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Ragazzini di 13 e 16 anni mettono bici rubata in vendita su internet
Un fenomeno dilagante

20/12/2020 – Navigando su Internet si è imbattuto in un annuncio che trattava la vendita di una bicicletta identica a quella che gli avevano sottratto due giorni prima. Con la stampa della fotografia relativa all’annuncio si è quindi presentata ai carabinieri di via Adua, segnalando l’accaduto e riferendo di aver concordato l’appuntamento con i venditori. All’incontro si sono presentati anche i carabinieri della stazione di Reggio Emilia Santa Croce che hanno fermato due adolescenti che avevano in disponibilità la bici oggetto dell’annuncio. Si è così scoperto che la bicicletta, seppur identica per modello e colore, non era quella rubata al segnalante ma si trattava di una bicicletta che per stessa ammissione dei due minori era stata rubata da loro in via Papa Giovanni XXIII e messa in vendita sul sito www-subito.it.

I due ragazzini, di 13 e di 16 anni, entrambi di Reggio Emilia, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna con l’accusa di furto in concorso. la bicicletta una BTWIN modello Riverside 500, è stata sequestrata. Da qui l’appello dei carabinieri al proprietario che dovesse riconoscere la bicicletta (foto in allegato), a presentarsi alla caserma di via Adua a Reggio Emilia per le operazioni di riconoscimento e restituzione della bicicletta.

Non stupisce troppo ai carabinieri, se non per l’età dei diretti interessati, a circostanza che la bicicletta rubata venisse posta in vendita online. sulle bici trafugate e messe invendita on line è una parallela attività investigativa sui siti dell’e-commerce più cliccati, per individuare la filiera del malaffare. Quest’ultima attività di analisi ha già portato alla denuncia di alcuni ricettatori grazie soprattutto agli stessi derubati che hanno riconosciuto le loro biciclette nei siti di e-commerce. Secondo i carabinieri della stazione di Corso Cairoli il fenomeno saebbe ben più ampio di quanto non appaia, se l’escamotage è utilizzato anche da studenti incensurati, come in quest’ultimo caso. Basti pensare che nonostante la bici non sia stata riconosciuta come propria da chi aveva sporto denuncia, comunque è risultata rubata.

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