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Affare Ferrarini
La famiglia Pini contrattacca
“Cauzione in Polonia pagata anni fa. Ora qualcuno vuole avvelenare i pozzi

18/2/2021 – “La cauzione per l’indagine aperta in Polonia è stata pagata tra il 2016 e i primi mesi del 2017.
L’indagine è ancora in corso e non è ancora arrivata al primo grado di giudizio e lì mio padre conta di dimostrare la sua innocenza e
l’estraneità dai fatti”.
Lo ha dichiarato all’Ansa Roberto Pini, amministratore e proprietario della Pini Holding, la società è in cordata con la finanziaria pubblica Amco, nella gara per acquisire la Ferrarini prosciutti di Rivaltella, circa le vicende relative al padre
Piero Pini.

Piero Pini


“Apprendiamo – aggiunge Pini – con stupore e sconcerto che media
ungheresi e italiani rilanciano come nuove notizie che risalgono ad
anni fa. C’è qualcuno che vuole avvelenare i pozzi per intaccare la
nostra credibilità e non lo permetteremo.
Voglio ribadire che la Pini Holding non ha alcun legame con le
società in Polonia e Ungheria
e che è leader di mercato a livello
europeo e tra i principali player a livello globale con oltre un
miliardo di fatturato, di cui il 50 per cento sviluppato in Italia, e
oltre duemila dipendenti nel mondo”.

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