19/12/2020 – Bene l’accordo per chiudere la corte dei miracoli delle ex Reggiane. E ancora di più il monito del vescovo Camisasca di tempi certi per l’operazione. Tuttavia nessun risanamento andrà a buon fine senza una sorveglianza continua e soprattutto senza che siano allontanati gli spacciatori di etnica ghanese e nigeriana, perennemente in lotta tra loro.
E’ quando sostiene il coordinamento di Reggio Emilia di Fratelli d’Italia, dopo la firma del Protocollo di azioni coordinate tra Comune di Reggio Emilia, Diocesi di Reggio e Guastalla, USL di Reggio Emilia, Regione Emilia – Romagna e Stu Reggiane, nell’area degradata delle ex Reggiane.
“Questo protocollo – sostiene il coordinamento – va nella direzione da molto tempo indicata e sollecitata da FdI. L’impegno al quale collaborerà anche la Prefettura dovrà sciogliere i molti problemi messi sotto il tappeto da troppi anni. Condividiamo la decisione di porre una tempistica di 12 mesi per realizzare i vari interventi ed anche lo spirito col quale ha aderito il Vescovo Camisasca, ossia che vi siano interventi verificabili in tempi certi. Non nascondiamo che le problematiche incancrenite negli anni, di quella zona debbano essere affrontare con grande pragmatismo .afferma FdI – Ci permettiamo di sottolineare che i conflitti tra etnia ghanese e nigeriana, ivi presenti, i cui rappresentanti sono prevalentemente dediti allo spaccio di stupefacenti e spesso in quei capannoni ne avviene anche il consumo, possono essere risolti solo con l’allontanamento di questi soggetti dalle ex Reggiane. Senza questa azione nessuna integrazione sarà mai possibile.
“La chiusura di parte dei capannoni occupati da sbandati, ad opera di Stu Reggiane, società partecipata del Comune. necessita di finanziamenti adeguati continua la nota – ma al momento non c’è indicazione di dove saranno reperiti. Anche la stessa chiusura, essendo poi possibile, come già accaduto, creare nuove brecce e quindi l’aumento ulteriore di sbandati, deve essere abbinata ad un costante monitoraggio dell’area da parte delle forze dell’ordine, compresa la Polizia municipale”.