4/2/2021 – In occasione della Giornata mondiale contro le Mutilazioni genitali femminili (Mgf) proclamata dalle Nazioni Unite il 6 febbraio del 2003, il Comune di Reggio Emilia – con il patrocinio e la collaborazione di Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Ausl Reggio Emilia-Irccs Santa Maria Nuova e Università degli Studi di Milano Bicocca – organizza per sabato 6 febbraio, dalle ore 10 alle 11.30, un convegno in videoconferenza dal titolo “MGF: è vicino ciò che sembra lontano”.
L’appuntamento rientra in un ampio progetto di sensibilizzazione, informazione, formazione e prevenzione per il contrasto delle mutilazioni genitali femminili promosso dal Tavolo interistituzionale di Contrasto alle mutilazioni genitali femminili di Reggio Emilia, di cui il Comune è capofila.
“Reggio Emilia – dice l’assessora alle Pari opportunità Annalisa Rabitti – ha scelto di lavorare per la prevenzione senza stigmatizzare le comunità a pratica escissoria, ma coinvolgendole per costruire insieme un percorso di sensibilizzazione, di informazione e di formazione. Gli incontri con le comunità di Nigeria, Burkina Faso, Egitto e il Patto siglato con la Comunità nigeriana sul tema sono una dimostrazione che la strada della prevenzione, del dialogo, del confronto anche su temi delicati come le Mutilazioni genitali femminili, è possibile”.
Il convegno, per le norme anti Covid 19, sarà trasmesso in video conferenza al seguente link: https://centroedunova.clickmeeting.com/mgf-e-vicino-cio-che-sembra-lontano.
Non occorre registrarsi ma è consigliato collegarsi circa 15 minuti prima dell’inizio per eventuali prove tecniche.
IL PROGRAMMA – Il convegno, che sarà aperto dai saluti dell’assessora alle Pari opportunità Annalisa Rabitti, vedrà una serie di approfondimenti sulle Mgf sul piano sanitario, legale e culturale.
Un primo intervento sull’importanza della formazione, dell’informazione e della comunicazione senza luoghi comuni e stigmatizzazioni sarà fatto da Daniela Mecugni, presidente del corso di laurea in Infermieristica di Unimore – sede di Reggio Emilia. Le ricercatrici dell’Università degli Studi Milano Bicocca Patrizia Farina e Giorgia Papavero, invece, presenteranno gli esiti della ricerca “Mgf: è vicino ciò che sembra lontano“, contenente i numeri delle donne portatrici di mutilazioni genitali in Italia e delle bambine a rischio. L’indagine, effettuata attraverso interviste a cittadine immigrate presenti sul territorio reggiano e nazionale e finanziata dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, è funzionale a raccogliere e mappare i bisogni medico-sanitari delle donne intervistate e finalizzato a costruire politiche di prevenzione e contrasto del fenomeno.
A seguire Andrea Foracchia, ostetrico e ginecologo dell’associazione Medici con l’Africa di Modena e Reggio Emilia, parlerà di “Esperienze sanitarie. Fra codici culturali e pratica clinica”, mentre Giovanna Fava, avvocata del Forum delle Donne giuriste, approfondirà l’aspetto giuridico-legale in particolare rispetto al tema della prevenzione.
A chiudere gli interventi saranno le testimonianze dirette di Sara El Meligy, che ha partecipato alla ricerca intervistando donne che hanno raccontato la loro esperienza vissuta di mutilazione, e Saadia Baraka, che ha scelto di mettere a servizio la sua dolorosa esperienza per preservare dal dolore e da ferite indelebili bambine e donne, e per salvare vite umane.
Modera il convegno Faiza Mahri, coordinatrice del Tavolo interistituzionale per il contrasto delle Mgf.
Si stima che nel mondo siano circa 200 milioni le donne e le bambine che hanno subito e convivono con una mutilazione genitale. Entro il 2030, se non si attueranno strategie di contrasto e di educazione, si prevede che saranno 68 milioni le donne e le bambine a rischio.
nella foto: Waris Dirie, la modella somala già ambasciatrice Onu contro le mutilazioni genitali delle bambine