12/1/2021 – Se n’è andato un altro grande reggiano. L’architetto Antonio Pastorini, una delle personalità principali della nuova urbanistica italiana del secondo Novecento, ha chiuso gli occhi all’età di 98 anni.
Negli anni Cinquanta fu lui a fondare la Cooperativa Ingegneri e Architetti di Reggio Emilia, e insieme a Eugenio Salvarani vinse il concorso di idee per il Piano Regolatore di Venezia. A lui si devono non pochi piani e strumenti urbanistici delle città emiliane e di altre Regioni. Da sempre militante socialista del Psi, di cui fu consigliere comunale e provinciale di Reggio Emilia.
Era anche un apprezzato sculture (autore fra l’altro del monumeto al tabarro di Santa Vittoria) e un vignettista satirico come pochi: glielo permettevano l’acume nell’analisi politica legato a un innato senso dell’umorismo per il quale Pastorini era proverbiale. Prendeva in giro, con garbo e mai con cattiveria, i vizi dei reggiani, i personaggi eminenti, i compagni del Pci (e successori) che si mettevano d’accordo con la Chiesa. Pubblicò le sue vignette per anni sul quotidiano Ultime Notizie Reggio, una parte delle quali sono entrate nel suo ultimo libro.
Di seguito il ricordo che Mauro Del Bue, direttore dell’ Avanti on line, ha dedicato all’amico e compagno Antonio Pastorini.
DI MAURO DEL BUE
Se n’é andato un altro pezzo di storia del Psi reggiano. E’ morto all’età di 98 anni l’architetto Antonio Pastorini, professionista tra i più stimati, già consigliere e assessore comunale e provinciale socialista. Con l’architetto Eugenio Salvarani Antonio Pastorini vinse il concorso d’idee per il piano regolatore di Venezia e fu tra i progettisti e pianificatori più illustri. Nel comprensorio della bassa lavorò fianco a fianco dell’ex sindaco di Guastalla Angiolino Brozzi per il piano comprensoriale che prevedeva il sostegno alle infrastrutture, vedasi la Cispadana, atte a rilanciare l’economia della zona. A Reggio a lui si devono alcuni tra i più importanti interventi urbanistici, l’intuizione di uno sviluppo nord-sud che superasse la congestione della via Emilia, l’idea della tangenziale, i progetti di alcuni moderni palazzi degli anni sessanta a raggiera del centro storico, la sede della Max Mara e molto altro ancora. Pastorini era anche pittore e scultore. A lui si deve il monumento al tabarro situato a Santa Vittoria di Gualtieri. Dotato di un’ironia speciale per molti anni venne esposta alla federazione provinciale del Psi una sua originale opera in chiaro-scuro intitolata “Vasi comunicanti” che raffigurava una cellula comunista collegata sotterraneamente a una chiesa, e dedicata al compromesso storico berlingueriano. Antonio ha riassunto in un libro centinaia di ritratti dei maggiori protagonisti della politica e dell’economia, tutti con titoli e didascalie tra il dolce e il salato. Non era un uomo a una sola dimensione. La creatività del mestiere era una dote che riversava anche nelle altre sue attività sempre arricchendole di un’ironia e un sarcasmo originali. Parlava a bassa voce, sembrava timido, e invece quando rideva capivi che dietro il suo atteggiamento riservato c’era tutto un mondo, di idee, di intuizioni, di sogni e anche di prese in giro di stampo goliardico. Come appunto fu la cerimonia d’inaugurazione del monumento al tabarro con la combriccola dei suoi amici-gaudenti sotto ad applaudire. Se ne va con Antonio Pastoriini anche un uomo che ha saputo al meglio rappresentare gli stimoli, gli ideali, il modo di vivere di una generazione che aveva vissuto la guerra, visto la morte in faccia, sofferto la miseria e poi gioito del nuovo mondo. Un gusto assaporato allora e mai più svanito. Antonio amava profondamente la vita e anche recentemente, accompagnato dalla figlia Paola, non mancava mai agli appuntamenti politici di quel che restava del suo partito. Che oggi lo piange, ma col sorriso sulle labbra, come lui, ne sono sicuro, avrebbe desiderato.
Anche la Provincia di Reggio Emilia piange la scomparsa dell’architetto Antonio Pastorini, stimato professionista e storico esponente socialista. “A pochi giorni di distanza dalla perdita di Gabriele Vezzani, con l’architetto Pastorini – che fu anche assessore e consigliere provinciale tra il 1983 e il 1985, durante la prima presidenza di Ascanio Bertani – se ne va un altro pezzo della storia del Novecento reggiano”, dichiara il presidente Giorgio Zanni, esprimendo “il cordoglio mio personale e di tutta la Provincia di Reggio Emilia alla moglie ed alle figlie Paola, Silvia ed Elena, quest’ultima apprezzata dipendente dell’ente, dove lavora da tempo al Servizio Pianificazione territoriale”.