9/1/2021 – “La lotta alla violenza di genere è una priorità assoluta. Non passa un giorno senza che il 112 riceva almeno una chiamata per denunce di violenze.
Da Reggiana sono fortemente colpita dai dati che riguardano la mia città e la mia regione. Tra Gennaio e Settembre 2020, a Reggio Emilia, ci sono stati 80 maltrattamenti e 23 violenze sessuali. Oltre 500 chiamate fatte ai Carabinieri e più di 250 donne si sono rivolte al pronto soccorso.
Sono dati allarmanti che destano preoccupazione e sconcerto”: così ha scritto su facebook Maria Edera Spadoni, vicepresidente della Camera e deputata reggiana del Movimento 5 Stelle.
“La pandemia ha evidentemente influito sui comportamenti all’interno dei contesti familiari, la convivenza forzata (insieme ai problemi economici) ha decisamente fatto esplodere violenze e conflittualità, non a caso le richieste di aiuto delle donne sono in costante aumento”, aggiunge.
“Episodi di stalking, stupro, maltrattamento (i c.d. reati spia) sono in crescita e fenomeni raccapriccianti quali il Revenge Porn, viaggiano di pari passo con la violenza di genere. L’Emilia Romagna purtroppo detiene il 6° posto per numero di reati spia commessi e addirittura il 4° posto (dietro a Lombardia, Campania e Sicilia) per numero di delitti.
Va precisato, tra le altre cose, che oltre l’80% dei delitti avviene nei confronti delle donne.
È inaccettabile continuare ad assistere a dati di questa portata, auspico quanto prima un cambiamento culturale radicale che possa invertire questa rotta e possa restituire alle donne la dignità, il sostegno e l’indipendenza che meritano”, aggiunge l”on. Spadoni.
“A livello legislativo ci stiamo impegnando moltissimo per raggiungere la parità di genere e favorire l’occupazione femminile.
Inoltre, con la nostra legge “Codice Rosso“, abbiamo previsto pene più severe per i violenti e una corsia preferenziale per le vittime. Abbiamo introdotto nuovi reati come il revenge porn, la deformazione permanente del volto e quello di costrizione o induzione al matrimonio. Cambiamenti necessari che andavano fatti da tempo e che grazie al Movimento 5 Stelle sono stati realizzati – conclude la vicepresidente della Camera –
La tutela delle donne, così come quella dei minori, è una battaglia che non mi stancherò mai di sostenere”.
Resta il fatto che neppure la vicepresidente della Camera ha saputo andare oltre le cifre “grezze”. Non sappiamo, ad esempio, quante siano le donne straniere vittime di violenza e quanti sino gli stranieri responsabili delle violenze, e di quali nazionalità, e quale sia la percentuale rispetto ai casi totali. Sarebbe bene andare più a fondo nell’analisi delle cifre, a costo di apparire politicamente scorretti, perché senza una conoscenza adeguata di un fenomeno così allarmante non riusciremo neppure a mettere in campo rimedi adeguati.