Circostanza anche questa che potrebbe apparire, sempre agli occhi dei complottisti, come un ennesimo elemento di sospetto.
Sempre recentemente, anche all’interno del mondo delle professioni, si osservano segnali di rinascita per ricomporre il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, naufragato a causa di inquinamenti politici abbastanza evidenti, che vede ancora molto scossi i suoi appartenenti dopo l’esperienza della Presidenza Tinelli.
Ma sempre di recente un giudicato penale, giunto fino alla Suprema Corte di Cassazione e poi restituito in Appello a Bologna affinché si ricelebrasse il processo, che ha travolto non solo un politico della destra reggiana, ma un giovane avvocato rispetto ad un’accusa pesantissima di concorso esterno in associazione mafiosa – la cui accusa è stata condotta dall’allora Sostituto Procuratore della DDA di Bologna Mescolini, si è concluso con la formula di rito più ambita per un penalista: assoluzione per non aver commesso il fatto.
Se tutto quanto accaduto in questi mesi fosse ascrivibile a circostanze del tutto casuali ne sarei serenamente non sorpreso; se invece dovessero essere causali, sarei molto preoccupato, ma soprattutto avrei interesse a conoscere la posizione di coloro che hanno promosso o sostenuto la lettera aperta “Per il futuro di Reggio Emilia”, di cui si è un po’ persa traccia.
Sarebbe auspicabile un trasparente confronto con chi fino ad oggi ha mosso accuse, ha dettato delle sentenze, benché riservate ai Giudici nei Tribunali, ha preso le difese di un esponente delle Istituzioni (Procuratore Mescolini), nei cui confronti è stato adottato dal CSM un provvedimento non sanzionatorio, bensì a tutela del medesimo appartenente all’Organo giudiziario e contestualmente della collettività reggiana, in quanto la credibilità del Procuratore, a seguito degli episodi in cui era rimasto coinvolto, si era deteriorata.
Sarebbe un’occasione di dibattito e non di scontro, di confronto su idee rispetto a come si intende la Legalità, nel rispetto della summa divisione dei Poteri secondo la lezione del filosofo liberale Charles-Louis de Secondat e Barone di Montesquieu, nell’opera “De L’esprit des Loix” (1748).
*Presidente Circolo G. Gentile – Fratelli d’Italia
daniele orazi
23/03/2021 alle 10:50
La partitocrazia permea tutte le istituzioni e distorce il funzionamento delle stesse.La palese violazione del principio di separazione dei poteri giudiziario,legislativo,esecutivo da parte della
magistratura attua quanto asserito da Massimo Severo Giannini”la legge si applica ai nemici e si interpreta per gli amici”. Occorre da parte della opinione pubblica una presa di coscienza di quanto accade vedi il caso Palamara ed il caso Bonafede,il superamento dei gretti e meschini interessi di parte ,il superamento del clientelismo ,la consapevolezza che la ricchezza è veramente tale se equamente diffusa e distribuita,altrimenti è solo prevaricazione e non serve a nessuno, neppure a chi la possiede se vive in un paese povero e degradato.