Si allarga in fronte anti-Attila in Consiglio comunale a Reggio Emilia in difesa del tesoro ambientale dei fontanili minacciato dalla tangenziale di Fogliano. Quattro consiglieri si sono schierati a fianco del collega Paolo Burani (Immagina Reggio, in maggioranza) che, al pari di dieci associazioni ambientaliste, ha chiesto a Comune e Provincia di fermare l’iter progettuale per adottare un tracciato più economico e non così devastante, annunciando per questo una iniziativa in Sala del Tricolore. Ora sono scesi in campo Paola Soragni, Fabrizio Aguzzoli e Gianni Bertucci (gruppo Cinque Stelle) insieme a Dario De Lucia, uscito in questi giorni dal Pd e provvisoriamente parcheggiato nel gruppo misto.
Ecco cosa scrivono i quattro consiglieri.
“Sosteniamo i dubbi e le riflessioni mosse dalle associazioni ambientaliste e dal collega Paolo Burani rispetto alla tangenziale nella zona sud della città.
Il tracciato così proposto andrebbe a distruggere l’unica area ZSC ( Zona Speciale di Conservazione della Rete natura 2000) esistente nel Comune di Reggio Emilia e anche l’ultimo e più meridionale grande fontanile dell’alta pianura reggiana, il fontanile ormai estinto di Ariolo presso Gavasseto e il corso del Rio Rodano dalla vecchia stazione di Fogliano giù fino a S. Maurizio, alle porte di Reggio.
La scelta del tracciato che attraversa un SIC, sito di interesse comunitario di importante valenza ambientale produrrebbe un danno irreparabile perché interromperebbe un naturale corridoio ecologico che, essendo prossimo alla città ha una valenza ancor più fondamentale come apertura migratoria nei confronti dell’urbanizzato, andrebbe semmai rinvigorito, ripristinando siepi e filari alberati autoctoni.
Il PSC del Comune di Reggio Emilia prevede per la tangenziale di Fogliano un tracciato completamente diverso, che non attraversa la Zona Speciale di Conservazione e le sue aree protette, e che comunque risponderebbe pienamente all’esigenza di alleggerire il traffico di attraversamento dell’abitato di Fogliano.
Inoltre c’è il tema dei costi del progetto provinciale che sono lievitati sino a raggiungere la cifra di 13,5 milioni di euro a fronte di una disponibilità generale di soli 10 milioni.
Il tracciato alternativo del PSC è quindi più economico, migliore sia sotto il profilo trasportistico che economico e soprattutto non distruggerebbe l’importante area verde della città”.
concludono i consiglieri: “Dobbiamo affrontare il tema nelle commissioni di lavoro in Comune e sul territorio ma soprattutto vogliamo aprire un dibattito onesto con la città, solo attraverso la partecipazione autentica dei cittadini si possono affrontare queste tematiche così importanti per il futuro nostro e dei nostri figli”.