28/1/2021 – Favorire un aggiornamento del protocollo che regola i rapporti tra scuola e famiglia all’insegna di una maggiore trasparenza in caso di positività di uno o più soggetti in ambito scolastico.
Lo chiedono, con una interrogazione presentata alla Giunta Bonaccini, i consiglieri regionali della Lega Gabriele Delmonte e Maura Catellani che fanno riferimento ad “alcuni casi sul territorio della Provincia di Reggio Emilia, in cui sono emerse problematiche nella esecuzione del protocollo per la gestione di caso COVID-19 confermato in ambito scolastico”. Delmonte e Catellani denunciano “ casi di gestione non oculata all’interno delle scuole di vario ordine e grado, rilevando diversi positivi fra alunni, personale scolastico e familiari, riconducibili alla non immediata attuazione del protocollo.
Tale rallentamento è attribuibile, presumibilmente, alla mole di casi riguardanti il tracciamento epidemiologico che quotidianamente i Dipartimenti di Igiene Pubblica territoriale devono affrontare. Ma la Regione – sottolineano i leghisti – ha il dovere di intervenire “qualora emergano situazioni non chiare e trasparenti nella procedura prevista dal protocollo, favorendo una comunicazione chiara e tempestiva fra la scuola e le famiglie nel momento in cui emergano i primi casi di positività negli istituti”.
Così nel mirino finisce la struttura stessa del protocollo laddove è previsto che “In presenza di casi confermati Covid – 19, spetta al DdP dell’Asl competente territorialmente di occuparsi dell’indagine epidemiologica volta ad espletare le attività di contact tracing (ricerca e gestione dei contatti). Per gli alunni ed il personale scolastico individuati come contatti stretti del caso confermato Covid – 19 il DdP provvederà alla prescrizione della quarantena per i 14 giorni successivi all’ultima esposizione. Per agevolare le attività di contact tracing, il referente scolastico per COVID – 19 dovrà: fornire l’elenco degli studenti della classe in cui si è verificato il caso confermato; fornire l’elenco degli insegnati/educatori che hanno svolto l’attività di insegnamento all’interno della classe in cui si è verificato il caso confermato; fornire elementi per la ricostruzione dei contatti stretti avvenuti nelle 48 ore prima della comparsa dei sintomi e quelli avvenuti nei 14 giorni successivi alla comparsa dei sintomi.
Per i casi asintomatici, considerare le 48 ore precedenti la raccolta del campione che ha portato alla diagnosi e i 14 giorni successivi alla diagnosi; indicare eventuali alunni/operatori scolastici con fragilità; fornire eventuali elenchi di operatori scolastici e/o alunni assenti.” Una procedura difficoltosa considerando anche il fatto che “ la Scuola non può in alcun modo intervenire sulla continuità del servizio scolastico in ragione di proprie valutazioni epidemiologiche” richiamando poi la nota congiunta n. 15520 del 10 settembre 2020 “sarà competenza delle istituzioni scolastiche, d’intesa con le famiglie, declinare le indicazioni cliniche in termini educativi e didattici, a tutela del diritto allo studio.”. Di qui l’auspicio dei consiglieri Delmonte e Catellani affinchè ci sia da parte della Regione “un aggiornamento del protocollo che stabilisca una maggiore trasparenza fra le scuole e le famiglie in caso di positività di uno o più soggetti in ambito scolastico”.