Archivi

Ex-Reggiane “fabbrica della droga”
Ora lo scandalo è nazionale

DI PIERLUIGI GHIGGINI

24/3/2021 – Ci volevano Vittorio Brumotti, Striscia la Notizia e zio Gerry per far diventare le ex-Reggiane uno scandalo nazionale. Tutta Italia ha visto ieri sera in prima serata, nel tg satirico più seguito del mondo la vergogna di quel complesso industriale a ridosso del centro di Reggio, un tempo orgoglio dell’industria italiana e oggi ridotto a gigatesca “fabbrica delle droga“, dove sono annidati centinaia di spacciatori, soprattutto nigeriani e con loro tanti derelitti che vivono, si fa per dire, tra la sporcizia e tonnellate di immondizia, in condizioni subumane. Brumotti ha documentato lo spaccio di cocaina davanti alla stazione, in piazzale Europa e dentro le Reggiane, dove tutto avviene a cielo aperto con vigilantes, spacciatori e depositi nei vari capannoni abbandonati. E perla prima volta ha messo in relazione la fabbrica delle droga non solo con la mafia nigeriana, ma con la ndrangheta bene insediata a Reggio, città delle persone e puredegli anticorpi…

Hanno preso a sassate lui e la sua troupe, ed è andata bene così. Brumotti è rimasto choccato non tanto per il lancio delle pietre (“Ci siamo abituati”) ma per la situazione che nel Paese non ha altri confronti negativi: “Non avevo mai visto una situazione simile. Tutti sanno, ma fanno finta di niente. Le istituzioni devono intervenire”. Appello alle istituzioni rilanciato anche da Gerry Scotti. Il reportage di Striscia è impressionante e il video è diventato virale, continua a esser visto e condiviso in tutta Italia.

Degrado e desolazione nei capannoni ex Reggiane

Ora non si dica che non si sapeva: in questi anni i cittadini e i media hanno denunciato senza sosta la situazione, c’è stata anche una parvenza di bonifica dopo un deciso intervento del Prefetto, poi tutto è continuato e continua come prima. Emblematico il fatto che il grande cancello delle Reggiane è chiuso, però è bastato togliere una sbarra per continuare a entrare e a uscire. e nessuno,ovviamente, l’ha rimessa al suo posto. Da ultimo hanno preso in giro anche il vescovo, che ha denunciato la situazione con vigore senza precedenti ed è arrivato a imporre un termine di tre mesi per la bonifica delle ex-Reggiane. Ne sono passati sei, e siamo ancora al punto di partenza.

E non si venga a puntare il dito sul questore, la polizia e i carabinieri: fanno più del possibile, coinvolgendo anche Municipale col suomiticocane antidroga, fanno letteralmente miracoli, ma è come svoltare una vasca da bagno con un bicchiere e col rubinetto aperto.

La tragica verità è che questa situazione è il punto di approdo di un disastro cominciato vent’anni fa, quando qualcuno decise che le ex-Reggiane dovevano diventare il parcheggio per tanti clandestini, in una visione sbracata e fanatica dell’accoglienza, in cui comunque prima poi qualcuno avrebbe risolto il problema. Il disastro nazionale delle ex Reggiane è il frutto del furore ideologico di chi vuole ricostruire da capo il mondo, unito all’impotenza conclamata da chi ci governa da troppo tempo senza esserene all’altezza.

Il 24 marzo di tre anni fa il reportage di Federica Prati sulla Voce di Reggio

Perchè quando ci si preoccupa di costruire un ponte in kolossal, anzichè una volta per tutte blindare le ex Reggiane una volta per tutto, assistere i derelitti e sbattere in galera gli spaccia e chi tira le fila del traffico, e far entrare le ruspe nei capannoni abbandonati senza aspettare un minuto di più, vuol dire che si è davvero perso il senso della realtà.

Vittorio Brumotti alle ex Reggiane

BIGNAMI: “NON SI SPENGANO I RIFLETTORI, FDI ANDRA’ ALLE REGGIANE”

“Le condizioni disumane in cui vivono decine di persone nelle ex Officine Reggiane, come denunciato anche dall’inviato di Striscia Vittorio Brumotti, è la prova concreta del fallimento e dell’ipocrisia delle sinistre che predicano accoglienza e integrazione, ma che poi abbandonano nel degrado più completo decine di persone, consegnandole nelle mani della criminalità e della mafia nigeriana.

Non sono più ammissibili promesse confuse e inconcludenti come quelle che il PD da tempo vagheggia. Serve una risposta immediata e concreta che sottragga persone stritolate dalla crisi e costrette a vivere in condizioni inaccettabili alla malavita che opera indisturbata nell’area. FdI sarà nei prossimi giorni alle ex Reggiane per impedire che si spengano i riflettori di una questione che deve essere risolta. E’ compito delle Istituzioni farlo e se il PD non è in grado, si faccia da parte”. (Galezzo Bignami, deputato, responsabile nazionale Dipartimento Sicurezza e Immigrazione di Fratelli d’Italia)

.

Condividi:

6 risposte a Ex-Reggiane “fabbrica della droga”
Ora lo scandalo è nazionale

  1. L'eccezione Rispondi

    24/03/2021 alle 10:50

    Reggio: “città delle persone”…

    Ora vedremo che succederà di fatto – per un cambiamento radicale della ‘fola’.
    Ho poca fiducia.
    La collusione negli anni è al top a tutti i livelli..specie quelli “insospettabili” ma di cui comunque si mormora..OHHH come si mormora!

    Tutti in galera ma sul serio, con nuove e splendide galere e una nuova e splendida giustizia (Un sogno?).

  2. il giudeo Rispondi

    24/03/2021 alle 11:15

    Come più volte è stato detto, occorreva un progetto complessivo di ristrutturazione dell’area, possibilmente con un concorso internazionale di idee ,poi abbattere tutti questi capannoni fatiscenti. Errato andare avanti a spizzichi e bocconi con sistemazioni di vecchi capannoni , che invece anch’essi andrebbero abbattuti. Si sta perdendo l’occasione di farne un centro moderno e funzionale che qualificherebbe la nostra città. Esso rappresenterebbe l’ultima occasione per qualificare Reggio. Aspettiamo un nuovo Haussmann, come fu per Parigi ?

    • Highlighting Rispondi

      24/03/2021 alle 12:04

      Aspettiamo un concorso – intanto cittadino! – di idee..che sarebbe già qualcosa…e oltre alle idee ci vuole anche onestà
      – non solo intellettuale..quindi la vedo dura, molto dura.

      Centro moderno e funzionale ? Moderno perchè entrando in autostrada c’è il Ponte di Calatrava..come una collana di perle indossate da una bagascia ? Funzionale ad aver concesso e favorito negli anni un barraccone ghetto di malavita – indegno di esistere ovunque ?
      Quali sono inoltre i confini tra malavita e non a Peggio Emilia?

      Non prendiamoci per il culo signor giudeo, cortesemente parlando..

  3. Enrica Montecchi Rispondi

    24/03/2021 alle 11:46

    Reggio città della persona, della Mediopadana, delle Vele di Calatrava, del Tecnopolo…con l’inferno a due passi dal centro. Inferno di potere e buonismo ipocrita. Per la giunta, i suoi adepti e la comunità a bustapaga, direttamente e indirettamente, tutto va bene. E’ uno scempio, una vergogna, una offesa alla comunità onesta che produce, vive nella legalità, oppressa dai tributi e dall’ideologia locale dominante, che non fa parte del cerchio magico responsabile di questa indecente vergogna che da lustri va avanti. Oltre l’incapacità’, c’è la volontà dolosa che vada così. Non c’è altra spiegazione. Un appello alle opposizioni, politiche, sociali, comunitarie, ideali, valoriali: non siate conniventi e corresponsabili come sino ad oggi. Mandare a casa i sinistri protagonisti responsabili di questo scempio e’ possibile, ora più che mai. Perché se così non sarà, ne sarete i primi responsabili di fronte alla storia. Il cambiamento non può più attendere. Uniti, si può cambiare il corso della storia. Liberiamo la città dai suoi demoni, ideologici e materiali.

    • L'eccezione Rispondi

      24/03/2021 alle 12:13

      Condivido e sottoscrivo, cara Enrica.

      Mi ricordo che già decenni fa i ‘reggianotti’ affittavano in nero e consigliavano pure alla gente onesta di farlo, tanto sapevano di poter ‘sgamare’ tutto col loro ‘paraculismo’.
      Ovvio invece che potessero farlo solo loro (i ‘reggianotti’).
      Gli altri pagavano con le denunce e tutto il resto.
      Demoni dici ? Direi piuttosto omuncoli reggianotti da quattro soldi (l’unica cosa che li muove.. poveri diavoli arrricchiti sulla pelle degli altri).
      Non sono cambiati, sono solo peggiorati.

  4. Fausto Poli Rispondi

    24/03/2021 alle 17:22

    I luoghi abbandonati? Se non sono riqualificati, e’ notte.
    Sarebbe bastato realizzare dei luoghi per fare sport, semplice. Manca la volonta’.Stop. Siamo un popolo meraviglioso, pensiamoci.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *