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L’imprenditore cinese Ping: “Il razzismo è il virus per il quale ora serve un adeguato vaccino”

di Ping Qiu *

L’imprenditore Ping Qiu

La diffusione in alcuni Paesi europei e i primi casi riscontrati in Italia di Coronavirus hanno alimentato pregiudizi e sospetti nei confronti della popolazione cinese. Insulti, divieti, episodi di emarginazione figli di una sola madre: l’ignoranza.

Forse in pochi conoscono bene la storia della Cina e dei suoi cittadini, e sono ancora meno coloro che conoscono la genesi dei wet market, nati dalla grave e diffusissima povertà in cui si trovava il popolo della Grande Muraglia dopo che le due grandi guerre dell’oppio (1839-1842 e 1856-1860) avevano portato all’instaurazione dell’imperialismo europeo in Cina. Un popolo povero, stremato e affamato che si era trovato costretto a scambiare quel poco di cibo che riusciva a reperire in natura in quelli che poi sarebbero diventati i wet market, come quello di Wuhan, sul quale il mondo occidentale ha puntato il dito appena si è appreso della diffusione della nuova pandemia.

E’ bene ricordare che sin dal suo insediamento, dopo la guerra civile del 1949, il governo della Repubblica popolare cinese ha iniziato a chiudere questi mercati, testimonianza di un passato di povertà e sudditanza (oltre agli europei, anche i giapponesi invasero la Cina), sopravvissuti sino allo scorso anno, quando sono stati definitivamente chiusi.

Oggi, evidentemente, in Cina non si mangiano più quegli alimenti che solo carestia e povertà aveva indotto a mettere sulle tavole del popolo. In aggiunta a ciò, è bene fare chiarezza su un altro aspetto.

Sul virus Sars-Covid19 (Coronavirus) si sono espressi gli esperti di tutto il mondo che, dopo essersi recati nei laboratori di Wuhan, hanno chiarito come l’origine del virus sia naturale e non di laboratorio. Un Virus che i cinesi hanno avuto il merito, poi diventato una colpa, di avere scoperto e individuato per primi, mentre magari il virus medesimo si era già diffuso e circolava da tempo in altri Paesi. Questi sono i dati storici che riguardano questa terribile Pandemia, nemica dell’umanità tutta e che dovrebbe riunire i popoli, anziché dividerli per sospetti, credenze e pregiudizi. Il Virus non guarda in faccia nessuno e minaccia tutti i popoli in egual misura.

E’ per queste ragioni che il razzismo, che non ha mai senso, nei confronti dei cinesi ne ha ancora meno.

Come dimenticare la donazione effettuata lo scorso marzo dalla comunità cinese di Reggio Emilia, organizzata in appena tre giorni grazie all’iniziativa di un gruppo di giovani cinesi, nati e cresciuti in Italia, alla quale hanno aderito spontaneamente e immediatamente tutti i cittadini della nostra comunità, dal grande imprenditore al lavoratore dipendente, dal pensionato agli studenti, sino ai bambini (grazie ai regali ricevuti dai nonni in occasione del recente Capodanno cinese), ciascuno a seconda delle proprie disponibilità.

Noi ci sentiamo parte di una nuova Italia che sta crescendo anche grazie a chi, come noi, qui ha deciso di vivere la propria scommessa per il futuro. Questo è il momento del buon senso, della responsabilità e della solidarietà fra i popoli. Siamo convinti che sia proprio dalla solidarietà che occorra ripartire, perché questa esperienza ci ha insegnato che discriminazione e razzismo si alimentano reciprocamente senza portare nulla di buono: a febbraio dello scorso anno quelli additati eravamo noi, poi, a distanza di un paio di mesi, il mondo ha puntato, alla stessa ingiusta maniera, il dito contro l’Italia e gli italiani.

L’equipe di medici cinesi arrivati in soccorso dell’Italia la primavera scorsa

Il vero insegnamento che dovremo serbare nei nostri cuori quando tutto sarà finito e ricominceremo una vita normale è quello del ricordo delle mani di medici, infermieri, volontari, grandi e piccoli imprenditori che in queste ore stanno dando il loro prezioso contributo per combattere il Covid-19, attraverso un metaforico grande abbraccio che non conosce confini e nazionalità, che supera barriere e pregiudizi.

La comunità cinese non ha mai dimenticato gli aiuti ricevuti dall’Italia nel tempo, dal terremoto di Sichuan (2008) a quello recentissimo legato proprio al Covid-19, ed è anche per questo motivo che i cittadini cinesi hanno immediatamente aderito alla nostra raccolta fondi.

Italia e Cina sono Paesi che poggiano i propri valori fondanti nella solidarietà e sulla reciproca comprensione, e per un virus che non conosce confini occorrono solidarietà e cooperazione senza confini. Ecco perché in Cina esiste un adagio che recita: “Se ricevi un piccolo aiuto oggi, ripaga con il doppio domani”.

Oggi, a distanza di un anno dall’inizio della battaglia contro la Pandemia, possiamo dire che stiamo finalmente vincendo contro il Covid. Ma resta ancora tutta da combattere una guerra iniziata con la venuta dell’uomo sulla terra: quella contro il razzismo, quello sì che è un virus per il quale siamo ancora alla ricerca di un adeguato vaccino.

  • Imprenditore cinese di Reggio Emilia
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7 risposte a L’imprenditore cinese Ping: “Il razzismo è il virus per il quale ora serve un adeguato vaccino”

  1. carlo Rispondi

    09/01/2021 alle 09:13

    Anche i miei colleghi e collaboratori di studio hanno beneficiato di una buona dote di mascherine offerte gratuitamente da un bravo imprenditore di origine cinese. Concordo con le affermazioni del sig. Ping Qiu , anche se non possiamo parlare di razzismo( siamo tutti un’unica razza) ma di egoismi e di limiti culturali, che, per problemi di potere od altri scopi, hanno cercato di dividere il mondo facendo un distinguo fra le diverse formazioni umane storiche.

  2. Beppe Rispondi

    09/01/2021 alle 09:55

    La comunità cinese ha dimostrato attaccamento e devozione alla nostra nazione. Chi non lo ha ancora capito necessita davvero di un vaccino. Grazie amici dagli occhi a mandorla

    Beppe da Casina

  3. Maria Rispondi

    09/01/2021 alle 09:57

    “Italia e Cina sono Paesi che poggiano i propri valori fondanti nella solidarietà e sulla reciproca comprensione, e per un virus che non conosce confini occorrono solidarietà e cooperazione senza confini”. Parole sante…

    Maria

  4. Antelope Rispondi

    09/01/2021 alle 10:44

    Solo degli ipocriti e incapaci come quelli che abbiamo al governo possono permettersi di non considerare l’importanza di una nazione come la repubblica popolare cinese per quanto riguarda il futuro e la ripresa della nostra economia. Continuate pure a litigare per le poltrone che intanto francia e germania stringono accordi coi cinesi che porteranno loro soldi e posti di lavoro. Povera Italia

  5. Angela Rispondi

    09/01/2021 alle 11:06

    Bravo Ping: sei una brava persona e un bravo imprenditore. Ti conosco bene e so che sei sei sempre sincero

  6. Bruno Rispondi

    09/01/2021 alle 12:43

    I cinesi ci hanno aiutato nel bel mezzo di questa pandemia. Mica come gil ‘amici’ tedeschi…

  7. Salvatore Occhiuto Rispondi

    11/01/2021 alle 01:15

    Sulle orme di Marco Polo e della nuova Via della Seta l’amicizia Italia-Cina è uno straordinario connubio di due popoli che saranno protagonisti nel XXI secolo.

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