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Iva Zanicchi : le foibe tragedia nazionale nascosta per troppi anni
Pennacchi : L’Italia ha bisogno di una vera pacificazione

9/2/2021 – Un fatto ”tragico” per troppo tempo ”volutamente dimenticato”. E’ la riflessione, raccolta dall’AdnKronos, di Iva Zanicchi a proposito delle foibe, la cui memoria sarà al centro del Giorno del Ricordo in programma domani. Le foibe, afferma la celebre cantante di Ligonchio, già eurodeputata, sono state ”un fatto tragico. L’unica cosa che posso dire è che purtroppo, per troppi anni, questa cosa è stata tenuta quasi nascosta. I crimini sono crimini di qualsiasi colore: questo è stato un crimine micidiale, orribile, perché hanno buttato gente viva nelle foibe. E questa è una cosa che sconvolge”.

Iva Zanicchi

Per la Zanicchi, in fondo, “si capisce troppo bene perché hanno voluto tenerle nascoste. Adesso, grazie a Dio, se ne parla: è giusto e doveroso ricordare un fatto così. Quanti innocenti sono stati uccisi in modo atroce?”. ”E’ ora di riscrivere un patto di unità nazionale”.

Per lo scrittore Antonio Pennacchi ”bisogna prendere atto di quello che è successo e andare oltre quelle cose costruendo una pacificazione in grado di superare il passato che non va rimosso o dimenticato. Ma va elaborato”. Come esempio Pennacchi, ora in libreria con ‘La strada del mare’ (Mondadori), fa riferimento ”al fatto che ultimamente le due parti di Gorizia si sono riunite al di là del passato. Questo dovrebbe essere un insegnamento per il nostro Paese che ancora non elabora i lutti, le colpe e i meriti. In Italia, oggi siamo ancora divisi. Questa pacificazione non deve nascere dall’oblio, ma dal perdono reciproco perché tutti, a questo mondo, abbiamo colpe. Tutto il male che può commettere un uomo lo possono commettere anche gli altri. Il male è dentro di noi: l’unico modo per superarlo è elaborarlo e perdonarselo reciprocamente costruendo una unità nazionale vera”. E aggiunge: “+ Non dobbiamo dimenticare che dietro c’era l’intolleranza fascista che dichiarò la guerra e che poi la perse” e che ”che 1941 al 1943 ci fu pure pulizia etnica che facemmo noi in Slovenia, il generale Roatta in primis, e dietro c’erano anche le oppressioni e le discriminazioni che facemmo noi”.

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