18/2/2021 – Sabato 20 a Ventasso Laghi (Ramiseto) sit-in di protesta contro la chiusura “a tradimento” delle piste da sci. Il blocco è stato ordinato dal ministro Speranza 12 ore prima della prevista ripertura degli impianti in tutta Italia, annunciata una settimana prima dal ministro Speranza.
I danni provocati al settore del turismo invernale, che aveva investito su una riapertura modulata comunque su vincoli rigidi, sono enormi. Ma quella di Speranza è anche la prima polpetta avvelenata sistemata sul cammino del nuovo governo Draghi: e infatti il nuovo premier, nel discorso di ieri al Senato, ha dovuto precisare che d’ora in poi i cambiamenti nelle restrizioni anti-covid saranno annunciati con adeguato anticipo.
Il sit in alla stazione di Ventasso-Laghi è in programma alle 11,30. Ad annunciarlo è Alberto Bizzocchi, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, che è poi l’unico partito ad aver optato per una “opposizione patriottica” al governo Draghi. Il gruppo dei meloniani si recherà sulle piste chiuse, per dar corpo a una protesta alla quale è prevista l’adesione di numerosi operatori locali. Sempre sabato mattina manifestazioni analoghe sono in programma a Sestola, Schia (Tizzano Val Parma) e Lizzano in Belvedere (Bologna).
“Noi stiamo con gli operatori della montagna, senza se e senza ma – commenta Bizzocchi – come ha detto la nostra Presidente Giorgia Meloni, la montagna merita rispetto, non Speranza. Il turismo invernale è per i territori della montagna una risorsa imprescindibile, soprattutto per quanto riguarda l’occupazione. Il ministro Speranza ha chiuso gli impianti comunicando con pochissime ore di preavviso una decisione che mette in ginocchio un intero comparto già sofferente per lo spopolamento e la residenzialità decrescente, dopo che gli operatori avevano già investito per adeguare gli impianti, venduto gli skipass online, assunto personale per riuscire, almeno, a dare il massimo negli ultimi giorni della stagione più importante dell’anno.” Tutto questo – conclude Bizzocchi – è inaccettabile per noi di Fratelli d’Italia: manifesteremo solidarietà e vicinanza agli imprenditori dell’Appennino reggiano poiché hanno il diritto di continuare a vivere e lavorare dove sono nati e cresciuti”.
‘Gli operatori turistici del nostro appennino, sono stati messi in ginocchio dalla proroga della apertura degli impianti senza adeguato avviso. Ora occorre che il Governo tramite il nuovo ministro al Turismo, si impegni con risorse certe ed adeguate a compensare al più presto gli operatori del settore.’
Così la consigliera regionale Palma Costi del Pd “Se la decisione è indiscutibile – precisa la Consigliera dem – in quanto presa a tutela della salute pubblica, la tempistica della sua comunicazione si traduce in un danno economico gravissimo per tutti gli operatori che hanno fatto sacrifici enormi per poter riaprire, seguendo le norme molto stringenti dal punto di vista della sicurezza e per tutti gli operatori turistici dell’appennino. Il Presidente del Consiglio Draghi ieri ha rassicurato e ha detto che il Governo si impegnerà affinché un disguido comunicativo così impattante, non succeda più e soprattutto ha rilanciato sul turismo come attività economica fondamentale del Paese . Ma qui è successo e la ‘valanga’ rischia di abbattere attività essenziali per la tenuta economica di chi abita in montagna”. “Non possiamo parlare in nessun modo di valorizzazione e ripopolamento delle aree montane – conclude Palma Costi – se poi lasciamo che situazioni come queste mettano in ginocchio operatori, famiglie, imprese.’