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Reggio pensa in grande
Centro europeo della Protezione civile alle ex-Reggiane
Un progetto a caccia dei fondi Mes

20/1/2020 – Una “cittadella” internazionale del soccorso pubblico composta da un’avveniristico centro di formazione e addestramento del personale d’intervento in caso di calamita’ naturali (battezzato “Fire“), dalla base permanente della “Protezione civile europea” per cui l’Ue sta cercando candidati tra gli Stati membri, e la nuova centrale dei Vigili del fuoco reggiani.

Rendering del centro Fire alle ex-Reggiane

Il tutto su circa 170.000 metri quadrati nei capannoni dell’area ex Reggiane, dove sarebbero insediati stabilmente circa 200 addetti.

E’ a grandi linee il progetto illustrato questa sera in Prefettura a Reggio Emilia, messo a punto con uno studio di pre-fattibilita’ dal consorzio “Sinergie” insieme allo studio di ingegneria reggiano Finelli e Teneggi, e presentato agli enti locali, ai vertici nazionali del dipartimento dei Vigili del fuoco e alla Regione, presenti l’assessore Alessio Mammi e la direttrice della Protezione civile Rita Nicolini.

Rendering della vasca sperimentale

Dopo tre anni dalle prime suggestioni (relative solo al trasloco dei vigili del fuoco provinciali) esce quindi dal cassetto un’idea che a febbraio del 2019 ha fatto il giro anche della Camera – tramite la parlamentare reggiana del M5s Maria Edera Spadoni– e di Bruxelles, dove secondo i promotori diverse aziende ed enti di ricerca del settore avrebbero manifestato interesse.

Lo scoglio da superare e’ pero’ ad oggi quello dei finanziamenti necessari, 170 milioni, che si pensa di reperire con partenariati pubblico privati , ma soprattutto puntando ai fondi del Mes, su cui però i pretendenti dalle Alpi alla Sicilia, dilagano a vista d’occhio.

Rendering della caserma dei Vigili del fuoco alle ex-Reggiane

Una partita che lo stesso sindaco di Reggio Luca Vecchi riconosce fuori dalla portata delle azioni locali quando auspica la sollecitazione “del massimo organo competente, cioe’ il Governo, per reperire la copertura finanziaria”.

In dettaglio il centro “Fire”, una sorta di di università della protezione civile, troverebbe sede nei capannoni 9 e 10 delle Reggiane, con auditorium, aule, laboratori di realtà virtuale, centri di elaborazione dati e spazi esterni dove simulare fisicamente le situazioni più estreme che i soccoritori potrebbero dover fronteggiare. “Sperimentando qui anche nuove strumentazioni o procedure, con l’ambizione massima di creare normativa la’ dove non esistono protocolli specifici”.

Rendering base esercitazioni aeree

I vigili del fuoco reggiani sarebbero invece gli inquilini dei capannoni 1, 22, 25, sarebbero invece i Vigili del fuoco reggiani, che da anni chiedono spazi più adeguati e una nuova sede del comando di via della Canalina. Infine, nei capannoni 22 e 26 troverebbero posto la base della Protezione civile europeaRescEU” col campus per gli allievi e altre strutture ausiliarie.

Rendering base esercitazioni terrestri

Il piano, viene sottolineato, “non consuma un solo metro quadrato in più di suolo e risana un’area della città, fragile dal punti di vista della legalità”. Il progetto, dice il prefetto di Reggio Iolanda Rolli, “attira e non può che suscitare interesse”, mentre Giorgio Zanni, presidente della Provincia si impegna a lavorare “per piani che non si traducono in chimere, ma in concretezza”.

Dal Comune di Reggio la garanzia di “inziare a lavorare fin da domani” vale invece solo per la realizzazione del nuovo comando dei vigili del fuoco.

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