25/1/2021 – Secondo una simulazione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Emilia- Romagna sarebbe una delle regioni Ue (di cui tre italiane, da collocare nella fascia “rosso scuro” con l’obbligo di test e quarantena per deve spostarsi da un Paese all’altro.
A colorarsi di rosso scuro sarebbero Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Veneto, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano, come emerge da una prima simulazione sugli ultimi dati raccolti dall’Ecd che risalgono al 17 gennaio, e in base ai quali è stata disegnata la nuova mappa del contagio in Europa: mppa mostrata in anteprima dal commissario europeo per la Giustizia Didier Reynders durante una conferenza.
La notizia ha suscitato l’immediata reazione dell’assessore alla Salute Raffaele Donini, che non nasconde il suo disappunto: “Si sta parlando di un’ipotesi. E comunque, l’Emilia-Romagna, con i dati attuali, non correrebbe certo il rischio di entrare a livello europeo in zona rosso scuro, ammesso che l’ennesima sfumatura cromatica possa essere il miglior modo per contrastare l’epidemia – precisa Donini – A oggi il numero cumulativo di positivi ogni 100mila abitanti, sia nel corso della settimana tra il 18 e il 24 gennaio, sia nelle due precedenti – cioè tra il 4 e il 17 gennaio – ha fatto registrare cifre più basse della soglia di 500 indicata in questa proposta dell’Unione europea”.
“L’attenzione da parte della nostra Sanità pubblica e delle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali è sempre al massimo livello, perché il virus continua a circolare- aggiunge Donini-. Allo stato attuale, però, si registra un decremento dei casi e dei ricoveri in ragione delle misure di contenimento adottate per le festività natalizie a livello nazionale e regionale. Peraltro, l’emergere di nuovi casi di positività nella popolazione molto spesso è riconducile ad un’intensa attività di screening epidemiologici, di contact tracing e di protocolli di prevenzione e sicurezza nella scuola e nei luoghi di lavoro, che la nostra Regione porta avanti con convinzione. Noi continuiamo a cercare i positivi anche fra gli asintomatici come misura di prevenzione. Non farlo per poi registrare un numero inferiore di positivi, vorrebbe dire solo favorire il contagio, non il contrario”.