Reggio oggi piange Giosetta Lucci, la mitica Giò, segretaria storica della federazione provinciale del Psi e di Mauro Del Bue.
Giosetta, per molto tempo fra i protagonisti della politica reggiana anche se dietro le quinte, la Giò conosciuta da tutti per la simpatia, il carattere irrefrenabile e le proveberiali capcità organizzative, se n’è andata questa notte al Santa Maria Nuova, dov’era ricoverata da qualche giorno per un grave problema al cuore. Lascia il marito Fabrizio Montanari, studioso di storia, giornalista e cooperatore, la figlia Cinzia e il nipote Federico.
Mantovana di nascita, da molto tempo era a Reggio Emilia:dopo aver lavorato alla Pelletteria Rossi, negli anni Ottanta diventò l’impiegata della federazione del Psi di via San Zenone, e la collaboratrice più stretta, insostituibile dell’onorevole Del Bue.
Da oggi è aperta la camera ardente all’obitorio dell’ospedale Santa Maria Nuova. Nella giornata di sabato i funerali e ilmesto corteo sino al cimitero di Coviolo.
Mauro Del Bue le ha dedicato un ricordo commosso, che pubblichiamo di seguito.
Adesso che te ne sei andata per sempre, carissima Gio, ti voglio ricordare per quello che sei stata: un’esplosione di vitalità, una bomba di generosità, una manifestazione del più incredibile e debordante altruismo. Un eccesso di buone virtù. Per me sei stata la mia segretaria e l’amica, la collaboratrice che mi forniva anche il numero dell’idraulico, se serviva. Perché uno che é vissuto nel mare agitato della politica rischia di avere la testa nel mondo delle nuvole. E sei diventata amica della mia famiglia. Mi hai accompagnato nei momenti più felici e in quelli più drammatici. Ci sono persone che scompaiono e prima o poi si dimenticano. E’ la legge della vita.
Dimenticare la Gio sarà difficile per tutti quelli che l’hanno conosciuta. E in città tutti la conoscevano. Il nostro primo incontro fu casuale, presentati da un amico comune. Poi il tuo fidanzamento e le nozze col mio più caro amico, Fabrizio, e le partite di calcio vissute assieme (eri stata sposata con un calciatore di serie A) e infine la frequentanzione al partito, quando tu lavoravi ancora al Borsettificio Mirella di via Toschi. Poi, dopo la mia elezione al Parlamento, la tua collaborazione intensa, costante, difficile per uno col mio carattere che pretendeva che tu fossi disponibile a lavorare anche di sera tardi se serviva e di domenica se era utile. Nessun’altra poteva sopportare d’essere svegliata alle due di notte per correggere un foglio di una relazione da leggere l’indomani. Grazie Gio, anche per quei giorni tremendi quando la magistratura teneva d’occhio il Psi e ti ritrovasti dai carabinieri senza sapere perché e io mi arrabbiai perchè in ufficio non era rimasto nessuno. Grazie Gio per avermi tenuto la mano nel momento più drammatico della mia esistenza. Ti sono debitore di un brava che non ti ho mai detto. Ma tu non sei stata solo brava. Sei stata insostituibile. E lo sarai per sempre nel mio cuore. A Fabrizio, a tua figlia Cinzia, al nipote Federico un abbraccio caldo e forte da mauro