DI DARIO CASELLI
7/2/2021 – Si potrebbe andare tutti al governo con Draghi, vengo anch’io, sì tu sì, vengo anch’io, sì tu sì…Per vedere di nascosto l’effetto che fa! Sebbene il premier incaricato non abbia ancora fatto nulla e abbia detto ancor meno, l’effetto Draghi sta stravolgendo l’assetto politico e le fisionomie dei singoli partiti.
A destra la mutazione della Lega, da partito confusamente sovranista a soggetto portatore delle istanze produttive, soprattutto del Nord, un tempo prerogativa di Silvio Berlusconi, in un quadro di piena accettazione delle regole europee e della moneta unica, è senz’altro la novità più grossa, anche se non inaspettata.
Una svolta di questa portata certo avrebbe avuto bisogno di una solennizzazione, di una Fiuggi leghista da tenersi magari ad Abano Terme, ma va bene così. Salvini ha capito che dopo aver perso la destra a favore della Meloni, se stava fermo avrebbe perso pure il centro moderato e che questo governo non è importante solo per le cose che farà, poche anche se buone, ma perché questa maggioranza eleggerà pure il successore di Mattarella e che Draghi oggi e forse ancor più se diverrà Presidente della Repubblica, gli aprirà le porte dell’Europa.
Se l’evoluzione della Lega andrà avanti, lascerà spazio a Giorgia Meloni, l’unica che ha detto no al governo nascente, anche se il suo no è apparso un ni, visto che voterà i punti principali del programma, dal piano vaccini al Recovery, per il resto si vedrà strada facendo.
Al centro potrebbe e dovrebbe nascere qualcosa che finora non c’è, anche se i protagonisti come sempre sono troppi e con pochi voti, da Forza Italia, ai cespugli, a Calenda, fino a Renzi. In fondo sono i più vicini al sentire di Draghi, cioè un riformismo pragmatico, attento alle ragioni dell’economia, ma pure a quelle sociali.
Il centro del sisma è però tra il Pd e i 5 Stelle, i due veri sconfitti dalle mosse di Renzi e dall’incarico a Draghi.
Il Pd zingarettiano che aveva eletto Conte a padre nobile di un nuovo ulivo, coi grillini e Leu, si ritrova a dover appoggiare un governo con FI e la Lega, in posizione minoritaria e senza saper se ci sarà Leu e soprattutto coi grillini spaccati e con cui sarà difficile avviare seri percorsi comuni. Insomma, Zingaretti per ora ha perso prima Calenda, poi Renzi e per ora ha riportato a casa solo Bersani. Inoltre in una simile alleanza il Pd rischia non solo di dividersi tra la vecchia ditta e gli ex renziani di base riformista, nonché gli amministratori delle città e delle regioni, come Sala, Gori e soprattutto Bonaccini, la cui ombra si proietta sempre più forte sul Nazareno.
Inoltre rischia di allontanarsi da quel ceto medio in particolare delle grandi città, che era uno dei suoi punti di forza, mentre la Lega si sposta su posizioni più pragmatiche e meno ideologiche.
Al centro del cratere si trovano e un po’ dispiace, i 5 Stelle, che dovevano cambiare il mondo e hanno solo cambiato alleanze: prima la Lega, poi il Pd, poi il vagabondismo politico dei “responsabili” e ora Forza Italia del “delinquente” Berlusconi.
In una specie di cupio dissolvi, in cui uno vale uno, cioè ognuno va per conto proprio, ma nessuno vuole andarsene. In cui ricompare l’Elevato che va alle consultazioni, poi scompare, lasciando il povero Crimi a ingarbugliarsi sulle parole, senza esprimere un concetto o un’idea che non sia un’astrazione.
Un partito, un movimento, neppure loro lo sanno, in cui una parte forse se ne andrà all’opposizione, ma anche no, una parte vuole Conte e una anche no, la maggioranza vuole l’europeismo e una parte anche no e alcuni addirittura l’Italexit, si tratta di transfughi è vero, ma eletti in quelle liste. Insomma, per ora basta la parola Draghi, non solo a rianimare le borse e a far scendere lo spread, ma a terremotare i partiti.
Margherita
07/02/2021 alle 13:01
Ottima analisi della situazione! Aspettiamo gli eventi …. Le decisioni di Draghi, mi sa tanto che sarà un mezzo Dittatore!
Fausto Poli
07/02/2021 alle 22:50
Mi sembra che non ottemperare ai propri obblighi di governo sia pesante. Estremamente pesante. Inutile fare e guadagnare sul marketing politico, la comunicazione che ti fa guadagnare con gli articoli sui quotidiani di partito. Invece di accondiscendere ai capricci dei politici italiani, occorre comunicare la realta’. Quindi non portateci alla mente vecchi falchi ingrassati ma conviene condannare le insufficienze politiche che dovremo sorbirci per sempre. Cosi’ come i media ci propinano solo e solamente sberleccate io ritengo: occorre riportare che i cittadini vogliono o rivogliono i loro diritti. Attualmente questi rimaneggi sono una chiavica. E tra 1 anno come sara’ ? Inutile rinvangare i vecchi partiti esecutivi e con pochi media al seguito.