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Norma Cossetto, ancora vergogna: muro Pd
in consiglio comunale. L’intitolazione resta sospesa

22/12/2020 – Il Pd reggiano ha nuovamente fatto muro in Consiglio comunale (riunito in videoconferenza) sullo stop all’intitolazione di una via alla Medaglia d’Oro Norma Cossetto, la studentessa istriana martirizzata e gettata ancora viva in una foiba dai partigiani titini, nell’ottobre del 1943. Vicenda per la quale
Reggio Emilia si sta coprendo di vergogna in tutto il Paese.

Ieri sera il consiglio ha respinto la mozione del capogruppo di Forza Italia Claudio Bassi, con la quale si chiedeva l’immediata rimozione della Commissione toponomastica del Comune.

Norma Cossetto e la sua tomba

Come già riferito da Reggio Report tale commissione, sulla scorta di argomentazioni di Massimo Storchi – le stesse di un articolo negazionista pubblicato nel sito dei Carc – in gran segreto ha deciso di sospendere la procedura di intitolazione già deliberata dal Consiglio comunale di Reggio Emilia. Una decisione che ha violato le prerogative dell’assemblea elettiva cittadina nelle segrete stanze di una commissione trasformata in tribunale speciale, e che è venuta a galla solo perché la consigliera Rubertelli è riuscita a ottenere il verbale della riunione.

Ieri sera il Pd ha dunque respinto con 18 voti contrari di Pd, Reggio E’ e Immagina Reggio, e 7 favorevoli di Lega, Forza Italia, Gruppo Misto e Aguzzoli dei 5 Stelle, sia la mozione Bassi, sia un ordine del giorno delle Lega, allegato alla mozione, che chiedeva al sindaco Vecchi di accettare l’invito rivoltogli dal sindaco di Trieste per partecipare alle celebrazioni dei Caduti delle foibe, il prossimo 10 febbraio nella città giuliana.

In difesa dello commissione toponomastica e della sospensione dell’intitolazione, sono intervenuti Ghidoni per il Pd e l’assessore Lanfranco De Franco di Leu: il quale aveva partecipato alla riunione della Commissione come delegato del sindaco, avvallando la decisione su Norma Cossetto, e poi ha taciuto. A conferma che nulla è avvenuto a caso, e che molti si sono coperti di vergogna. Ma il sindaco Vecchi, ne sapeva qualcosa?

SINDACO, VAI A TRIESTE: L’ODG DELLA LEGA

Premesso che

– nel consiglio comunale di Reggio Emilia è stato votato ed approvato un documento che impegnava la Giunta ad intitolare una via a Norma Cossetto;

– Norma Cossetto fu una studentessa italiana, istriana di un villaggio nel comune di Visignano, uccisa dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani;

– tra le testimonianze si riporta che fu imprigionata e sottoposta a sevizie e stupri dai suoi carcerieri che abusarono di lei mentre veniva tenuta legata su un tavolo; prima di essere gettata nella foiba fu poi nuovamente stuprata dai suoi carcerieri, le furono amputati entrambi i seni e oggetto si scempio nelle parti intime;

– Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, il Parlamento italiano ha ufficialmente riconosciuto il 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo”, con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale;

considerato che

– per i fatti sopra elencati, alla Cossetto, nel 2005, venne conferita la medaglia d’oro al valor civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi;

preso atto che

– la commissione toponomastica nell’analizzare la mozione approvata in consiglio comunale ha stoppato l’iter di assegnazione adducendo a “fatti storici non accertati”;

visto che

– il Sindaco di Trieste ha rivolto un invio al Sindaco di Reggio Emilia a partecipare alle prossime celebrazioni del 10 febbraio che si svolgeranno nella città suddetta;

Tanto esposto

Impegna il Sindaco, quale massima autorità istituzionale politica della città di Reggio Emilia, ad accettare l’invito e partecipare alle celebrazioni per il ricordo dei martiri delle foibe, che si svolgeranno il prossimo 10 febbraio nella città di Trieste.

I consiglieri Melato (capogruppo), Salati, Rinaldi, Sacchi, on. Vinci e Varchetta

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