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Rogo al deposito Seta : 22 bus coinvolti,
quindici distrutti. Danni per milioni
Inchiesta della Procura: azione dolosa?

 18/1/2021 – L’incendio divampato domenica sera nel deposito SETA di Reggio Emilia, in via del Chionso, ha provocato danni per milioni alle infrastrutture ed al parco mezzi: si parla di almeno 3 milioni di euro.

Secondo un primo bilancio reso noto oggi dall’azienda trasporti del bacino reggiano, il disastro ha coinvolto 22 autobus di cui 13 andati completamente distrutti e 2 seriamente danneggiati. Altri 7 mezzi, precisa Seta, hanno riportato solo danni lievi e sono stati ripristinati, tanto che già oggi erano di nuovo in servizi.

Nove dei tredici mezzi distrutti erano bus urbani alimentati a Gpl e avevano un’anzianità di servizio di circa 15 anni. Gli altri quattro “erano mezzi urbani di più recente acquisizione, categoria Euro 6, alimentati a gasolio”.

Gravemente danneggiata una delle pensiline sotto cui vengono alloggiati i bus: la copertura in metallo è parzialmente crollata a causa del calore sviluppato dal rogo, e la struttura è inagibile. L’area interessata dall’incendio è stata transennata e sottoposta a sequestro, mentre il resto del deposito è “regolarmente agibile” e non ha subito danni.

Il rogo aldeposito Seta di Reggio Emilia

I FATTI

L’incendio ha avuto origine poco dopo le ore 21 da uno dei mezzi a Gpl, da poco rientrato in deposito dopo aver terminato il turno di servizio. Le fiamme si sono rapidamente propagate ai mezzi parcheggiati nelle vicinanze. L’allarme – sottolinea l’azienda trasporti – “è subito scattato e dalla centrale operativa di Seta è partita una chiamata per i Vigili del Fuoco, prontamente intervenuti sul posto con diverse squadre provenienti anche da fuori provincia”. Per fortuna nessuno dei pochi dipendenti Seta presenti nel deposito al momento dell’incendio ha riportato conseguenze.

La stima dei danni è tuttora in corso e potrà essere completata solo dopo che saranno eseguiti i rilievi tecnici a cura dei periti incaricati da Seta (proprietaria dei mezzi) e da Agenzia per la Mobilità di Reggio Emilia (proprietaria delle infrastrutture di servizio).

Per garantire la regolarità del servizio sulla rete urbana di Reggio Emilia nel giorno in cui gli studenti degli istituti superiori hanno fatto rientro in classe “nel corso della notte Seta ha recuperato 10 mezzi presso i depositi di Modena e Piacenza, attingendo anche ad alcuni mezzi di scorta disponibili presso lo stesso deposito reggiano. Inoltre, ulteriori 6 mezzi sono stati forniti da Tper, a cui va un sentito ringraziamento per la preziosa collaborazione offerta”. Grazie a queste azioni congiunte “nella giornata odierna sia il servizio di linea sia i potenziamenti programmati sono stati effettuati e potranno essere garantiti anche nei prossimi giorni, pur in questa imprevedibile situazione di difficoltà”.

LE INDAGINI

Oltre all’emergenza operativa, è il momento delle indagini. Sono due le inchieste aperte: una interna di Seta per apparare eventutali responsabilità, l’altra della Procura della Repubblica, con un fascicolo aperto dal sostituoIacopo Berardi.

Questa mattina in via del Chionso sono intervenuti la Polizia Scientifica e i tecnici dei Vigili del fuoco incaricati per i primi accertamenti e per esaminare le immagini delle telecamere di sorveglianza, messe a disposizione dalla direzione di Seta.

Nessuna ipotesi al momento viene esclusa, nemmeno quella del dolo. Ciò significa che si dovrà scavare in fatti recenti o “segnali” premonitori.

Ma non si può escludere neppure l’ipotesi di difetti tecnici nel mezzo che con la sua esplosione ha innescato il devastante rogo, come di carenze nella manutenzione, o errori umani. Si dovrà indagare negli appalti, senza trascurare il fatto che sulla tipologia di mezzi a Gpl andata distrutta, più volte si sono sviluppati degli incendi, specialmente d’estate.

AIMI (FORZA ITALIA): FARE SUBITO CHIAREZZA

“Sul rogo chei ha coinvolto 15 autobus Seta, nel reggiano, va fatta tempestiva chiarezza appurando se si sia trattato o meno di un fatto doloso. Si tratta di un episodio di particolare gravità che va assolutamente attenzionato: auspico che la Procura volga le indagini in tale direzione e che siano effettuate le dovute verifiche anche sul rispetto dei protocolli e delle prescrizioni relative al parcheggio dei mezzi alimentati a GPL, visto che gli autobus in questione avevano proprio questa tipologia di alimentazione.

Se nei parcheggi pubblici – e addirittura in quelli condominiali – vengono adottate precauzioni massime per il “ricovero” di mezzi a gpl e, conseguentemente pericolosi, a maggior ragione lo si deve pretendere da Seta per la sicurezza dei dipendenti e degli abitanti della zona legittimamente preoccupati. Oggi ancora di più.” (Sen. Enrico Aimi coord. Regionale FI Emilia-Romagna)

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