14/12/2020 – E’ Bologna la provincia con la migliore qualità della vita nel 2020, in base alla 31esima indagine del Sole 24 Ore sul benessere nei territori. L’obiettivo di questa edizione 2020 – che analizza 90 indicatori, per la maggior parte (circa 60) aggiornati al 2020 in base agli ultimi dati disponibili – è raccontare in presa diretta il differente impatto della pandemia da coronavirus sui territori.
L’impostazione della ricerca conferma le sei aree tematiche di analisi che fotografano la complessità della vita nelle province italiane: 1. Ricchezza e consumi; 2. Demografia e salute; 3. Affari e lavoro; 4. Ambiente e servizi; 5. Giustizia e sicurezza; 6. Cultura e tempo libero. Con una differenza importante rispetto alla serie storica: all’interno di queste aree sono stati inseriti 25 indicatori che documentano le principali conseguenze del Covid-19 su salute, attività economiche e vita sociale.
Ciò spiega in buona parte il crollo della Lombardia (Milano, tanto per dire, scende di colpo dal primo posto a 12°) e la ripresa in classifica dell’Emilia-Romagna, che piazza cinque province tra le prime venti: oltre al capoluogo regionale al primo posto (13 posizioni avanti rispetto al 2019), Parma (8°, +2), Forli’ Cesena (14°, +11), Modena (15°, +4) e Reggio Emilia (17°) che nella classifica generale guadagna cinque posizioni rispetto al 22° posto del 2019. Poi al 22° Ravenna, al 24° Piacenza, al 34° Ferrara e 36° Rimini che perde ben 19 posizioni, a conferma che il Covid ha penalizzato le capitali del turismo: ad esempio Venezia al 33° posto cala di 24 posizioni), Roma al 32° con -14), Firenze al 27° (-12) Napoli al 92° (-11). In controtendenza solo la Liguria, tutta in miglioramento, dove addirittura Genova (19° posto ) celebra con una buona performance la riapertura del viadotto sul Polcevera dopo il crollo del ponte Morandi recuperando 26 posizioni.
Nelle classifiche parziali, il punteggio di Reggio Emilia è in peggioramento per Ricchezza e consumi (27° posto) ma in miglioramento per Affari e Lavoro, con il 9° posto guadagnato grazie soprattutto alla percentuale di imprese straniere (5° posto nazionale, 15,8%). Nella tappa Demografia e Salute cala al 48° posto, ma risale al 12° nel punteggio di Ambiente e Servizi e al 76° per Cultura e tempo libero.
Il tonfo invece è clamoroso nella classifica Giustizia e sicurezza: Reggio Emilia crolla al 66° posto e perde 40 posizioni in un anno.
In questa tappa la provincia di Piacenza guadagna 16 posizioni al 42° posto, Parma ne perde 22 all’88°, mentre Modena è addirittura al 99° con 22 posizioni in meno. Bologna perde 4 posizioni e affonda al 105° posto, dietro a Rimini al 104°, che è rimasta stabile. Solo Ferrara riesce a perdere più terreno di Reggio: 86° posto, con 56 posizioni in meno rispetto al 2019.
fonti: Sole 24 Ore e Italpress