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Confapi : imprenditori chiedono di ricostituire la sezione autonoma di Reggio

21/1/2021 – C’è movimento all’interno di Confapi Emilia: un gruppo di imprenditori si sta muovendo per ricostituire una sezione autonoma a Reggio Emilia della Confederazione piccole e medie imprese. Un’ iniziativa analoga è in corso a Bologna, in aperta contestazione verso la stuttura “modenacentrica” di Confapi Emilia, che unifica appunto a Modena la base operativa di servizi e consulenze anche per il territorio reggiano e il bolognese. Sarebbe proprio tale forma organizzativa accentrata a bloccare le crescita di Confapi nel territorio. Le imprese aderenti a Reggio Emilia sono una cinquantina, ma le possibilità di espansione sarebbero notevoli la realtà locale potesse contare su sede, servizi e direzione autonome. Lo stesso vale per Bologna, deve gli iscritti sono un centinaio.

Giovanni Gorzanelli

Va detto che la confusione dei nomi non aiuta a comprendere pienamente la situazione: esiste Confapi -Emilia Romagna, organizzazione regionale che risponde a Roma e riunisce le strutture territoriali da Piacenza alla Romagna, ma al suo interno esiste la sezione Confapi Emilia guidata da Giovanni Gorzanelli che comprende Reggio, Modena e Bologna e, appunto, concentra sede e servizi sotto la Ghirlandina. Si tratterebbe dunque di suddividere Confapi Emilia in tre sezioni autonome, tutte comunque aderenti a Confapi Emilia-Romagna. Quindi nessuna scissione.

Questa è l’idea che viene avanti tra gli iscritti del reggiano e di Bologna, forti anche di un orientamento nazionale favorevole a sezioni provinciali autonome, ma sempre con la raccomandazione di non arrivare allo scontro interno e di ricercare invece soluzioni che mettano d’accordo tutti.

D’altra parte il direttivo della sezione Emilia continua a non affrontare questo nodo, perchè i modenesi non ne vogliono sapere: lasciare l’autonomia a Reggio e Bologna, significherebbe meno risorse a Modena e l’inevitabile redistribuzione del personale e delle responsabilità sul territorio, anche nelle relazioni politiche con gli enti locali e le altre organizzazioni imprenditoriali.

“Nella situazione attuale – afferma il titolare di un’azienda aderente a Confapi – non c’è possibilità non solo di crescere localmente, ma neppure di mettere in piedi iniziative e politiche imprenditoriali. Questa impasse va risolta al più presto”.

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