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Covid, la Lega denuncia: “Nessuna indennità per chi fa tamponi in auto”

11/12/2020 – Non tutti gli operatori sanitari che stanno eseguendo i tamponi in Emilia-Romagna stanno ricevendo l’indennita’ di rischio da 5,16 euro al giorno. La denuncia e’ della Lega, che ha portato oggi con Gabriele Delmonte una interpellanza in Assemblea legislativa regionale firmata anche dalla collega Maura Catellani. Secondo Delmonte e Catellani le segnalazioni di mancato pagamento delle indennita’ riguardano in particolare il personale dei Drive through, cioe’ le strutture all’aperto dove si eseguono i tamponi agli automobilisti.

In risposta all’interpellanza, l’assessore alla Sanita’ Raffaele Donini ha precisato che quell’indennita’, in base alle norme, “compete al personale infermieristico e quello ad esso assimilato anche se non operante in servizi specificamente definiti di malattie infettive”, una categoria in cui “rientrano anche gli infermieri e gli assistenti sanitari dei Dipartimenti di sanita’ pubblica, ovviamente, e dei dipartimenti di cure primarie coinvolti dall’effettuazione dei tamponi”.

I consiglieri leghisti Delmonte e Catellani

Nella maggior parte delle Aziende sanitarie, assicura pero’ Donini, “questa indicazione” e’ stata resa effettiva, “mentre in altre la si sta predisponendo”. Inoltre, sottolinea l’assessore, “e’ fisiologico che il pagamento dell’indennita’ avvenga in alcune mensilita’ successive, perche’ richiede la predisposizione di una reportistica sulle prestazioni svolte degli operatori”.

Totalmente insoddisfatto Delmonte: “Chi fa i tamponi in una struttura definita non Covid percepisce o non percepisce l’indennita’ ad oggi?- insiste nella replica- abbiamo ricevuto una non risposta e questo fa pensare che la risposta non avrebbe fatto piacere a chi l’ascolta. Mi sembra che le segnalazioni corrispondano al vero”.

Secondo il leghista, allora, non ci sono dubbi: “A chi oggi e’ in prima fila dei Drive Through, fa centinaia di tamponi al giorno esponendosi ad un rischio di contagio elevatissimo, al freddo, non diamo questo riconoscimento per un cavillo”, cioe’ il fatto di non operare propriamente in un reparto Covid.

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